Il professore e l’allieva

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    Il professore e l’allieva



    Marco era un bell’uomo 40 anni ben portati fisico atletico mantenuto da un costante allenamento diviso tra palestra e jogging. Come attività principale aveva uno studio ormai avviato di consulenza fiscale, ma aveva pure mantenuto il suo iniziale lavoro, l’insegnamento.

    Quell’anno era stato trasferito ad un altro istituto e tra le classi in cui insegnava ragioneria, c’era pure una quinta composta per lo più da ragazze dove fra tutte spiccava la bellezza di Giulia una bellissima ragazza figlia di uno dei più importanti industriali della città un uomo noto anche per la ferrea disciplina che aveva imposto alla propria figlia.

    Quella mattina Marco, che non doveva recarsi a scuola, ne approfittò per andare a fare un po’ di jogging in un parco vicino. Era poco più di dieci minuti che correva quando passando accanto ad una siepe, sentì degli strani rumori provenire da dietro la siepe stessa. Colto dalla curiosità si avvicinò per vedere cosa fosse a provocare quei rumori e quando vide di che cosa si trattava rimase letteralmente sbalordito. La bellissima Giulia era intenta a fare un pompino ad un uomo di una certa età. Si ritrasse immediatamente nella paura che Giulia lo scoprisse, come se fosse lui ad essere stato colto in fallo.

    Ritornò a casa sbalordito, da lei proprio non se lo sarebbe mai aspettato, poi si pose tra se e se una domanda: ma come avrebbe fatto il giorno successivo a giustificare la sua assenza da scuola? Sarebbe stato il primo a scoprirlo dato che sarebbe stato lui l’insegnante della prima ora e se non fosse mancata anche il giorno successivo…

    Nella sua mente intanto si faceva strada un’idea su come poter sfruttare quella situazione, soprattutto se Giulia avesse commesso qualche errore.

    La mattina dopo Marco si recò a scuola con una strana eccitazione che aumentò quando vide Giulia presente. Dopo il consueto appello, chiese le giustificazioni dell’assenze del giorno precedente. Gli furono portati i libretti delle giustificazioni e subito si accorse che quella che sarebbe dovuta essere la firma del padre di Giulia, era visibilmente falsa.

    “Questi per il momento li tengo io” e con lo sguardo cercò gli occhi di Giulia che diventò rossa all’istante.

    Finita la lezione restituì ai vari alunni i libretti delle giustificazioni, a tutti tranne che a Giulia, alla quale disse:

    “Lei signorina mi può seguire?”

    Una volta rimasti da soli nel corridoio…

    “Lei sa benissimo che la firma di suo padre è falsa”

    “Ma… io… ”

    “Senta per il momento questo lo tengo io vedrò se farlo vedere al preside”

    “No la scongiuro, se lo viene a sapere mio padre mi uccide… ”

    “Non sia esagerata… ”

    “Forse lei non conosce… la prego mi aiuti… so di aver sbagliato… ma le giuro che è la prima volta… ”

    “Senta voglio pensarci su… facciamo così lei stasera venga alle 18. 30 nel mio studio in Via… . e le comunicherò la mia decisione” Ormai nella mente di Marco si era già delineata una precisa strategia.

    “Va bene, ma la prego… pensi a quello che le ho detto”

    Marco durante tutto il giorno attese con ansia il momento dell’appuntamento. Fece in modo di sbrigare le pratiche più urgenti, ma soprattutto di liberare tutto il personale dell’ufficio.

    Alle 18. 30 in puntò sentì suonare il campanello, andò ad aprire e davanti a sé si ritrovò Giulia più bella che mai, forse era quell’espressione impaurita che la rendeva più desiderabile. Aveva una gonna di jeans appena sopra il ginocchio, e una mogliettina bianca aderente che metteva in risalto i suoi splendidi seni.

    “Venga entri pure… andiamo nel mio ufficio… ”

    La fece accomodare sulla poltrona di fronte alla sua scrivania, mentre lui si pose in piedi appoggiato con il sedere alla scrivania stessa in modo da dominare psicologicamente Giulia ancora di più.

