Votes taken by ¬Wonder of You

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    Già che ha scelto il nome del santo patrono d'Italia già la dice lunga, senza contare che in poche ore si è già mostrato molto simile a Giovanni Paolo II, inoltre ho iniziato a stimarlo quando ha cacciato un vescovo che è stato accusato di pedofilia
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    Favorevole, alla fine il Cattolicesimo è religione di Stato, L'italia non è uno stato laico

    CITAZIONE (¬Nemesi † @ 16/3/2013, 20:38) 

    (IMG:www.grotteriaonline.com/grotteria/i...so_galluzzo.jpg)




    Secondo voi è giusto tenere crocifissi affissi nelle aule scolastiche?L'Italia non è forse uno stato laico? :Facepalm: allora perchè favoreggiare il cattolicesimo?!personalmente mi irrita vedere quel crocefisso in classe ogni giorno,non lo trovo giusto nei miei confronti nè in quelli delle altre persone non cattoliche,credo sia inaccettabile,alla fine è comunque una sorte di propaganda imho. Spero un giorno l'Italia riesca a liberarsi della zavorra/vaticano :Facepalm:


    Io penso che qui fa fatta una chiara distinzione: una cosa è la fede, ed il clero ne è un'altra.

    Ora il fatto che il Crocefisso disturbi ora (visto che sono secoli che ci sta) mi sembra un pò sciocca come cosa e sinceramente non ci vedo nulla di anormale in esso, però dato che molti ci credono per fede, esiste il rispetto.
    Posso condividere il tuo sdegno verso la Casta del Clero, ma attenta a non confondere fede e religione ;)

    Inoltre non mi sembra che esista un obbligo a seguire un determinato credo, in fondo nessun docente o sacerdote impone agli atei col fucile di convertirsi (anche se in passato la chiesa lo fece). Persino Gesù nel suo viaggio di proseliti non ha mai obbligato nessuno a seguirlo, ma lo ha invitato. quindi tutto questo sdegno non ha senso.
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    CITAZIONE (AleFry93 @ 23/12/2012, 13:42) 
    Io sono sfavorevole, insomma, perché essere contrari a qualcuno che preferisce cambiare qualcosa di se perché non si accetta?
    Credo che sia maglio essere felici con se stessi piuttosto che sentire i commenti di altri
    ...Tuttavia credo anche che per molti diventi una dipendenza, per altri l'unico modo per raggiungere una perfezione che alla fine rovina e basta...ma finché resta un ritocco in un settore poco felice del corpo io sono favorevole!

    Quello che dici tu ha senso ma il fatto di cambiare o migliorare una parte di se è pura vanità. la chirurgia plastica serve a dare armonia a chi resta sfregiato o sfigurato, non a soddisfare i capricci di chi non accetta la vecchiaia o che si fa un davanzale abnorme
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    La questione penso sia molto soggettiva perchè non esiste una sola risposta a tutte queste domande, ma ognuno tenta di rispondergli vivendo a seconda delle esperienze vissute
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    Dalle mie parti si dice "mazz e panell, fanno i figlj bell" (trad. "mazza e panella fanno i figli belli")

    Sinceramente parlando, essendo cresciuto nella generazione in cui ancora c'era il terrore degli incontri scuola-famiglia (dove non potevi mai sapere con che animo tornavano a casa), direi di essere venuto su bene. Forse da una parte è anche giusto che ci sia un limite alle punizioni corporali (il ceffone ci sta anche, ma il resto assolutamente no), visto che ultimamente vengono su certi elementi in cui peccano di educazione e di spina dorsale.

    Ora invece il minimo accenno sei da denuncia, perchè solo che magari gli urli addosso tirano fuori il discorso che lo "traumatizzi", eppure non mi pare che noi grandicelli siamo traumatizzati o da psicanalisi (parlo in generale, non parlo di casi eccezionali).
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    Ormai la musica non è più quel veicolo di emozioni, è solo un modo per avere subito soldi e fama, molti artisti del passato suonavano per pagarsi i debiti oppure perchè erano follemente innamorati della musica. Invece oggi pensano ai soldi, non pensano a fare buona musica, inoltre i temi che trattano solo gli stessi, a volte i testi non hanno nemmeno un senso.
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    Mitologia - Superstizioni - Miti
    San Valentino

    San Valentino, detto anche san Valentino da Terni o san Valentino da Interamna (Interamna Nahars, ca. 176 – Roma, 14 febbraio 273), è stato un vescovo romano, martire.
    Venerato come santo dalla Chiesa cattolica, da quella ortodossa e successivamente dalla Chiesa anglicana, è considerato patrono degli innamorati e protettore degli epilettici.
    La più antica notizia di S. Valentino è in Martyrologium Hieronymianum, un documento ufficiale della Chiesa dei secc.V-VI dove compare il suo nome e anniversario di morte. Ancora nel secolo VIII un altro documento, Passio Sancti Valentini, ci narra alcuni particolari del martirio: la tortura, la decapitazione notturna, la sepoltura a Terni ad opera dei discepoli Proculo, Efebo e Apollonio, successivo martirio di questi e loro sepoltura.
    È tuttavia incerto se si tratti di un martire diverso dal presbitero che, secondo un'altra storia Acta SS Marii, Marthae et sociorum subì il martirio sotto Claudio il Gotico (quindi prima del 270, anno del decesso di questo imperatore), dato che questo fu sepolto a Roma, nelle catacombe al II miglio della via Flaminia. Con molta probabilità si tratta della stessa persona; alcuni storici ritengono che il presbitero Valentino di Roma non è mai esistito

    Agiografia
    Nato in una famiglia patrizia, fu convertito al Cristianesimo e consacrato vescovo di Terni nel 197, a soli 21 anni. Nell'anno 270 Valentino si trovava a Roma, giunto su invito dell'oratore greco e latino Cratone, per predicare il Vangelo e convertire i pagani.
    Invitato dall'imperatore Claudio II il Gotico a sospendere la celebrazione religiosa e ad abiurare la propria fede, rifiutò di farlo, tentando anzi di convertire l'imperatore al Cristianesimo. Claudio II lo graziò dall'esecuzione capitale affidandolo a una nobile famiglia.
    Valentino venne arrestato una seconda volta sotto Aureliano, succeduto a Claudio II. L'impero proseguiva nelle sue persecuzioni contro i cristiani e, poiché la popolarità di Valentino stava crescendo, i soldati romani lo catturarono e lo portarono fuori città lungo la via Flaminia per flagellarlo, temendo che la popolazione potesse insorgere in sua difesa. Fu decapitato il 14 febbraio 273, a 97 anni, per mano del soldato romano Furius Placidus, agli ordini dell'imperatore Aureliano.

    Il culto
    È commemorato nel martirologio romano il 14 febbraio, giorno in cui veniva celebrata l'antica festa di Santa Febronia.

    Le reliquie
    Le sue spoglie furono sepolte sulla collina di Terni, al LXIII miglio della Via Flaminia, nei pressi di una necropoli.
    Sul luogo sorse nel IV secolo una basilica nella quale attualmente sono custodite, racchiuse in una teca, le reliquie del santo: pare che esse siano state portate nella città dai tre discepoli del filosofo Cratone, Apollonio, Efebo e Procuro, convertiti dal futuro santo, e che per questo motivo siano stati martirizzati.
    Altre reliquie sono presenti anche nella cattedrale di Maria Assunta di Savona, nella chiesa medievale di San Valentino di Sadali in Sardegna, a Belvedere Marittimo in Calabria e nella chiesa Matrice di Vico del Gargano dove viene venerato come protettore della città e degli agrumeti.

    « Pinto no cuo, gosava san valentino »

    In base ad altre fonti, altre reliquie di San Valentino si trovano a Ozieri, centro principale del Logudoro, a una cinquantina di chilometri da Sassari: le avrebbe portate, nel 1838, un frate benedettino nativo del luogo, che le avrebbe poi sepolte nella cinquecentesca chiesa dedicata ai santi Cosma e Damiano sul Colle dei Cappuccini. Un vasetto con il sangue di S. Valentino si trova anche nella teca di vetro contenente il teschio di Santa Giustina nella Chiesa di S.Martino a Torre d'Arese (PV).
    Un'altra parte delle reliquie del Santo sono situate in un piccolo paesino di montagna, Abriola, che si trova in provincia di Potenza, in Basilicata, dove il Santo, prima di morire, fu mandato in esilio.

    Miracoli del Santo
    Sono molte le leggende entrate a far parte della cultura popolare, su episodi riguardanti la vita di san Valentino:
    -Una di esse narra che Valentino, graziato ed "affidato" ad una nobile famiglia, compì il miracolo di ridare la vista alla figlia cieca del suo "carceriere": Valentino, quando stava per essere decapitato, teneramente legato alla giovane, la salutò con un messaggio d'addio che si chiudeva con le parole: «...dal tuo Valentino...».
    -Un'altra, di origine statunitense, narra come un giorno il vescovo, passeggiando, vide due giovani che stavano litigando ed andò loro incontro porgendo una rosa e invitandoli a tenerla unita nelle loro mani: i giovani si allontanarono riconciliati. Un'altra versione di questa storia narra che il santo sia riuscito ad ispirare amore ai due giovani facendo volare intorno a loro numerose coppie di piccioni che si scambiavano dolci gesti d'affetto; da questo episodio si crede possa derivare anche la diffusione dell'espressione piccioncini.
    -Secondo un altro racconto, Valentino, già vescovo di Terni, unì in matrimonio la giovane cristiana Serapia e il centurione romano Sabino: l'unione era ostacolata dai genitori di lei ma, vinta la resistenza di questi, si scoprì che la giovane era gravemente malata. Il centurione chiamò Valentino al capezzale della giovane morente e gli chiese di non essere mai più separato dall'amata: il santo vescovo lo battezzò e quindi lo unì in matrimonio a Serapia, dopo di che morirono entrambi

    La festa di San Valentino
    La festa di San Valentino ricorre annualmente il 14 febbraio ed oggi è conosciuta e festeggiata in tutto il mondo.
    Tale tradizione fu diffusa dai benedettini, primi custodi della basilica dedicata al Santo in Terni, attraverso i loro monasteri prima in Italia e quindi in Francia ed in Inghilterra. Molte tradizioni legate al santo sono riscontrabili nei paesi in cui egli è venerato come patrono.
    La figura di Valentino come santo patrono degli innamorati viene tuttavia messa in discussione da taluni che la riconducono a quella di un altro sacerdote romano, anch'egli decapitato pressappoco negli stessi anni.

