Tutto in una notte - Storie Hard

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  1. ~ Toni
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    Ecco, eravamo alle solite lui e il suo calcetto; eravamo andanti in vacanza al mare , avevamo preso un appartamento e lui, lui in spiaggia giocava a calcio con gli amici della compagnia, discorsi da maschi, il campionato passato e ora i tornei, ci avevano telefonato, anzi gli avevano telefonato, c’era un torneo in un paese vicino, le solite partitelle che a me francamente uscivano dagli occhi e lui…pronto, partecipava, era disposto a lasciare la sua ragazza per andare via una giornata e una notte con gli amici…partita e birre…io non ne potevo più. Eravamo andati al mare, mi ero portata una serie di completini da far girare la testa a un santo se fossimo andati in discoteca ma lui, lui no il pallone e poi. Mi aveva fatto girare i così detti, vedendomi con un minivestito da urlo la prima sera in cui aravamo arrivati mi aveva paragonato a una troia…Ma avevo 23 ,non ero alta ma con un paio di tacchi assassini e una mini di quelle buone facevo girare la testa a chiunque e poi le mie tette una terza magnifica con i capezzoli dalle pinte rivolte verso l’alto in maniera sbarazzina…Ormai eravamo al mare da diversi giorni e la mia carnagione era ambrata, insomma mi consideravo una bella ragazza , ma lui, lui era preso nel suo misticismo del pallone e nella sua gelosia. Si lui era geloso e sospettava di tutto e di tutti, ma lui poteva fare quello che voleva e io a quel punto non ci stavo. Ero uscita dalla spiaggia , quando avevo sentito che doveva andare via una giornata per quel torneo , dovevo sbollirmi i nervi, avevo voglia di rimanere sola, bighellonavo, mi guardavo le vetrine e vedendomi riflessa nello specchio di una di queste, mi guardai, non ero brutta, portavo un paio di pantaloni corti e una maglietta dalla scollatura profonda; non portavo la parte alta del bichini e si vedevano chiaramente sotto quella stoffa leggera le punte dei miei capezzoli,
    Camminava tranquilla e poi il suo sguardo fu attirato da un locale nuovo; un classico American Bar che non aveva mai visto; quei locali sempre aperti, fatti per sorseggiare un alcolico di ottima qualità, con una musica soft di sottofondo….niente a che fare con le discoteche che lei e il suo ragazzo frequentavano, si super alcolici e musica a tutto volume, ma quel posto era diverso, per loro era fatto per i vecchi come li definivano, niente corpi scattanti ma persone tranquille che non amavano il caos. E poi in quel momento doveva andare in bagno, le porte capì subito erano chiuse per l’aria condizionata ma entrò dentro come un razzo, si rivolse al banco, chiese del bagno, dove corse….gridò un caffè e un acqua minerale e poi scomparve in fondo al locale dove il barman le aveva indicato la porta del Wc . Ritornò, e si sedette su un trespolo davanti al banco , sorseggiava l’acqua minerale e in quel momento si sentì apostrofare
    “ Cosa fa una ragazza così bella e da sola come mai non è sulla spiaggia circondata da ammiratori ?”
    Si girò di scatto, era pronta a sbranare chi la importunava, lo avrebbe fatto a strisce con solo uno sguardo ma….si trovò davanti a lei un vecchio tranquillo, un età indefinibile attorno ai 60, una barba bianca per l’esattezza un pizzo , quasi completamente calvo e quei pochi capelli erano tagliati cortissimi, sembrava che quegli occhi la stessero prendendo in giro, sul tavolo delle carte che non conosceva,; tra se e se …praticamente inoffensivo, ora lo faccio impazzire……come una gatta sempre stando seduta sul trespolo si girò verso di lui e aprì leggermente le gambe, quell’uomo annuì leggermente
    “E’ una splendida ragazza complimenti”, ma lei come presa in contropiede…
    ”Lo dica al mio ragazzo, preferisce le partite a calcio con gli amici e va via un paio di giorni”
    “Capisco” fu la sua risposta e poi quasi sopra pensiero.
