I trucchi infallibili per far addormentare un bambino

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  1. Nix Vaiserk
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    I trucchi infallibili per far addormentare un bambino



    Miss S ha smesso di svegliarsi la notte dall’età di 31 giorni. L’allattavo alle 23 e poi alle 8 del mattino, una favola. Miss A ha fatto lo stesso dai quattro mesi in avanti. Sono una privilegiata, lo so. In compenso, ora che sono cresciute, le cose sono un po’ cambiate: a Miss S basta la lettura di un capitolo del suo libro preferito per poi accoccolarsi da sola nel lettini, Miss A richiede quasi un’ora di ninna-nanna. Bilancio? Non so se esistono trucchi per far addormentare un bambino. Di certo anche i piccoli hanno il loro bioritmo: c’è chi ha una maggiore attitudine al sonno, chi si addormenta con semplicità e chi è più nervoso. Il consiglio generale è «chi ben comincia è a metà dell’opera». Ovvero, abitare fin da piccoli i bambini ad addormentarsi da soli, nel proprio lettino.
    Se si seguono alcuni rituali, i neonati di solito reagiscono bene: mettere luci soffuse dopo cena, evitare rumori forti e schiamazzi e di eccitarli con storie troppo fantasiose o con canzoni troppo allegre. Meglio seguire uno schema fisso: tipo bagnetto, pappa, ruttino, ninna-nanna, culla. I piccoli adorano la routine. Quando diventano più grandini si può aggiungere il rito del ‘saluto dei giocattoli’, per far capire loro che è giunto il momento del riposo. Anche in questo caso, tenere in casa luci basse. Lo mettete in culla è piange subito dopo? Controllate che non sia sudato, che non abbia caldo/freddo, che il pannolino sia pulito (nel caso cambiatelo), poi accarezzatelo e tornate a letto. Se piange ancora, andate nella sua cameretta, fatevi vedere, rassicuratelo ma non prendetelo in braccio o sarà la fine. Il metodo è un po’ tosto (alcune madri-dal-cuore-tenero non lo reggono) ma funziona.


     
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