    Feste in Italia
    La città di Terni invoca san Valentino come principale patrono. In provincia di Verona il paese di Bussolengo lo invoca come Santo Patrono. Patrono del paese di Sadali (CA), considerato protettore dei matrimoni, san Valentino, la cui chiesa fu forse edificata da monaci bizantini, viene qui ricordato non a febbraio, ma ad ottobre e la festa sarda dura tre giorni. Ed è anche Patrono del paese lucano di Abriola (PZ).

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    Io penso che sia stata la cosiddetta "ritirata strategica" per evitare che qualche scandalo venisse fuori... Già era diventato un fenomeno da baraccone da quando si è messo su twitter, poi le recenti dichiarazioni sugli omosessuali e sui preti pedofili l'hanno reso sempre più detestabile
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    CITAZIONE (Lucy1223 @ 9/2/2013, 10:10) 
    in effetti natale è passato da un po xD, ma sei spostato o cosa?, vedo la fede xP

    Già infatti Lucy, comunque quella è una fedina d'argento, era nel periodo in cui ero fidanzato ovvero un anno fa, facevo il Babbo Natare per i bambini della mia associazione di volontariato
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    Juventus per sempre :yeah:
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    Mitologia - Superstizioni - Miti
    Wikka

    La Wicca (in italiano pronunciabile [wikka]) è la più diffusa delle religioni e correnti spirituali appartenenti al movimento neopagano; questa religione/percorso spirituale di tipo misterico venera il divino immanente, perciò da essa vengono celebrati i cicli della natura ed il divino considerato presente nel mondo sotto infinite forme, spesso riassunte in un principio divino femminile, la Dea, ed uno maschile, il Dio. Questi due principi cosmici, emanazioni dell'Uno, sono contrapposti ma complementari ed il loro continuo interscambio sta alla base del continuo divenire del mondo.
    La Wicca venne presentata per la prima volta nel 1954 attraverso gli scritti di un ex funzionario pubblico britannico esperto di esoterismo, Gerald Gardner. Questi affermò di essere stato iniziato ad una vecchia tradizione misterica (la vecchia religione), continuazione dei culti esoterici medievali, perseguitati come stregoneria dalle autorità, culti che erano a loro volta imperniati sulle religioni pagane dell'Europa antica; la veridicità delle esperienze di Gardner rimane per alcuni controversa, visto il venir meno delle tesi dell'antropologa Margaret Murray sulla sopravvivenza di culti stregoneschi antichi. D'altronde non si può provare quanto sia stata genuina la iniziazione di Gardner, o quanto possa essere stato più o meno tratto in inganno lui stesso da un gruppo a sua volta ricostruzionista.
    Ad ogni modo è provato che Gardner stesso contribuì a riscrivere completamente (assieme a Doreen Valiente) gran parte della ritualistica, traendo spunto dall'esperienza delle grandi correnti esoteriche presenti in Inghilterra all'epoca (come la Golden Dawn) tanto è vero che gli studi più recenti sostengono che questa ritualistica non possa essere fatta risalire a prima degli anni venti. I Wiccan odierni, nella maggior parte dei casi, accettano senza riserve i risultati di questi studi accademici e non si pongono più di tanto il problema, perché accolgono il racconto di Gardner più come un mito di fondazione della religione, che come un fatto storico accertabile.
    La Wicca ha subito negli ultimi anni una capillare diffusione in tutto il mondo odierno. Comunità, associazioni e Chiese sono oggi presenti particolarmente in America settentrionale, in Europa, in America meridionale, in Sudafrica, in India e in Oceania. Non esistono attualmente dati stabili sul numero di aderenti a questa religione. La vastità del fenomeno, oltre che le sue conseguenze e impatti culturali, lasciano pensare ad ogni modo che la stima più ottimistica si aggiri attorno ad una cifra che va dai 3 ai 5 milioni di praticanti nella sola America settentrionale (ma in questo caso comprendendo anche i praticanti saltuari). Altre stime molto più restrittive, limitano il numero globale di aderenti a circa 800.000. Si può perciò stimare che attualmente i praticanti effettivi e continuativi si aggirino tra 1 e 2 milioni in tutto il mondo. Lo storico ed accademico britannico Ronald Hutton, nel suo fondamentale studio sulla Wicca ha stimato in circa 250.000 gli iniziati nel suo solo paese e calcolato che mediamente nella partecipazione ai rituali pubblici neopagani tenuti in Gran Bretagna, ci sia un iniziato wiccan ogni sei o sette partecipanti, dei quali almeno più della metà sono wiccan non iniziati.

    L'iniziazione e il lignaggio
    La Wicca fondata da Gerald Gardner (e le tradizioni ad essa strettamente correlate come la molto diffusa Wicca Alexandriana) è un percorso spirituale e religioso che comprende un'importante nucleo iniziatico-misterico, perciò, anche se molto è stato rivelato e pubblicato sui suoi rituali, essa resta soprattutto una tradizione orale e ciò che viene trasmesso attraverso l’iniziazione, rimane una parte imprescindibile e mantenuta strettamente riservata; ne consegue che l’iniziazione è una parte fondamentale di questo percorso e che tutti i non iniziati, non possono essere considerati wiccan in maniera propria e completa.
    Però, al di fuori delle cosiddette "core traditions" vale a dire le tradizioni originarie (Gardneriana e Alexandriana e quelle strettamente derivanti da esse), e soprattutto oltreoceano, il criterio per stabilire chi possa essere definito Wiccan, è un po' più elastico. Comunque sia, tutti coloro che studiano e praticano al di fuori di una congrega (tradizionale o meno), che essi siano solitari o in gruppo di studio, con l'obbiettivo o meno dell'iniziazione, vengono definiti solitamente come "wiccan out of the court" (che può essere tradotto come "wiccan della corte esterna") e tuttora risultano essere la maggior parte dei praticanti.
    Le cosiddette auto-iniziazioni, di cui si parla impropriamente in alcuni libri, sono delle contraddizioni in termini (al massimo possono essere considerate come delle auto-dedicazioni agli Dei), infatti l’iniziazione può avvenire solo con il rituale specifico e deve avvenire alla presenza sia di una alta sacerdotessa, che di un alto sacerdote; essa avviene attraverso un alto sacerdote/ alta sacerdotessa che trasmette il suo lignaggio ad un iniziando/inizianda, seguendo strettamente la regola dell’interconnessione tra i sessi, cioè da femmina a maschio o da maschio a femmina, che risale a ritroso fino a Gerald Gardner e alle sue alte sacerdotesse (in poche tradizioni, l’unica rarissima eccezione conosciuta a questa regola, della interconnessione sessuale tra iniziatore ed iniziato, è quella dell’iniziazione tra una alta sacerdotessa e la sua figlia biologica, in quanto si ritiene che chi dona la vita materiale, può essere anche colei che ridona anche la vita spirituale).
    Nella Wicca non si fa proselitismo e perciò l'iniziazione non viene mai proposta, ma deve anzi essere sempre l'interessato a fare esplicita richiesta di essere iniziato. Il percorso verso l’iniziazione è molto lungo e personale, con un aspetto misterico che può risultare diverso e particolare per ciascuno. Il percorso è molto selettivo ed in alcuni gruppi particolarmente severi, solo un decimo di chi lo intraprende arriva all'iniziazione. Nella Wicca vengono iniziati solo i maggiorenni ed in alcune congreghe si preferisce addirittura che gli iniziandi abbiano superato i 25 o i 30 anni, preferendo quindi persone più mature e consapevoli del percorso che hanno intrapreso; si preferiscono inoltre quelle persone che magari hanno già avuto una certa esperienza come praticanti solitari od in gruppi di studio aperti, formati da non iniziati o magari misti. Tradizionalmente si afferma che il training per la prima iniziazione duri un anno ed un giorno, ma in realtà questa non è una regola fissa e dipende nuovamente dal singolo candidato, infatti persone già molto preparate per conto proprio, possono impiegarci anche di meno; nei testi di Vivianne Crowley viene comunque affermato che, mediamente, la preparazione all’iniziazione di primo grado occupa da uno a tre anni (ottenuta la quale si diviene sacerdoti/sacerdotesse a tutti gli effetti). Quella al secondo grado, dura mediamente da tre a cinque anni (ottenuta la quale si diviene alti sacerdoti/sacerdotesse, con il diritto di iniziare nuove persone e di formare una nuova coven/congrega), mentre il terzo grado è ormai riservato a pochi e prima di essere ottenuto possono passare anche dieci o venti anni.

