Sicilia, mutui agevolati alle coppie gay

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    Sicilia, mutui agevolati alle coppie gay




    PALERMO - Nell’affannata cavalcata della Finanziaria, dopo notti insonni, liti e tensioni interne ai gruppi per evitare l’esercizio provvisorio, tappare buchi di bilancio e governare i forestali, salvare i precari e ridurre le tasse ai petrolieri, la Sicilia guadagna un primato per le coppie gay. Con il governatore Rosario Crocetta che ieri sera esultava perché d’ora in poi, grazie a una norma contestata dal centrodestra, le coppie di fatto, comprese quelle omosex, avranno diritto ai mutui agevolati per la casa.


    Nella terra di Brancati e di tanti stantii stereotipi, al di là della polemica politica, questa bandierina arcobaleno issata dal profondo Sud scatena la gioia di un presidente che non ha mai ostentato ma neanche celato la sua omosessualità e che, appena approvato l’articolo inserito in manovra, lascia Sala d’Ercole, fila veloce lungo i corridoi dei viceré e, sfiorando i ritratti imbronciati dei vecchi inquilini di Palazzo dei Normanni, corre felice in sala stampa per il grande annuncio: «Approvato l’articolo 26. È legge. Una svolta storica, una iniziativa di grande civiltà e umanità. Siamo i primi in Italia. Cominciamo a far parlare bene della Sicilia».
    Euforia comprensibile visto che l’articolo è passato con 48 voti a favore e solo 24 contrari. Un rapporto che Crocetta, ignaro delle stilettate del leader del centrodestra Nello Musumeci, interpreta come il segno di una grande novità insistendo sul «48»: «Un numero spaventoso per una legge così. I franchi tiratori erano anche nel centrodestra. La verità e che pure tanti dell’opposizione erano favorevoli alla legge e per questo hanno chiesto voto segreto. Siamo sulla buona strada. Vedrete cosa accadrà con l’articolo 39...».


    La battaglia per assicurare diritti a tutti, gay compresi, infatti continua con quest’altro articolo che estende benefici e agevolazioni previste per la famiglia «alle coppie di fatto iscritte negli appositi registri...». Sarà oggi materia di contesa per una domenica di battaglia annunciata da Musumeci, già indispettito dalla norma varata ieri perché «i benefici per l’accesso alla prima casa bisognerebbe assicurarli prima alle coppie con figli, invece di dare precedenza alle coppie gay». Pregiudizi? «Grande rispetto, ma con le risorse limitate della Regione occorre fissare criteri di priorità. Crocetta non può discriminare le coppie eterosessuali, anche quelle non sposate, a favore dei gay. Avevamo proposto di dare priorità alle famiglie numerose e ai conviventi con prole, spesso costretti ad abitare in tuguri... Ma la demoniaca volontà del governo...».
    Controreplica immediata del governatore, certo che «demoniaco è non riconoscere i diritti sociali delle persone, di giovani coppie che adesso troveranno più conveniente fare un mutuo invece di pagare l’affitto».


    Propaganda, per Musumeci: «A Crocetta servono i titoloni dei giornali. E cerca di forzare i sindaci a istituire i registri delle coppie di fatto. Molti però si rifiutano. E con questa norma li si induce... Ecco il primo demoniaco obiettivo. Il secondo è quello di equiparare le coppie gay alle famiglie».
    Respinge le critiche uno dei pilastri del Pd siciliano, Antonello Cracolici parlando di «una norma di grande valenza sociale» e citando Papa Francesco: «Chi siamo noi per giudicare?». Quesito che preferisce ignorare uno degli ex cuffariani passati nell’Udc, Nino Dina, seduto alla buvette, su una poltrona della sala cinese, disinteressato all’argomento: «Non partecipo a questo dibattito».
     
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