    Allora mi racconti tutto… ”

    “Che… che… cosa vuol sapere… ”

    “Innanzitutto perché ha falsificato la firma di suo padre. . ”

    “Beh ecco… il giorno prima non ero andata a scuola senza che lui lo sapesse. . ”

    “Questo lo avevo intuito pure io… , ma perché non si è recata a scuola… ”

    Mentre pronunciava queste parole, Marco non potè fare a meno di notare che forse anche per l’agitazione che la ragazza aveva addosso, il respiro le si era fatto più veloce e il seno si muoveva ritmicamente in su e in giù e Marco era letteralmente ipnotizzato da quel movimento.

    “Ehm… sono andata a studiare da una mia amica… ”

    Improvvisamente il tono di Marco passò dal “Lei” al “Tu”, forse anche per dar maggior peso alle sue affermazioni.

    “Ascoltami… non sono qui per farmi sentire raccontare delle bugie voglio la verità… ”

    “Ecco… c’era l’interrogazione di matematica, non ero preparata e quindi sono andata a fare una girata nel parco”

    “Solo una girata… o anche dell’altro… ”

    Giulia diventò rossa nel viso senza riuscire a pronunciare una sola parola.

    “Ti ho visto mentre facevi un pompino a quel signore… ”

    “Mi ha costretta… io non volevo… ”

    “Però lo hai fatto e oltretutto hai falsificato anche la firma di tuo padre… come la mettiamo… ?”

    Silenzio

    “Diciamo che sei sarai carina con me… potrei cercare di dimenticare tutto”

    “Cosa intende per carina… ?”

    “Dai che lo hai capito benissimo… ” disse Marco avvicinandosi a lei… le prese il mento tra le mani. .

    “hai un bel visino, una bella bocca… ” facendo scorrere il dito indice sulle labbra di lei e inserendolo leggermente dentro tanto da andare a toccare quasi impercettibilmente la lingua.

    Poi scendendo con la mano andò a sfiorargli il seno… ”Hai anche due belle tette… ”

    Il respiro di Giulia nel frattempo era diventato più affannoso.

    “Guarda come ti si inturgidiscono i capezzoli se le struscio… chissà come sono duri… fammeli sentire… ”

    La mano si infilò dentro la maglietta e scomparve all’interno del reggiseno fino ad andare a palpare per bene quelle stupende tette e a strizzare i capezzoli tra pollice indice.

    “Hai così mi fa male… ”

    “Scusa ma sono così belle… te le hai mai strusciate nessuno così… ?”

    “No… il pompino dell’altro giorno è stato l’unica cosa di sesso mai fatta… ” disse ansimando ancora Giulia.

    “Allora hai da imparare ancora molto… e ti è piaciuto fare quel pompino?… ”

    “Beh… un po’ si e un po’ no… ”

    Mentre era ancora seduta le tolse la maglietta e poi la fece alzare…

    “Vieni qui… voglio assaporare queste stupende labbra… ”

    Subito la bocca di Marco si incollò a quella di Giulia, la sua lingua cercò avidamente l’altra… si intrecciarono, si succhiarono a vicenda…

    Marco attirò ancora di più a se la ragazza, tanto da far sentire per bene la sua erezione nel mezzo alle gambe di lei e mentre continuava a baciarla con la mano le alzò la gonnella e prese a strusciarle per bene quello stupendo sedere infilandole la mano nel solco e cercando di attirarla ancora più a se.

    “Spogliati ti voglio nuda… ”

    “No non voglio… mi vergogno… ”

    “Ascoltami non sei nella situazione di poter dettare delle condizioni… devi solo fare quello che ti dico… ricordati cosa rischi… ”
    In silenzio la ragazza iniziò a spogliarsi… Si tolse le scarpe… la gonnella… Era rimasta con le sole mutandine e il reggiseno…
    “Fermati… voglio prima ammirarti così… girati su te stessa… ”
    Si girò lentamente in modo che lo sguardo voglioso di Marco potesse posarsi su ogni centimetro quadrato del suo corpo…
    “Perfetto… sei stupenda… adesso vieni qui… ”
    Una volta avvicinatesi lui le tolse il reggiseno…

    “Che tette stupende… ” e prese a leccarle e succhiarle… poi morse leggermente il capezzolo di lei che emise un leggero gridolino di dolore…

    “Adesso via le mutande… ” gliele strappò letteralmente di dosso…

    Con un movimento quasi meccanico si portò le mani davanti al pube. .