    ”Potrebbe accompagnare un poveri vecchio a una festa che fanno qui vicino, ho degli amici e l’invito: vedrà che non se lo dimenticherà, è una festa a tema, sull’amore crudele “
    Fu colpita da quelle parole , parole scandite, amore crudele, erano soli, il barman era in disparte e seguiva la scena ascoltando tutto lui continuò imperterrito,
    “Questa sera alle nove vedrà passerà una bella serata ……”
    Era stata presa alla sprovvista , sapeva che la osservava, chiunque l’avrebbe guardata con quel paio di pantaloncini corti , il suo monte di venere pronunciato, le sue gambe lunghe e i seni pressochè perfetti…era fiera del suo corpo…..e ….rispose di si,
    “Allora alle nove Hotel President ( Viareggio) non può sbagliare è sulla passeggiata ma lei entri pure e vedremo di raggiungere la mia auto nell’autorimessa dell’albergo”
    Rimase colpita da quelle parole, erano quasi ordini ….e che festa a tema poteva esserci non ci poteva credere un invito a una festa, forse un ballo in maschera, si eccitò pensando a quello che poteva succedere, cose da film….ma scosse la testa e dopo aver dato l’ok per le nove corse verso casa. Non poteva crederci , chi era quell’uomo….” Il sui vecchietto” dall’aria tranquilla e le carte che erano sul tavolo che carte erano?. Ma ora si stava dirigendo a casa, alle nove doveva essere in un altro posto e con il suo ragazzo come l’avrebbe messa?; Sapeva che doveva partire ma non sapeva a che ora. Era eccitata all’idea, una scappatella , una festa, e una festa a tema , chissà che cosa poteva essere o di che cosa si trattava. Fu a casa, un appartamento da mare, lui il suo ragazzo era già a casa, l’aspettava, era un pezzo d’uomo, niente a che fare con quel vecchietto, lui sprizzava vitalità da tutti i pori , sportivo, capace di giocare a calcio e poi passare le serate ballando, ma tra lei e lei …le chiavate le consma in un attimo, carezze, coccole e …lussuria, si il gusto delle porcate lui non lo capiva, quelle cose erano fuori dalla sua portata . Lo guardava, conosceva quel corpo in tutti i suoi particolari e ,,,quella persona che l’aveva invitata ….nuda, come doveva essere?’ Si mise a ridere tra se e se, ma ora doveva affrontare il suo ragazzo. Lui era impacciato, sapeva che aveva fatto male ad accettare la partecipazione a quel tornei ma era stato più forte di lui, e con aria burbera quasi per vincere una possibile reazione di lei….
    ” Parto tra dieci minuti, mi vengono a prendere, passo a Livorno per prendere il resto della mia robba, sarò di ritorno tra un paio di giorni, ti telefono non preoccuparti e poi a me il mare non piace, mentre a te…prendere il sole a te piace…..”
    Lei lo guardò con quei suoi occhioni scuri, lo avrebbe voluto incenerire, ma …..
    ”Fai pure io pigrotterò sulla sdraio.e mi farò delle belle dormite….”