    Storia
    La storia più o meno mitica della religione Wicca è ricostruita in base alle testimonianze lasciate da Gerald Gardner, raccolte da studiosi degli anni successivi alla sua scomparsa. Si deve considerare che l'interesse per la Wicca è piuttosto recente, e sono presenti tratti, in particolare quelli legati all'origine della religione, che rimangono relativamente oscuri. La Wicca fu per la prima volta presentata al grande pubblico nel 1954, quando Gerald Brosseau Gardner pubblicò il libro intitolato Witchcraft Today. Gardner, un ex funzionario pubblico, affermò di avere avuto l'opportunità di entrare a far parte, dopo un'iniziazione, in un periodo collocato poco prima della seconda guerra mondiale, di una congrega segreta praticante una religione, che sarebbe stata definita come prosecuzione della stregoneria medievale, a sua volta conservante elementi del Paganesimo antico e della religione preistorica della Dea Madre e del Dio Cornuto delle foreste, della caccia e della vegetazione.
    Il gruppo nel quale Gerald Gardner sarebbe stato iniziato era stanziato nel sud dell'Inghilterra e viene oggi definito come coven della New Forest (dove New Forest sta ad indicare una regione geografica inglese). Dopo la fine del secondo conflitto mondiale Gardner fondò una nuova coven, la quale praticava e diffondeva una religione che iniziò a definirsi come Wicca. È ancora materia di controversie il fatto che Gardner fosse davvero entrato a far parte di questo gruppo iniziatico segreto; rimane però una questione minore nello studio del vasto movimento cui la Wicca ha dato origine nel corso degli anni.

    Origine
    Gerald Gardner affermò che la religione da lui resa pubblica fosse una sopravvivenza delle religioni matriarcali pagane e, risalendo a tempi ancor più antecedenti, al culto della Dea Madre diffuso nell'Europa preistorica; sostenne inoltre che gli fosse stata insegnata dalla somma sacerdotessa della coven di New Forest, una donna che utilizzava lo pseudonimo di Vecchia Dorothy. Una delle prime sacerdotesse di Gardner, Doreen Valiente, nelle sue ricerche documentarie, identifica la donna con Dorothy Clutterbuck Fordham, un'ex colona britannica, dama della buona società, rientrata dall'India in quel periodo storico, effettivamente conosciuta da Gardner ed abitante nella zona interessata; la Valiente afferma inoltre che essa possa essere forse identificata con Dafo, quella che Gardner definiva la prima sacerdotessa della sua coven. Mentre Valiente opta per questa identificazione, altri studiosi come Philip Heselton teorizzano che Dafo e la Clutterbuck fossero due persone differenti. Mentre è certo che Dorothy Clutterbuck esistette realmente, Ronald Hutton concluse come non ci fosse alcuna prova testimoniante il fatto che la donna fosse stata coinvolta nella formazione della Wicca, che anzi fosse improbabile che la Clutterbuck potesse essere la persona in questione e che molto probabilmente Gardner usò la figura della Vecchia Dorothy in modo piuttosto ironico, per tutelare la privacy di qualcuno che voleva restare anonimo. Parere discordante è quello di Heselton che, citando evidenze più recenti, sostiene che invece probabilmente la Clutterbuck ebbe in qualche modo a che fare con la religione wiccan.
    Altri studiosi come Aidan Kelly e Francis King, sostengono che Gardner fu l'inventore di queste figure, e che egli stesso scrisse la dottrina e la liturgia della Wicca sincretizzando elementi tratti anzitutto dai suoi studi esoterici (egli fu effettivamente uno dei maggiori esoteristi del suo tempo, fu realmente iniziato ad alcuni ordini e nel suo gruppo erano presenti diversi rosacruciani, massoni e membri della Golden Dawn), poi elementi possono essere individuati dalle sue esperienze presso le culture primitive dell'Indonesia e Malesia, ed inoltre da diverse tradizioni religiose con le quali entrò più volte in contatto, come l'induismo ed il taoismo. Infine nella religione wiccan sono individuabili influenze riconducibili alle tesi antropologiche di Margaret Murray e all'opera intitolata Aradia, o il Vangelo delle Streghe di Charles Godfrey Leland.
    La storia della vita di Gerald Gardner può aiutare a comprendere meglio alcuni concetti presenti nella Wicca. Innanzitutto l'uomo visse lunghi anni in Asia, precisamente nel Sudest Asiatico, in Borneo e in Malesia. Grazie a queste esperienze scrisse alcuni trattati antropologici su quelle popolazioni, apprezzati in ambiente accademico e che gli valsero la laurea honoris causa presso l'università di Singapore[senza fonte]. Nel 1936 dopo essere andato in pensione, tornò in patria, e poi si ritirò nella zona della New Forest, nell'Inghilterra del Sud. Già in Oriente Gardner si era interessato alle tradizioni magiche locali ed aveva aderito anche alla Società Teosofica. Al ritorno in Inghilterra venne perciò naturalmente accolto con favore dagli ambienti teosofici ed entrò a far parte di una "Fraternità Rosacruciana" della New Forest i cui membri erano quasi tutti teosofi. Solo dopo alcuni anni dopo essere rientrato in madrepatria avrebbe incontrato la Vecchia Dorothy e avrebbe vissuto l'esperienza dell'iniziazione al culto misterico verso il 1939.
    In quel periodo la legislatura inglese proibiva forme di religiosità stregonica, che furono rese legali solo nel 1954, quando Gardner iniziò a pubblicizzare la Wicca. Gardner pubblicò proprio quell'anno Witchcraft Today e nel 1960 The Meaning of Witchcraft. Mentre il formato rituale manifesta grosse influenze derivate dall'occultismo vittoriano (e la stessa Doreen Valiente ammette di notare forti legami con la Thelema e le altre filosofie di Aleister Crowley), il comparto spirituale e iconografico della Wicca è largamente ispirato alle religioni pagane, ma presenta anche non minimizzabili influenze buddhiste, induiste e in particolare taoiste, probabilmente derivate dall'influenza che l'Oriente ebbe sulla vita di Gardner.
    Per quel che concerne la liturgia wiccan, è facilmente constatabile come i riti e i concetti di Gerald Gardner siano stati ripresi dalle dottrine di altri occultisti, e non furono di fatto innovativi per l'ambiente del periodo. Il lavoro di Gardner fu piuttosto quello di elaborare un sistema mischiando abilmente altre esperienze, un sistema che alla fine risultò molto pratico e funzionale, soprattutto dopo il lavoro poetico e di ulteriore sistemazione, avvenuto da parte di Doreen Valiente. Roger Dearnaley, in An Annotated Chronology and Bibliography of the Early Gardnerian Craft, descrive la liturgia wiccan come un patchwork. Heselton, in Wiccan Roots e nel successivo Gerald Gardner and the Cauldron of Inspiration, afferma che Gerald Gardner non fu l'autore dei rituali, ma che addirittura ne avrebbe commissionato la realizzazione ad una figura ignota. Per questo motivo alcuni studiosi hanno ipotizzato che il vero "iniziatore" di Gardner possa essere stato Aleister Crowley (1875-1947), accusato addirittura di avere scritto a pagamento, per Gardner, i primi rituali della Wicca. Dai diari di Crowley si ricava però che Gardner lo andò a trovare solo tre volte, e per poche ore, nel 1947, l'anno stesso della morte di Crowley; inoltre il vecchio mago era molto provato nel fisico e malato, e non avrebbe potuto aiutate Gardner a creare un rituale (che del resto, in forma embrionale, è provato dalla documentazione, che quest'ultimo aveva già elaborato prima del 1947), anche se lo aiutò fornendogli indicazioni per trovare alcuni libri difficili da reperire.
    Doreen Valiente — e così Margot Adler nel suo Drawing Down the Moon — afferma che Gardner probabilmente si ispirò ad altro per lo scheletro del rituale, aggiungendo dettagli estrapolati dalla sua esperienza. Ancora Heselton constata come tutte le influenze riconducibili a Crowley siano individuabili già nel libro intitolato Blue Equinox. D'altronde Gardner stesso ammise alla Valiente che i rituali insegnatigli dalla Vecchia Dorothy erano frammentari, e per renderli completi dovette aggiungere supplementi. Alcuni ricercatori quali Isaac Bonewits individuano anche influenze derivate dal Rosacrocianesimo, dalla dottrina dell'Ordine Ermetico dell'Alba Dorata e altre religioni esoteriche del Novecento.
    L'idea della religione preistorica incentrata sulla figura della Dea Madre era inoltre diffusa negli ambienti accademici del periodo di Gardner (tra gli accademici si ricordi Erich Neumann o Margaret Murray) e ambienti amatoriali nei quali spiccò Robert Graves. Negli anni successivi accademici come Carl Jung e Marija Gimbutas, continuarono le ricerche riguardanti quest'area che sembrò consolidarsi con gli studi ancora successivi di Joseph Campbell, Ashley Montagu, Riane Eisler ed altri.

