Accendi i sensi del tuo lui

Vuoi che sotto le lenzuola la fiamma della passione non si riduca ad un lumicino? Impara quali sono le zone erogene del tuo lui

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    Vuoi che sotto le lenzuola la fiamma della passione non si riduca ad un lumicino? Impara quali sono le zone erogene del tuo lui




    Abbiamo voluto la parità. L’abbiamo voluta giustamente e a gran voce. Abbiamo anche voluto che gli uomini imparassero che anche le donne a letto hanno il loro tempi, che possono amare o non amare i preliminari, che, a prescindere dal punto G su cui sempre si discute, è bene che loro sappiano cosa ci fa impazzire di piacere e cosa no.

    Tutto giusto, ma allora deve assolutamente essere perfettamente vero anche il contrario. Posto che a nessuno piace andare a letto con una mummia, tra il semplice ricordarsi di muoversi e l’avere le idee molto chiare su cosa fare c’è una bella differenza. Per questo è importante conoscere non solo le proprie zone erogene (in modo da poter guidare il partner) ma anche quelle dell’altro, per una parità che, ovviamente con tono ironico, potremmo definire erotica.

    Cominciamo quindi con l’abc: il primo senso da non tenere fuori dalla camera da letto è la vista. Se proprio non sei tipo da nove settimane e mezzo, il che è anche legittimo, concedigli almeno il tuo sguardo, lascia che, prima di spegnere la luce, veda ciò che provi nei tuoi occhi (o almeno che di tanto in tanto si sinceri che sia proprio tu!).

    E ora passiamo al tatto. Con dolci carezze o magari solo con la punta delle dita non dimenticarti di accarezzargli il petto, specialmente la zona vicino alla clavicola, e magari anche le cosce, zona che diventa particolarmente sensibile nel momento in cui il sangue comincia a scorrere velocemente. Qualche bacio due dita sotto l’ombelico, poi, completerà l’opera contribuendo ad amplificare ogni sensazione.

    Rimangono, infine, due zone calde che, però, non tutti amano tirare in ballo: perineo, alias la zona tra testicoli e ano, e sedere. Ammesso che vogliate spingervi fino a questo punto prima cercate un avvicinamento lento per sondare le reazioni di lui altrimenti rischiate di ottenere esattamente l’effetto opposto di quello desiderato.


     
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