    E mentre diceva questo ci fu un colpo di clacson, le voci degli amici e lui dopo avergli dato un bacio frettoloso sulle labbra si fiondò fuori…..Ora era sola e doveva pensare il da farsi; erano le cinque del pomeriggio e avrebbe avuto tutto il tempo per prepararsi. Non riusciva a capacitarsi, il suo ragazzo, il suo uomo era andato via con gli amici per una partita di calcio o calcetto, non se lo ricordava quasi più e lei….Lei aveva accettato un invito ad una festa, fatto da un vecchio incontrato per caso in un bar , ma era diventata matta? Ebbe paura in che ginepraio si andava a cacciare , ma era nello stesso tempo curiosa, voleva conoscere quella persona e cosi dicendo tra se e se, andò in camera; si spogliò. E si guardò allo specchio, era giovane e nello stesso tempo le sue fattezze erano da femmina pura, aveva tutte le curve al posto giusto e i suoi seni una terza abbondante erano perfetti, si ammirò, si guardò a lungo con occhio critico, era una splendida ragazza ….non era niente male, quei seni abbondanti che avrebbero fatto la delizia di ogni uomo, i capezzoli impertinenti dalle punte rivolte verso l’alto e il suo corpo formava un anfora perfetta con quel ciuffo di peli scuri accuratamente sagomati per stare sotto il costume che portava in spiaggia, si girò, il suo culo era a mandolino e avrebbe fatto impazzire chiunque ma lui preferiva le partite a calcio. Lei voleva essere trattata da gatta da regina e in alcuni momenti anche da schiava, …essere sottomessa, i sogni porno nascosti nel più profondo della sua mente , che cosa voleva dire quell’uomo dalla barba bianca con il termine “amor crudele” una festa a tema e lei ora vi stava per partecipare. E dopo che lui se ne fu andato si fiondò letteralmente in bagno. Ebbe un brivido, conosceva quel brivido, sapeva che era l’inizio del piacere, l’acqua della doccia formava un rigagnolo tra i suoi seni per andare a confondersi sotto il suo ventre leggermente bombato tra i peli del pube. Si strofinò leggermente con la spugna , si formò la schiuma , ghirigori bianchi sul suo corpo , pensò allo sperma del maschio , di tanti maschi, i brividi aumentarono si vide su uin tavolo circondata da uomini nudi con i cazzi tesi pronti a esplodere , semenza bianca sul suo corpo non di uno solo, del suo uomo, ma di tanti uomini che l’adoravano, la maltrattavano la riducevano a buco, il primo spruzzo, quasi a rallentatore, il caldo del seme, poi a seguire tutti gli altri e le sue mani, quasi impazzite se lo spalmano , si tocca , piacere in ogni dove…..i suoi peli impiastricciati …le sue mani attaccaticce, difronte a quegli uomini, , cani attorno alla cagna e lei per eccitarli ancora di più se le porta alla bocca, succhia le sue dita, una ad una, il sapore…..sapore di maschio e di piscio ….piacere e niente altro …e sotto quello spruzzo della doccia la raggiunse l’orgasmo; le sue gambe tremarono e le sue ginocchia cedettero, mentre le sue mani iniziarono una corsa folle tra le sue grandi labbra, ora il piacere era esploso, il piacere , quello che lei amava, si sentiva sporca, uno zampillo di urina ando a colorare l’acqua della doccia mista alla schiuma tra i suoi piedi, grido, da accucciata finì in ginocchio continuandosi a martoriare le ninfe , uggiolava, gridava era partita…….Si riebbe lentamente, tremava tutta e a carponi, non ce la faceva ad alzarsi raggiunse la camera da letto dove si buttò, un telo da spiaggia per coperta e il sonno l’avvolse; le sue visioni,i suoi incubi e il suo piacere, si svegliava sempre bagnata, sudata e le sue ninfe non mentivano mai…… Si svegliò riposata, ormai si doveva solo preparare e la festa in programma con quel vecchio l’attirava come non mai, che cosa voleva dire “ Amore crudele?” , ma non ci badò più che tanto, aperta la valigia tirò fuori un tubino rosso da sballo, con quel capo era sicura avrebbe fatto ammattire quell’uomo e tra se e se, pensò se la cosa gli avrebbe smosso anche il cazzo….non era poi giovane, quella barba bianca e quel volto abbronzato aveva già visto molte primavere…..rise tra se e se, si guardò allo specchio, sotto il tubino portava un miniscolo perrizoma e si vedeva un segno leggero mentre la