    Sviluppo e diffusione
    Il professore dell'università di Cardiff, Ronald Hutton, nel suo studio fondamentale sulla Wicca ha mostrato in maniera molto chiara quale sia stato il substrato culturale e sociale da cui essa nacque e poi come essa si sia evoluta. L'Inghilterra fu il primo paese al mondo a sperimentare, nel bene e nel male, tutti gli effetti della Rivoluzione Industriale. Una delle reazioni a questo fenomeno, che sconvolse completamente la società e la civiltà dei paesi da essa investiti, fu spesso una riscoperta ideale della natura e delle proprie antiche origini, e la Wicca si inserisce perfettamente in questo contesto e nel particolare milieu che assunse il Romanticismo inglese. La Wicca nacque almeno più di trenta anni prima del fenomeno della New Age, ed essa nel suo passaggio in America, influenzò notevolemente questa movimento; a sua volta però la Wicca venne profondamente rinnovata da questo passaggio, cosicché da fenomeno all'apparenza un po' elitario e reazionario nei confronti della modernità, la Wicca divenne decisamente più liberal, influenzando e venendo influenzata dal movimento ambientalista, dalla rivoluzione sessuale, dal movimento di liberazione della donna e dalla riscoperta del divino femminile.
    La Wicca si è sviluppata in direzioni varie e differenti da quando venne pubblicizzata da Gerald Gardner. La Tradizione Gardneriana è la corrente che più rimane fedele alla dottrina originale del fondatore, conservando in toto anche l'aspetto iniziatico e misterico. Il Libro delle Ombre, il testo religioso contenente gli insegnamenti della tradizione gardneriana, fu mantenuto segretamente e scrupolosamente dalle prima coven/congreghe, per poi diffondersi e subire differenti adattamenti in base alle differenti tradizioni che andarono a costituirsi. Direttamente derivata dal Gardnerianesimo è la Wicca Alexandriana fondata da Alex Sanders, che introdusse elementi estrapolati dall'Ermetismo alla dottrina originale e compì i primi rituali in pubblico, separando quindi la ritualistica in una parte exoterica, accessibile a tutti, da una parte riservata all'interno delle coven, misterico-iniziatica-esoterica. Queste due tradizioni, dopo i primi anni di separazione, e spesso di aspre divergenze, negli ultimi decenni tendono invece a riunirsi, con il fenomeno del riconsocimento reciproco delle iniziazioni.
    Raymond Buckland fu il primo a divulgare la Wicca in America, spostandosi a Long Island. Buckland fu inizialmente scrupoloso nel mantenersi fedele alla versione del libro delle ombre consegnatagli da Gardner; tuttavia, dopo la separazione da sua moglie ed alta sacerdotessa, egli fondò una sua corrente, la cosiddetta Seax Wica, che cambiò molto degli aspetti iniziali, tanto che anche molte delle coven che andarono a formarsi su questo modello, iniziarono ad adattarlo alle proprie esigenze, creandone di fatto innumerevoli versioni. Da quel momento esplose la frammentazione della Wicca in disparate confessioni o tradizioni, alcune ancora legate alla dottrina di Gerald Gardner altre combinanti questa, con le più disparate influenze (la Cabala, il Paganesimo celtico che ha influenzato fortemente l'intero sistema wiccan, la religione nativa americana, l'Ermetismo e la Massoneria, le religioni orientali). Questa differenziazione e dispersione però, in generale non ha stravolto il nucleo ritualistico originario, tanto che i Wiccan delle più disparate tradizioni, quando capita che si runiscano in eventi che li accomunano, non hanno solitamente problemi a celebrare assieme un rituale.
    Coloro che non seguono alcuna delle correnti più o meno stabilite, sono detti wiccan eclettici, e tendono a praticare una versione personalizzata, solitaria e libera della religione e di tutto ciò che comporta, discostandosi perciò di parecchio dalla Wicca originaria, che invece era nata come religione da praticare in gruppo, dentro alla coven. Inoltre essi basano la loro ritualistica soprattutto sulla parte exoterica della Wicca originale, che è stata resa pubblica, mancando quindi di tutta la parte iniziatico-misterica-esoterica, rimasta segreta all'interno delle coven.
    Il primo matrimonio ufficialmente riconosciuto dallo Stato e celebrato con rituale wiccan risale al 2004 ed ebbe luogo nel Regno Unito. Nel 2007 il simbolo della Wicca è stato riconosciuto come lecito dal Dipartimento degli Affari dei Veterani degli Stati Uniti, il quale ne ha permesso l'utilizzo sulle placche memoriali dei militari wiccan sepolti nei cimiteri statali. Il riconoscimento è stato possibile solo dopo una controversia di due anni seguita alla morte del soldato wiccan Patrick Stewart. In luglio dello stesso anno la religione è stata riconosciuta ufficialmente in India, con la registrazione della Brigata Wiccan, fondazione umanitaria della sacerdotessa Ipsita Roy Chakraverti.
    La prima tradizione Wiccan a giungere in Italia durante il corso degli anni '90 fu quella del Tempio di Ara, della quale attualmente esistono diversi iniziati, ma non coven strutturate. Di queste ultime invece ne esistono attualmente della Tradizione Gardneriana-Alexandriana e del Black Forest.

    Distinzioni
    Vivianne Crowley, che appartiene sia alla tradizione Gardneriana, che a quella Alexandriana, durante una conferenza nel 1990, venne interrogata sulle differenze tra le due tradizioni, e così rispose: "Gli Alessandriani vengono preparati meglio, ma i Gardneriani fanno molta più guarigione spirituale e pare che si divertano di più!"
    La stessa autrice in uno dei suoi testi principali ha evidenziato, dopo aver sottolineato che due delle principali fonti della Wicca sono da un lato la magia popolare e dall'altro la magia cerimoniale, come i Gardneriani sono più propensi verso la prima, mentre gli Alexandriani sono più propensi verso la seconda. Inoltre ha sottolineato come in America la tradizione Gardneriana si sia sviluppata in modo molto più formale rispetto agli originari Gardneriani britannici ed europei.

    Concezioni teologiche
    La Wicca non ha alcuna istituzione centralizzata, e non esiste per questo alcuna ortodossia stabilita da una gerarchia sacerdotale. È stata piuttosto stabilita una ortoprassi, che se non viene rispettata, fa dubitare la reale appartenenza a questa religione. Infatti più che una fede in qualcosa, è richiesta la partecipazione effettiva e continuativa ai rituali e chi non pratica la ritualistica della Wicca con costanza, non può propriamente essere definito wiccan. Bisogna sottolineare che nella Wicca esiste una parte ritualistica exoterica (o essoterica), cioè pubblica, accessibile a tutti, ed una parte misterico-esoterica, riservata ai soli iniziati. Perciò tutti gli interessati, prima di essere effettivamente iniziati, possono comunque dedicarsi allo studio ed alla pratica dei rituali che sono stati resi pubblici.
    Questa situazione ha portato nel corso degli anni all'emersione di numerose branche della religione distaccatesi dalle tradizioni originarie quali quella Gardneriana e Alexandriana (oggi classificati negli Stati Uniti insieme alla Wicca della Valle Centrale sotto il termine ombrello di Wicca britannica tradizionale). Parallelamente a queste scissioni anche il comparto dottrinale della religione — che passa dalla teologia, alla cosmologia, all'etica — ha subito variazioni, interpretazioni e arricchimenti. Proprio l'assenza di una via considerata unica fa sì che i conflitti tra le varie confessioni siano minimi se non nulli. Tendenzialmente tutti i possibili sentieri wiccan mantengono un'impostazione teologica di fondo invariata. Cambia spesso l'aspetto rituale, quello iconografico e, in certi casi, alcune impostazioni teologiche. La Wicca cristiana si distingue da questa attitudine in quanto dottrinalmente è molto diversa da tutte le altre forme della Wicca, tanto da non venirne considerata parte
    Nucleo della ritualistica e pratica wiccan è il Libro delle Ombre, testo religioso contenente appunto i rituali fondamentali insegnati da Gerald Gardner. Pur mantenendo intatto il nucleo originario, esistono molte versioni del libro, dato che ogni tradizione tende ad arricchirlo. Il Libro delle Ombre è, nella branca Gardneriana e in quella Alexandriana, ad appannaggio solo degli iniziati, e dunque dei membri delle coven. Una buona parte del libro ha tuttavia potuto essere divulgato, con la comparsa di altre correnti che non mantengono strutture misteriche. Il forte universalismo è un altro punto caratterizzante della Wicca, che la distingue da gran parte della altre religioni neopagane, che invece tendono a focalizzarsi su ambiti culturali ed etnici più delimitati (come ad esempio l'Asatrù che si focalizza sulla spiritualità norrena, o il Kemetismo, su quella antica egizia).

