Ue vara piano di protezione dei satelliti dai rottami

Sono 16 mila gli oggetti orbitanti superiori a 10 cm che possono creare danni

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    Ue vara piano di protezione dei satelliti dai rottami spaziali
    Sono 16 mila gli oggetti orbitanti superiori a 10 cm che possono creare danni






    L’Unione Europea dà il via libera a un finanziamento di 70 milioni di euro per sorvegliare i rischi che i satelliti in orbita possono correre per impatti con rottami spaziali o minacce naturali o per i pericoli di caduta sulla Terra di oggetti cosmici. Il piano battezzato Space Surveillance and Tracking (Sst) ha lo scopo di garantire la sicurezza dei veicoli che operano intorno alla Terra e la protezione delle popolazioni nei continenti.

    SICUREZZA - «L’Europa oggi deve aspettare dagli Stati Uniti la segnalazione e l’opportunità di spostare un satellite minacciato da un oggetto incontrollato e vagante», dice Antonio Tajani, vice presidente della Commissione Europea. «Con questa infrastruttura i nostri Paesi potranno tutelare autonomamente la sicurezza dei loro beni spediti intorno alla Terra per le telecomunicazioni, la scienza o l’osservazione ambientale». Il finanziamento distribuito tra il 2014 e il 2020 prevede due cose: la prima è il rafforzamento e il perfezionamento dei mezzi di osservazione ottici e radar di cui dispongono i vari Paesi per consentire loro di rilevare i rischi; la seconda è un coordinamento di questo flusso di informazioni raccolte in un centro europeo, l’European Union Satellite Centre, che ora coordina attività legate alla distribuzione a enti civili e militari di informazioni geo-spaziali soprattutto con immagini.

    PROGRAMMI - Le varie nazioni rimarranno proprietarie delle infrastrutture e delle operazioni, ma rimangono da definire la governance del variegato lavoro di sorveglianza e la policy dei dati raccolti. Questa attività rimarrà autonoma rispetto all’Agenzia spaziale europea (Esa), la quale ha un suo programma analogo (Space Situational Awareness). Visti gli obiettivi comuni, una forte integrazione delle iniziative sarebbe nella logica delle cose. Il provvedimento dell’Unione è benvenuto perché il rischio che corrono le «infrastrutture spaziali» e la necessità della loro protezione, sotto ogni aspetto, è da tempo segnalato.
     
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