parte alta era libera, l’intimo non c’era, le sue tette meritavano e non dovevano avere costrizioni; la scollatura era profonda e nell’insieme, guardandosi allo specchio con aria critica…..come fanno tutte le donne si piacque. Un trucco leggero, i suoi sandali da discoteca che le allungavano le gambe facendo mettere in risalto il suo fondoschiena…..era ok e con questi pensieri uscì per andare all’appuntamento. Il caldo, la gente più di una persona si girò a guardarla, la classica turista che si vuole far ammirare, non era però volgare e così dopo il tratto a piedi giunse in albergo. Lui la stava apettando era seduto nella hall , un vestito scuro, con la farfalla….camicia bianca i pantaloni cadevano in maniera perfetta e la giacca aperta visto che era seduto metteva in risalto un uomo dalla figura asciutta, forse magro, di questo lei non si era accorta e ne rimase piacevolmente colpita …lui la squadrò con un occhiata ma non disse niente, anzi le chiese come stava con aria impersonale e le volle offrire l’aperitivo…Lei si sentì come impacciata, seduta in quell’ampia poltrona davanti a lui, la gonna le era salita vertiginosamente e metteva in risalto le sue gambe , cosa che non passò inosservata al cameriere il cui sguardo ne era calamitato e anche dalla sua scollatura, si vedeva perfettamente he quei seni avevano preso il sole senza l’inghippo del costume e la sua carnagione era ambrata in maniera uniforme ma lui niente nessun apprezzamento sul vestito, sull’insieme della sua mis ne era quasi scocciata ma chi si credeva di essere ….e poi , sorseggiando quella bibita leggermente alcolica si rilasciò lentamente, un tipo strano e niente di più avrebbe passato una serata e evrebbe conosciuto un po’ di gente nuova……. Finito il tutto si diressero verso l’autorimessa dell’lbergo, il classico rumore dell’ascensore , il suo singhiozzo e furono sotto, quell’odore di olio e benzina, odore d’officina come lo chiamava lei, si attardò un attimo in cabina dell’ascensore e lei uscì per prima quei quattro passi avanti per un momento, si stava abituando a quella penombra e cercava di capire quale fosse la sua auto; ma in quel momento le arrivò una sua frase che la paralizzò come una fucilata….”” Togli il perizoma, hai un vestito che ti mette in risalto il corpo, ma il segno del perizoma è antiestetico, fallo qui e ora prima di salire in macchina! “ Rimase di stucco, non si aspettava una frase simile e lui continuò freddo e impersonale….” Girati e guardami mentre lo fai e spicciati ” lei ne fu colpita, calamitata , era un ordine secco e preciso come se lei fosse una cosa e niente altro, non c’era cortesia ma era quel vecchio e una cosa del genere non se l’aspettava….e lei come un automa lo fece….erano in quell’autorimessa, le pareti tirate con il cemento, un caldo soffocante e quella penombra, sapeva anche che l’area era video sorvegliata ma quell’ordine…e lo fece…..si girò verso di lui, si guardarono e lei lentamente tirò su quella gonna corta che le fasciava i fianchi , con un movimento flessuoso si sfilò quella stoffa sottile….fu tra le sue gambe e la raccolse, lui voleva così….la teneva in mano, ora sapeva che era nuda sotto il vestito e quello era il suo unico capo di abbigliamento, si sentì, era imbarazzata, le sue gote erano arrossate, se le sentiva calde ma….le sue ninfe si bagnarono, le era stato dato un ordine e lei lo aveva eseguito come un automa. Lui si avvicinò a lei, la prese a braccio, un sorriso strano e si diressero così verso l’auto ; una due posti scura con il tettuccio rigido, capì subito che avrebbe mostrato le gambe in tutta la loro bellezza , si vergognò ma lui con aria impersonale…è un peccato nascondere cose così belle conto che i passanti ti vedano, si bagnò di più , ora non solo riceveva ordini ma le veniva chiesto di mettersi in mostra e una volta saliti in auto quella gonna le risali’ fino all’inguine, intuiva che per uno sguardo attento aveva tutto in mostra, si vergognava ma nello stesso tempo un piacere strano …..e con questa sensazione l’auto uscì dalla rampa sotterranea ora so dirigevano verso il luogo della festa…
     
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