    Teologia
    La teologia wiccan ha una struttura complessa, che tende a mantenersi tale per la maggior parte delle correnti, o Tradizioni. Il concetto fondante dell'intero sistema teologico wiccan è la complementarità tra i due principi cosmici primari, rappresentati dal Dio e dalla Dea (il Dio è rappresentato come il Dio cornuto, che ha molto in comune con il Cernunnos celtico, signore delle foreste, degli animali, della vegetazione, particolarmente legato ai cicli vitali della natura; la Dea viene concepita come triplice e legata sia alla Terra che alla Luna). Per questo motivo molti considerano la Wicca una religione dualistica, ed effettivamente il dualismo è una concezione molto forte nelle correnti più legate alla filosofia originaria di Gerald Gardner (Tradizioni Gardneriana e Alexandriana). Un'altra tendenza che è andata a manifestarsi con la comparsa di nuove tradizioni, è invece quella del monismo, che vede i due principi cosmici del Dio e della Dea come le due forze di un unico principio universale, ovvero l'Uno o Dryghten, come definito da Patricia Crowther.
    Dryghten, è un termine dell'Inglese antico che indicava una entità suprema e riutilizzato dalla Crowther per sintetizzare la divinità panteistica universale della Wicca. Fu però già in precedenza Gerald Gardner ad utilizzare questo termine indicandolo come il primo mobile (un termine ripreso da Aristotele), specificando inoltre che i wiccan non lo venerano in quanto esso consiste nella parte ineffabile ed inaccessibile del divino. E' stato inoltre utilizzato anche da Scott Cunningham per riferirsi all' Uno, ma questa volta riprendendo un concetto Neo-platonico. Molti Wiccan il cui studio e la cui pratica comporta un interesse nella Cabala considerano le divinità quali emanazioni o espressioni dell'ineffabile Uno.
    La Divinità (intendendo l'Uno) è la sorgente dalla quale viene emanata l'energia primordiale, che costituisce tutte le cose che esistono, e che va ad organizzarsi in processi armonici, concretizzandosi come materia, ovvero ciò che i 5 sensi umani riescono a percepire, che è una parte infinitesimamente piccola del tutto, dell'Uno, che è infinito. Anche le tradizioni dalla visione monistica riconoscono ad ogni modo, al secondo livello della teologia, il fatto che l'Uno dispieghi la propria essenza creativa, che dà origine ai cicli del mondo, scindendosi in una polarità di forze, che sono appunto il Dio e la Dea. In questo caso perciò il sistema monistico della teologia wiccan presenta molte affinità con quello del Taoismo. Il Dio e la Dea sono le forze che permettono la costituzione armonica e l'equilibrio del mondo. Ogni cosa è costituita dall'eterno incontro e rapporto di complementarità che sussiste tra le due Divinità. Fondamentalmente il Dio e la Dea sono anche una rappresentazione del dualismo del mondo materiale, per il quale ogni cosa esiste ed ha un proprio contrario, ma soprattutto esiste, ed è definibile, solo perché esiste anche la sua controparte speculare. Il dualismo che sta alla base delle cose del mondo è dunque un fattore intrinseco e fecondo. Il dualismo è dunque una fonte di vita, dato che la vita, o comunque il cambiamento, l'evoluzione, il progresso, sono sempre dei prodotti nati dall'incontro (o dallo scontro) tra due controparti che si fondono insieme, si confrontano e diventano un unicuum o danno inizio ad un nuovo ordine.

    « Tutti gli dèi sono un Dio; tutte le dee sono una Dea. »

    Il dualismo monistico è conseguente sia alla visione totalmente dualistica sia a quella monistica, dato che si applica alla dualità polare del Dio e della Dea. La frase che meglio esprime questo concetto è quella che afferma che tutti gli dei sono un Dio e tutte le dee sono una Dea. Molti Wiccan, come antecedentemente spiegato, concepiscono il Dio e la Dea come le forze primordiali del cosmo. La religione wiccan accetta tuttavia la venerazione di immagini o rappresentazioni molteplici e varie delle due Divinità, rappresentazioni che in molti casi sono una ripresa delle antiche divinità del Paganesimo. Come già in alcune religioni pagane del mondo mediterraneo, le varie divinità non sono viste dalla Wicca come veri esseri antropomorfi e senzienti, ma come essenze senza aspetto di apparenza e senza dimensione fisica, che eventualmente sono proprio gli uomini a visualizzare in forma antropomorfa, per la necessità di tentare di concepire cose che sfuggono alla limitatezza delle sensazioni umane.
    Le varie divinità sono dunque forze archetipali, attraverso cui si manifestano il Dio e la Dea, o, in certi casi, semplici rappresentazioni che permettono all'uomo di comprendere le due Divinità primordiali. C'è una tendenza trasversale a tutte le tradizioni wiccan, ma che trova un compimento solo nel Dianismo, a considerare la Dea come principale manifestazione del Dryghten, mentre il Dio come manifestazione di supporto alla Dea, suo consorte e, in determinati miti, assumente anche la forma del figlio. Il Dio è dunque la controparte che permette alla fecondità della Dea, che è Dea Madre del cosmo, di realizzarsi. Una eccezione notevole però esiste in molte correnti presenti nella tradizione dianica dove la figura del Dio viene eclissata totalmente, e viene implementato una sorta di panteismo fondato unicamente sulla visione della Dea come il tutto cosmico.

    La triplice Dea
    Di notevole importanza nella teologia wiccan è anche il concetto della Dea triplice.
    Il termine "Dea triplice" fu popolarizzato da Robert Graves che constatò come l'archetipo delle triadi di dee ricorresse frequentemente nelle mitologie indo-europee. Il tema della trinità della Dea è studiato nelle opere di Jane Ellen Harrison, A.B. Cook, George Thomson, Sir James Frazer, Robert Briffault e Jack Lindsay per nominarne alcuni. La Dea triplice fu anche studiata da psicologi studiosi degli archetipi come Kerenyi e Jung. Uno degli studiosi che ha trattato il tema più di recente è l'archeologo Marija Gimbutas i cui studi sull'Europa antica hanno aperto nuove strade di ricerca.
    La pubblicazione dei testi completi di antichi papiri dell'Egitto greco-romano furono esempi esaustivi del fatto che molti concetti di solito erroneamente attribuiti agli studi di Graves, non furono in realtà concepiti da lui e misero in luce come il concetto della Dea triplice fosse ampiamente diffuso nelle culture antiche. Nei testi la Selene a tre facce è identificata con le tre Grazie, le tre Moire, e le tre Parche; spesso ci si rivolgeva ad essa con i titoli di parecchie dee:

    « ... loro ti chiamano Ecate,
    dea dai molti nomi, Mene,
    Artemide lanciatrice di dardi, Persefone,
    Signora dei cervi, luce nel buio, dea dai tre suoni,
    dea dalle tre teste, Selene dalle tre voci,
    dea dal triplo volto, dea dal triplo collo,
    dea delle tre vie, che tiene,
    la fiamma perpetua in tre contenitori,
    tu che offri la tripla via,
    e che regni sulla tripla decade. »


    All'interno del poema è ampiamente descritta come giovane, portatrice di luce ... figlia di Morn, come madre di tutto, prima ancora che gli dèi nascessero, e come dea del buio, portatrice di quiete. È esaltata in qualità di divinità suprema del tempo e dello spazio:

    « ...madre degli dèi,
    degli uomini, della natura, madre di tutte le cose...
    ...l'Origine
    tu sei la fine, e tu sola regni su tutto.
    per tutte le cose che provengono da te, e che agiscono in te...
    tutte le cose, giungono alla loro Fine. »


    Il papiro rivela elementi dell'Egitto greco-romano non solo presi dalla tradizione classica egiziana ma anche dalle culture della Mesopotamia e del Medio Oriente in generale. La triplicità della Dea, in questi testi, è uno dei tempi più ricorrenti. La triplicità della Dea consiste nella visione della Divinità femminile come manifestatasi in tre forme, quella della fanciulla/vergine, quella della madre e quella della anziana/vecchia. Le tre forme di manifestazione della Dea hanno significati cosmologici e escatologici. Sono innanzitutto una rappresentazione della ciclicità che caratterizza il cosmo, e sono per questo abbinati alle tre fasi della Luna (la luna crescente, la luna piena e la luna calante), costituenti oltretutto il simbolo principale della Wicca, cioè la Triplice Luna. La ciclicità è applicata alla visione dell'esistenza come procedente in cerchio, come un progressivo ritorno all'origine, alla nascita dalla morte. Ogni cosa attraversa una vita circolare, e la triplicità della Dea è per questo abbinata anche alle tre fasi principali della vita umana: la nascita, la crescita e la morte. Tutti attraversano questi tre eventi fondamentali, ed è in questa circostanza che si innesta la visione escatologica della Wicca. La reincarnazione è una conseguenza della ciclicità del mondo; dopo la morte avrà inizio una nuova vita, così come dopo la luna calante ha sempre inizio un nuovo giro lunare.