    “Che fai vuoi nascondere questa meraviglia della natura… ”

    Le prese le mani e le tolse da davanti alla sua fighetta… Stesse qualche attimo a contemplarla e poi prese a strusciarle la mano sopra…
    Lei si inarcò quasi incosciamente voleva che quella mano la penetrasse…
    “Ti sei mai masturbata… ?”
    “Si’ qualche volta… ”
    ”E ti piace… ?
    “Si… ”
    “E allora fammi sentire quanto sei accogliente… ” un primo dito si inserì dentro la fighetta. .
    “Ahhhh… ”
    “Senti come sei bagnata… ti piace… eh… “
    “Si… si… ”
    Nel mentre che la masturbava prese nuovamente a baciarla…
    “Voglio vederti il sedere… appoggiati alla scrivania… ”
    Si piegò a novanta gradi appoggiando il busto sopra la scrivania… Era stupenda aveva un culo magnifico…
    Marco prese a strusciarlo poi lentamente il dito prese ad andare in su e in giù nel solco cercando ogni tanto di far pressione sul buchetto…
    "Ahi… ma che fa… li no… ”
    “Non ti sei mai masturbata nel sedere… ”
    “No… ”
    “Hai un sedere stupendo… e un buchetto invitante… lasciami fare… ”
    Avvicinò il viso a quel meraviglioso culetto e inziò a leccargli la rosellina, cercando di inumidirla il meglio possibile, ogni tanto con la lingua penetrava per quanto possibile all’interno e dagli ansimi della ragazza capiva che la cosa non le dispiaceva.
    “Ti piace eh… “
    “Ahhh… si… mmmm… che bello… ”
    Alternava la leccata del buchetto posteriore a quello della fighetta… che nel frattempo era diventata un lago… Poi all’improvviso con un fremito che le scosse tutto il corpo Giulia raggiunse l’orgasmo…

    “ahhh… si… daii… ancora… ”

    Marco continuò per qualche altro minuto finchè…

    “Adesso tocca a te farmi godere… ” La prese per un braccio e la fece inginocchiare davanti a se…

    “Voglio un pompino fatto come si deve… voglio sentire quelle stupende labbra… e la tua lingua”

    Giulia tirò fuori il cazzo, lo infilò dentro la sua bocca e prese a leccarlo in tutta la sua lunghezza.

    “Brava così fammi sentire per bene la lingua… ”

    La testa della ragazza andava in su e in giù l’eccitazione di Marco era quasi al culmine, prese ad imporre lui il ritmo… la stava scopando letteralmente in bocca.

    Giulia si accorse che era vicino all’orgasmo e cercò di smettere come aveva fatto con l’altro, ma Marco accortosi di quanto voleva fare la ragazza, le bloccò la testa con la mano…

    “Ricordati bella che devi ingoiare tutto fino all’ultima goccia… “

    Era ormai prossimo, lei si apprestò a fare quello che le era stato imposto, e infatti all’improvviso il ritmo accellerò finchè una grossa bolla di sperma le riempì la bocca cercò di soffocare un conato di vomito e riuscì ad ingoiare parte di quello che aveva in bocca, mentre il resto le colò fuori dalle labbra. Con un gesto quasi paterno, Marco con il suo dito prese lo sperma che le colava fuori dalle labbra e fece in modo che Giulia ingoiasse anche quello.

    “Adesso puliscimi per bene anche il cazzo… ” Lo avvicinò nuovamente alle labbra della ragazza che prese a leccarlo in tutta la sua lunghezza.
    “Brava… con un po’ di allenamento diventerai una bravissima pompinara… e io sono l’insegnante giusto… “
    fece una breve pausa…
    “Ti è piaciuto quello che abbiamo fatto oggi… ?”
    “Si “ disse timidamente lei.
    “Bene prometti di diventare anche una bella troietta… LA MIA TROIETTA PERSONALE”
    disse mentre con le mani le strizzava nuovamente le tette.
     
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