    Il Dio cornuto
    Il "Dio Cornuto" è un termine moderno per un dio sincretico nato dall'unione di varie divinità dei tempi antichi, in particolare Cernunnos, un dio cornuto dei Celti e le divinità greco-romane Pan e Dioniso. Esso è anche collegato con un'ampia varietà di divinità della natura, tratte da varie mitologie, inclusi l'inglese Herne il cacciatore, l'egizia Osiride, l'Indu Pashupati e il Fauno romano. Tutte queste divinità maschili sono viste come provviste di corna e di un'associazione alla natura. Molte figure dal folklore britannico, anche se normalmente descritti senza corna, sono considerati nondimeno correlati: Puck, Robin Goodfellow e il Green Man.
    Attraverso la storia, molte divinità pagane e figure folkloristiche sono state descritte come provviste di corna e caratteristiche animali, simili a capre o cervi. Un dipinto rupestre chiamato "Lo Stregone" trovato in Francia rappresenta una figura metà uomo, metà cervo, anche se potrebbe rappresentare uno sciamano che sta svolgendo un rituale. Il dio celtico conosciuto come Cernunnos dai Romani-Gallici aveva le corna di un cervo ed era associato alla fertilità. Il personaggio cornuto nel folklore inglese conosciuto come Herne the Hunter (Herne il Cacciatore) potrebbe essere stato originato da Cernunnos. Nella Grecia antica il dio con zampe di capra Pan era venerato e venne associato a Fauno del pantheon romano. Sempre nella mitologia greca, Dioniso era dotato di piccole corna da capretto, mentre lo Zeus dell'oracolo di Ammone veniva raffigurato con corna di ariete. In India, un dio cornuto chiamato Pashupati ("il signore degli animali") era visto come epiteto dell'attuale dio Shiva (che in effetti possiede moltissime affinita sia con Dioniso che con il Dio cornuto della Wicca).
    L'idea che tutte queste immagini cornute fossero di divinità e che rappresentavano manifestazioni di un singolo Dio Cornuto, e che il Cristianesimo ha cercato di sopprimere la sua venerazione associandolo con Satana, si sviluppò originariamente nei circoli occultisti alla moda di Inghilterra e Francia nel XIX secolo. La famosa illustrazione di Baphomet di Eliphas Levi, nel suo Dogme et Rituel de la Haute Magie del 1855 (basata sul dipinto della Sabba delle Streghe di Goya del 1789) accompagnò i primi suggerimenti in questa direzione. L'immagine di "Baphomet" di Levi è riflessa nella maggior parte dei dipinti del Diavolo fatti da allora. Il simbolismo è tratto dalla carta Diable dei Tarocchi di Marsiglia del XVII e XVIII secolo: con ali di pipistrello, cornuto e ungulato con seni femminili, posato su di un globo; Levi aggiunse il Caduceo di Mercurio nel suo inguine, spostò la torcia fiammeggiante per incoronare la sua testa e lo fece gesticolare verso la falce di luna.
    Questa non era un'immagine malvagia, contestò Levi, ma un dio del vecchio mondo, reso clandestino e condannato come una figura della stregoneria dal cristianesimo ostile. Margaret Murray raccolse questo suggerimento e lo fuse con un adattamento delle antropologie culturali di James Frazer per definire un dio della fertilità pan-europeo. Dove Frazer vide folklore moderno e i relativi costumi come rituali agricoli dimenticati, autori come Murray e i suoi contemporanei alla Folklore Society lo videro come una prova della sopravvivenza di un culto della fertilità, una tradizione segreta resa clandestina e soppressa dal cristianesimo. Questi temi diedero forma sia all'immagine popolare del Diavolo che al concetto moderno del Dio Cornuto venerato oggi. Margaret Murray associò il Dio Cornuto con boschi, animali selvatici e caccia, per rappresentare in particolare lo stato di natura dell'uomo, la sua parte animale, selvaggia, istintiva, che resta presente anche nell'uomo più civilizzato, come una parte originaria insopprimibile, che può emergere ed esplodere in maniera violenta se viene repressa anziché compresa ed incanalata correttamente. Egli è stato anche associato con la virilità maschile e la sessualità

    I 5 elementi
    Fondamentale nella visione cosmologica della Wicca è anche la ripresa dell'idea classica dei cinque elementi. Secondo i wiccan i cinque elementi sono le regole fondamentali del mondo fisico, attraverso le quali si può giungere al contatto mistico con le 2 Divinità o con l'Uno. Quattro di questi elementi sono l'acqua, l'aria, il fuoco e la terra e rappresentano il modo in cui la materia si manifesta a noi come liquida, solida, aeriforme e nel plasma presente nel nucleo stellare. Oltre a questi vi è lo spirito, chiamato anche etere. Lo spirito è considerato come la regola organizzatrice dell'equilibrio del mondo, il teorema base dal quale si dipanano tutti i teoremi minori, su cui si regge l'evoluzione ciclica delle cose. Gli elementi sono abbinati alle cinque punte del pentagramma e del simbolo del pentacolo, essendo quest'ultimo una rappresentazione simbolica del cosmo. Il cerchio nel quale è inscritto il pentagramma simboleggia l'infinito e l'eternità. Ad ogni elemento è poi abbinato un guardiano o Torre di Guardia. I guardiani sono considerati gli spiriti patroni degli elementi, e le entità che catalizzano l'energia del cosmo, chiamati a vegliare sul rito e a difesa dell'operazione. La concezione dei guardiani cambia di tradizione in tradizione, ad esempio nella Tradizione Alexandriana sono visti come la personificazione delle quattro direzioni, in altre si richiamano gli arcangeli o dei simboli totemici.

    Escatologia
    Non esiste una escatologia wiccan propriamente detta. Tuttavia, poiché la Wicca come religione venera i cicli naturali, è molto presente il concetto della reincarnazione, derivato dalla visione del mondo ciclica e strettamente legato al concetto della Dea triplice e del Dio che muore e rinasce periodicamente. Perciò le tre forme di manifestazione della Dea sono considerate rappresentazioni allegoriche delle tre fasi della vita, ovvero la fanciullezza, la maturità e l'anzianità, mentre la morte e rinascita del Dio, rappresenta in altra maniera i cicli vegetativi. La concezione ciclica dell'esistenza porta ad un ridimensionamento del concetto di morte, quale un semplice passaggio ad un'altra vita, (o, per alcune confessioni della religione come l'Amitistianesimo, ad uno stadio di esistenza più elevata, eterea, che culmina con la fusione e identificazione mistica con il tutto). Nelle principali tradizioni wiccan l'unione con l'essenza finale del Dryghten è possibile soltanto attraverso la liberazione dai debiti del karma, liberazione che è possibile mediante il rispetto della regola del rede e dell'etica wiccan. Una volta purificata, l'essenza dell'essere umano può tornare a far parte dell'energia cosmica che sta al di là dello spazio e del tempo. La ciclicità di tutte le cose è espressa anche dal concetto e dalla mitologia che gira intorno alla Ruota dell'Anno.
    Si tratta di un concetto molto simile a quello dell'Illuminazione taoista o di altre religioni orientali. In alcune circostanze questo status di unione con il Dryghten è rappresentato in forma di metafora attraverso l'idea della Terra dell'Estate, la quale non corrisponderebbe appunto ad un reale mondo dell'al di là, ma ad una simbologia dello stato di coscienza eterea. La reincarnazione è ad ogni modo la versione dell'escatologia wiccan più diffusa e che più si raccorda con la visione ciclica del mondo, la Dea triplice e il legato concetto della Triplice Luna.

    Etica e morale

    « Fai ciò che vuoi purché tu non faccia del male a nessuno. »

    Nella Wicca non esiste una morale codificata ed imposta dalla religione, piuttosto il comportamento è lasciato all'etica di ogni singolo wiccan, fortemente basata sul Rede (termine ripreso dalla antica Lingua proto-germanica Anglosassone e significante letteralmente "consiglio" o "proverbio"), la cui regola principale è quella del fare ciò che si vuole, senza fare del male a nessuno. Questa regola è nella maggior parte dei casi interpretata come un'esortazione al fare ciò che più renda felici se stessi senza nuocere agli altri, ovvero mantenendo la propria espressività in certi limiti dettati dalla semplice idea del non fare male. La massima del Rede non è dunque un'esortazione all'anarchia, ma al contrario è una regola universalitica che assume un ruolo portante e fondamentale in qualsiasi contesto culturale e sociopsicologico la si inserisca. Il non fare del male implica infatti un rispetto dell'altro, che si trasforma in un limite totalmente naturale per le proprie azioni. Ciò che enfatizza il Rede è dunque anche la naturalezza e la spontaneità che deve caratterizzare l'essere umano che vuole costruire una società basata sull'armonia della natura.
    Altro elemento diffuso dell'etica wiccan (ma non riconosciuto da tutti) è la cosiddetta Legge del Tre, la quale si basa sull'idea del ritorno triplicato delle conseguenze di qualsiasi azione si compia. La Legge del Tre è un'esortazione al bene; la metafora del ritorno triplicato corrisponde all'idea secondo la quale seminare il bene possa produrre altro bene, mentre seminare il male non farà altro che produrre altro male. Tale precetto compare in una delle pubblicazioni di Gerald Gardner e non se ne fa menzione in altre tradizioni esoteriche. Si pensa che per elaborarlo, Gardner si sia ispirato alla Regola d'oro della filosofia greca antica e al concetto del karma delle religioni orientali.
    Parecchi wiccan coltivano anche i valori racchiusi nell'Incarico della Dea di Doreen Valiente, nel quale sono riportate virtù quali la reverenza, l'amore, l'umiltà la forza d'animo e la compassione. Nel poema della Valiente questi valori sono appaiati in coppie speculari, a rimandare al dualismo della teologia wiccan, ovvero al concetto dell'opposizione complementare del Dio e della Dea. Alcune tradizioni adottano infine il sistema delle Ardane o Leggi Wiccan, scritte dallo stesso Gerald Gardner. Si tratta di una serie di centosessantuno precetti che non sono universalmente riconosciuti nella Wicca a causa della loro origine controversa. Sarebbero stati infatti scritti da Gardner nel periodo della divisione della sua coven da quella di Doreen Valiente.
    Di grande importanza è infine la questione dell'ambientalismo, considerato da molte branche della religione e da molte coven un elemento insegnabile quale dottrina etica. I gruppi wiccan — come quelli neopagani in generale — pongono molta enfasi sulla visione della natura come sacra in quanto l'universo emanazione e dispiegazione del divino e in quanto la natura stessa, nella sua fecondità, identificabile con la Dea. Rispettare la natura significa dunque, per gli wiccan, rispettare la madre dell'universo, la fecondità e la fertilità della Terra, che è divina in quanto parte dell'esistenza infinita.

    Rituali
    La ritualistica wiccan si è andata, nel corso del tempo, a sistematizzare progressivamente tanto che oggi è strutturata in modo abbastanza ben definito. Comprende vari tipi di rituali (i quali possono essere anche personalizzati in base alla tradizione nella quale se ne fa uso, piuttosto che in base alle preferenze delle coven o di ogni piccolo gruppo).
    La liturgia classica gardneriana/alexandriana comprende:
    -il rito di purificazione e consacrazione dello spazio sacro e dei partecipanti (con acqua e sale, incenso, o altro)
    -il rito della tracciatura del cerchio
    -il rito per la chiamata dei guardiani degli elementi, sia a protezione del cerchio, sia ad assistere e/o partecipare ai rituali stessi
    -il rito per l'invocazione teurgica degli Dei
    -una eventuale operazione propiziatoria o magica, accompagnata solitamente da alcune delle tecniche per l'innalzamento del cono di potere
    -il Grande Rito
    -il banchetto rituale o libagione
    -una serie di riti eventuali, compresi quelli di appropriato congedo dei guardiani e di saluto alle divinità

    Abbigliamento
    Caratteristica fondamentale del rito nel Gardnerianesimo è stato lo skyclad (alla lettera "vestito di cielo"), ovvero la pratica della nudità rituale. Oltre che nella tradizione gardneriana questa usanza viene mantenuta anche dalle coven più vicine agli scritti di Gerald Gardner e dagli Alexandriani, anche se solo in determinate circostanze. Sembra che la pratica dello skyclad sia una derivazione estrapolata dalla tradizione dell'Aradia. Le tradizioni meno inclini all'attitudine originaria, limitano lo skyclad a situazioni particolari o lo abbandonano totalmente; ormai nella maggior parte dei casi questa pratica è stata più o meno sostituita da comode vesti rituali, tipo tuniche. Invece solitamente, nei rituali pubblici, i partecipanti possono vestire come preferiscono

    Purificazione
    Prima dell'accesso al cerchio sono richiesti dei rituali di purificazione, solitamente svolti con acqua e sale ed incensi. Questi riti riguardano sia lo spazio in cui si svolgerà la cerimonia, sia i partecipanti. Le purificazioni possono essere precedute anche da riti di abluzione che, in alcune coven, sono spesso dei veri e propri lavaggi dell'intero corpo.

    Il cerchio
    I rituali si svolgono all'interno di un cerchio, simbolo dell'eternità e dell'infinitezza dell'esistenza. Lo spazio sacro nella Wicca è il cerchio, esso deve essere eretto ogni volta che si compie un rituale ed ogni luogo può essere adatto a tale scopo. Perciò data questa premessa, l'importanza di edifici di culto è piuttosto relativa nella Wicca; per comodità però molto spesso i Wiccan erigono i loro cerchi e quindi svolgono i loro riti, all'interno di un tempio più o meno domestico, o in un'area naturale, di proprietà o meno, che viene usata spesso (il cosiddetto covenstead), oppure nel caso di rituali pubblici, in sale affittate per l'occasione. Solo in America invece si stanno diffondendo dei veri e propri edifici adattati allo scopo di culto. All'interno del cerchio si svolgono i rituali e si raduna il gruppo comunitario. Nell'area delimitata dal cerchio viene ogni volta collocato almeno un altare (ma in certi casi specifici, anche più di uno) presso il quale i sacerdoti svolgono i riti.

    Le ricorrenze
    Le funzioni liturgiche possono prendere atto in qualsiasi momento, ma le occasioni più importanti sono quelle in cui cadono ricorrenze significative quali i Sabbat e gli Esbat, o eventi particolari di tipo sociale. I Sabbat sono otto e questi festival si dispiegano secondo il ciclo della Ruota dell'Anno. Gli Esbat invece sono dodici o tredici a seconda delle lunazioni presenti in un anno, visto che celebrano appunto le fasi lunari:

    Oggetti rituali
    Nella maggior parte delle situazioni i rituali vengono svolti mediante l'utilizzo di oggetti rituali i due più importanti nella Wicca originaria sono di sicuro l'Athame e la Coppa. Altri oggetti sono una rappresentazione del pentacolo, l'incensiere, una seconda lama (detta boline), una verga o bacchetta, un flagello, delle campane, un aspersorio, delle corde e altri elementi come candele. Molto spesso sull'altare sono anche presenti delle rappresentazioni degli dei o icone sacre, le quali possono essere specchi o simulacri delle divinità più legate alla tradizione o alla persona.
    Per la celebrazione dei riti i sacerdoti usano spesso il Libro delle Ombre, dal quale traggono le formule liturgiche. Cristalli possono trovare uso per l'evocazione dei guardiani elementali, abbinandone uno per ogni punta del pentacolo rituale. Quest'ultimo oggetto è solitamente in legno o metallo e viene usato come simbolo dell'universo. Le cinque punte del pentagramma sono infatti ciascuna associata ad un elemento e ad suo guardiano.
    La raffigurazione delle divinità è libera, in quanto il dualismo monistico comporta una visione di tutti gli dèi come emanazione o rappresentazione simbolica dei due poli divini del Dio e della Dea a loro volta emanazione del principio primo (come precedentemente affermato, può essere comune l'utilizzo di specchi in alternativa alle tradizionali rappresentazioni iconografiche. Gli specchi sono infatti considerati esprimere il concetto teologico del panteismo, ovvero della ricerca del divino nel mondo e in sé stessi. Ogni cosa riflessa dagli oggetti è considerata espressione e manifestazione della divinità, e quindi essa stessa identificabile con la divinità ed essa stessa divina).

    Il Grande Rito
    Il sistema liturgico della religione wiccan comprende la presenza di innumerevoli rituali, tra questi ha particolare rilevanza il Grande Rito; esso viene praticato in ogni celebrazione liturgica ed è un rito di tipo ierogamico compiuto dai sacerdoti; esso può essere effettivo, cioè comportare la vera e propria unione sessuale tra i sacerdoti, ma nella maggior parte dei casi esso viene svolto in maniera solo simbolica. I sacerdoti sono solitamente un uomo ed una donna, ma non mancano situazioni in cui i sacerdoti siano dello stesso sesso. Il grande rito attuato solo simbolicamente coinvolge l'utilizzo di due dei principali oggetti rituali wiccan, ovvero l'athame e il calice. Questi due utensili, la lama e il calice, sono importanti in quanto costituenti l'allegoria degli organi genitali degli esseri umani.
    La Wicca è una religione della fertilità, celebrante la fecondità e la nascita della vita; proprio per questo l'attività sessuale è considerata sacra, poiché riproducente quello che è il mistero dell'unione e completamento cosmico e vicendevole del Dio e della Dea. Nell'occasione di ogni Grande Rito i sacerdoti simulano, mediante l'utilizzo degli oggetti sacri, un rapporto sessuale di penetrazione. l'Athame, simbolo del fallo, viene immerso nella coppa, riempita con del vino e rappresentante la vulva. Il Grande Rito eseguito in modo effettivo esprime lo stesso concetto, ma in modo più concreto mediante la ierogamia, esso avviene in casi estremamente rari, in privato, tra sacerdoti sposati tra di loro (o comunque all'interno di coppie già consolidate).
    L'importanza della pratica è fortemente enfatizzata, in quanto rappresentazione effettiva dell'unione divina tra il maschile e il femminile, unione che è contemporaneamente e progressivamente fisica, chimica, psicologica e astrale, riproducente l'amore eterno che scaturisce dalle due Divinità, ovvero il loro perenne unirsi e scontrarsi che dà inizio alla manifestazione dell'esistenza.
    La celebrazione del Grande Rito varia di tradizione in tradizione, ma anche di gruppo in gruppo. C'è chi, consideratane l'importanza, preferisce non metterlo in pratica pubblicamente, limitandolo così alla sfera privata sia per le coppie sacerdotali sia per le comunità dei fedeli.

    Il Drawing Down
    Nei rituali wiccan, altrettanto importanti del Grande Rito, sono i riti teurgici detti del Drawing Down. Infatti, mentre nei rituali meno importanti può essere sufficiente una semplice invocazione alle divinità, nelle festività maggiori è quasi sempre svolto il rito del drawing down: esso (che significa letteralmente tirare giù ) implica che un sacerdote invochi dentro la sacerdotessa la presenza della divinità, e viceversa. Più abitualmente un sacerdote lo fa su una sacerdotessa per una divinità femminile, mentre una sacerdotessa lo fa su un sacerdote per una maschile, quindi è necessario come minimo l'impegno di quattro persone; nel caso però di un drawing down che comporti l'invocazione ad una triade di divinità, può essere necessario l'impegno di molti più sacerdoti. Dopo l'invocazione della divinità viene somministrato il Quintuplice bacio, e la persona investita parla con ispirazione divina, recitando più o meno spontaneamente un incarico (il più celebre è l'Incarico della Dea).
    Il più celebre dei Drawing Down è quello detto del "Drawing Down the Moon" che alla lettera significa "tirar già la luna" ed è spesso legato agli esbat (proprio perché è in stretta relazione con il potere che si manifesta nel pieno delle forze del plenilunio). Il suo corrispettivo è il drawing down the sun che significa tirar giù il sole.

    La Libagione
    La Libagione viene effettuata dopo la consacrazione del vino e del cibo e rappresenta il momento di passaggio dalla parte più solenne di un rituale, a quella più rilassata, gioiosa e conviviale, con i membri della coven che banchettano scherzosamente tra di loro. Alla fine del rituale una parte del vino ed una porzione del cibo vengono conservate, per poi essere donate alla natura.

    Rituali di tipo sociale
    Liturgie particolari sono invece quelle legate a momenti della vita sociale. Tra di essi vi sono le nozze, nei quali i sacerdoti uniscono gli sposi attraverso il rito dell'unione delle mani o handfasting; poi vi è il rito correlato al Wiccaning, vale a dire la pratica di accogliere un nuovo nato nella comunità, benedicendolo e conferendogli il suo nome mondano (questo rituale differisce dal battesimo, in quanto al nuovo nato, o bimbo anche di qualche anno, non viene imposta la religione dei genitori, bensì è solo un rituale augurale e di benedizione da parte degli Dei, perché solo quando sarà adulto e consapevole, egli potrà decidere se aderire o meno alla religione Wicca). Infine vi è il rituale di congedo, riservato nei confronti di un caro defunto.

    Organizzazione
    L'organizzazione interna all'intero fenomeno wiccan è scindibile in due tipologie, ovvero quella tipicamente europea, basata sulle coven, che conservano un'impostazione misterica e iniziatica e quella emersa soprattutto in Nord America.
    Nella tradizione originaria il sistema di organizzazione delle comunità wiccan è la coven (spesso tradotta in italiano come congrega), ovvero gruppi di iniziati che si istituiscono in gruppo cultuale per gemmazione da coven madri a coven figlie. Per tradizione le coven accolgono fino a 13 membri, anche se questa non è una regola ferrea. Mediamente però le coven sono composte da gruppi di 7/8 persone. L'esigenza di formare una nuova coven nasce quando un gruppo diventa troppo numeroso, oppure quando alcuni elementi hanno la necessità di spostarsi in un altro territorio. Più raramente nasce dal fatto dell'insorgere di divergenze di tipo caratteriale tra alcuni membri. La formazione di una nuova coven viene affidata ad una coppia di Alti Sacerdoti e solitamente con il consenso e l'appoggio della coven madre. Le coven non godono di alcun privilegio legale, e sono pertanto associazioni non riconosciute, o almeno questo avviene per la maggior parte dei casi.
    Il sistema delle coven ha portato alla formazione di una rete di luoghi di culto casalinghi, solitamente ricavati in stanze delle abitazioni dei praticanti. Come già detto sopra, nella Wicca vi sono tre gradi di iniziazione, con il secondo grado si diviene Alti Sacerdoti (con la possibilità di formare nuovi iniziati e di fondare una nuova coven) e con il terzo Anziani.

    La particolare situazione Nord-Americana
    Il desiderio di emersione e di un riconoscimento ufficiale da parte delle autorità dello Stato ha portato negli USA ed in Canada ad un'evoluzione nel campo della struttura territoriale e amministrativa della Wicca, con l'istituzione di organizzazioni nazionali o limitate a certe aree che potessero essere riconosciute come vere e proprie Chiese e dunque legalizzate. Le Chiese wiccan sono ormai oggi molto diffuse in buona parte dell'America settentrionale, e il loro ruolo è quello di organizzare al meglio le attività legate alla religione wiccan su determinati territori, o sistematizzare le attività di una determinata quantità di coven. Le Chiese nascono solitamente con l'unione di più coven in un'unica istituzione, o emergono come associazioni "ombrello", sotto le quali progressivamente si uniscono coven che desiderano godere dei privilegi di una legalizzazione statale. Il passaggio dalla coven alla Chiesa ha comportato anche un progresso in quello che è l'ambito della formazione di un clero organizzato e di una rete di templi wiccan.
    Le Chiese wiccan contemporanee possono essere facilmente distinte in due categorie, ovvero quelle denominazionali e quelle non denominazionali. Le Chiese denominazionali sono quelle istituzioni che promuovono una sola delle tante correnti della wiccan; al contrario le Chiese non denominazionali sono quelle che non si rifanno ad alcuna specifica tradizione, ma promuovono e organizzano nell'insieme l'intero fenomeno wiccan. Di questa seconda tipologia sono ad esempio la Congregazione della Dea o la Chiesa wiccan unita, importante istituzione internazionale attiva anche nella formazione e la sistematizzazione di un sacerdozio unificato attraverso l'Associazione Clero Wiccan e il relativo Seminario Teologico WCA. Con il sistema covenale, non centralizzato e dislocato, non esisteva un clero comune, ma ogni piccolo gruppo veniva — e viene, dato che la struttura delle coven non si è totalmente spenta ma rimane centrale nella Wicca britannica tradizionale e in quella eclettica — portato avanti da un gruppo di sacerdoti eletti dai membri del gruppo cultuale stesso. Ogni coven wiccan aveva dunque il proprio piccolo clero, il quale operava in specifico per la comunità di cui faceva parte e dalla quale era scelto.
    Con il passaggio al sistema ecclesiastico si è andata ad affermare l'idea di un clero comune, organizzato dalla Chiesa stessa e disponibile per le attività di qualsiasi gruppo. Le coven perdono in questo modo di autonomia organizzativa, devolvendo tutti gli incarichi di questo tipo alla Chiesa madre, ma possono godere di varie tipologie di benefici e concentrarsi maggiormente sulle questioni spirituale e sull'insegnamento. Anche il concetto dei luoghi di culto ha subito recentemente un progresso, passando dalle case di preghiera, segrete e chiuse, all'idea di veri e propri templi. Un livello intermedio tra la casa di culto e il tempio è il covenstead, che di fatto non è né un'abitazione privata né un edificio templare, ma è un'area naturale dedicata alla celebrazione delle funzioni religiose. I covenstead possono essere ricavati in spazi aperti, caverne o boschi.

    Crescita e prodotti culturali
    La religione wiccan ha subito, dal 1990 al 1999, anno al quale risale l'ultima statistica ufficiale sebbene non scientifica, una crescita e una diffusione impressionante. Le prime statistiche in assoluto risalgono al 1972 quando John Godwin nel suo Occult America stimava la presenza di 20.000 membri organizzati nel settentrione. Nel 1980 Gordon Melton dell'Istituto per lo Studio sulle Religioni Americane (Institute for Study of American Religion) speculò un tra un 30.000 e 40.000 appartenenti alla comunità wiccan. Questa stima fu costruita in base a dati collezionati in occasione di un festival pagano del 1979. Nell'Ottantasei Margot Adler, autrice di Drawing Down the Moon fissava tra i 50.000 e i 100.000 pagani negli Stati Uniti, la maggior parte dei quali aderenti alla Wicca. Tra il 1990 e il 1992 con la crescita dell'interesse accademico per la religione wiccan, le stime si impostarono su cifre tra i 50.000 e i 113.000 membri. Questi dati sono supportati da fonti quali Religious Requirements and Practices of Certain Selected Groups: A Handbook for Chaplains, scritto dalla United States Army per istruire i cappellani cristiani dei militari sul come gestire i rapporti con soldati aderenti ad altre religioni; dalle ricerche di Craig Hawkins e dal censimento ufficiale del Canada. Eric Raymond, autore di Frequently Asked Questions about Neopaganism avallava la cifra dei 200.000 wiccan e definiva il movimento come in esplosione. Nel 1996 Vernieda Vergara stimava un numero di 360.000 wiccan, ma fu nel 1999 che si registrarono le statistiche più ottimistiche anche se spesso fantasiose. Loren Wilkinson, scrivendo un articolo per Christianity Today, definiva il Neopaganesimo e in particolare la Wicca come la forma di religiosità più velocemente in crescita negli Stati Uniti. Lo stesso anno Catherine Edwards stimava la presenza di 3 o 5 milioni di wiccan in America settentrionale, mentre Witches' Voice — uno dei più popolari siti web wiccan — smorzava la cifra riducendola a un raggio variante tra l'1 e i 3 milioni. Il numero in assoluto più elevato venne azzardato da Phyllis Curott nel suo Book of Shadows, e corrispondeva a un 10 milioni. Statistiche così elevate erano probabilmente esageratamente entusiastiche, e la quantità di aderenti alla Wicca nel Novantanove si aggirava con probabilità intorno all'1 milione di aderenti, come ipotizzato da Witches' Voice e come confermato da un sondaggio condotto nel 2000 dalla Congregazione della Dea. Da notare è inoltre la capacità di diffusione della stessa religione wiccan all'insegna di un universalismo; questo universalismo wiccan non è esclusivistico in quanto la Wicca non si considera l'unica vera religione, ma una delle tante vie attraverso cui approcciarsi al divino; la Wicca è piuttosto aperta verso il nuovo e verso nuovi aderenti, però nella maggior parte dei casi non viene ricercata la conversione di nuovi membri, anzi il proselitismo viene visto come qualcosa che è contrario ai propri principi, perché l'adesione a questo percorso religioso e spirituale deve essere scelta spontaneamente da chi ne è davvero interessato.

    Effetti
    Questa rapida diffusione del movimento wiccan ha avuto un forte impatto sull'ambiente religioso negli ultimi decenni. Innanzitutto va analizzato il grande contributo che la religione wiccan ha esercitato nell'emersione dell'intero fenomeno del Neopaganesimo. La Wicca è infatti antecedente a quasi tutte le religioni neopagane, essendo comparsa negli anni 1950, e va dunque considerata il pioniere che ha dato il via o comunque alimentato l'attività del fenomeno neopagano. Non è difficile riscontrare contaminazioni o interi complessi religiosi neopagani ispirati alla dottrina wiccan. L'esempio principale è il Druidismo, ma caratteristiche rimandanti alla Wicca sono riscontrabili anche nelle religioni del movimento eteno, nel Dodecateismo e nel Kemetismo. Affermare che la Wicca abbia posto le basi per l'emersione del Neopaganesimo è di certo azzardato, in quanto il Celtismo e l'Etenismo affondano le proprie radici a prima degli anni Cinquanta, e in quanto in generale il fenomeno del ricostruzionismo pagano ha avuto una storia relativamente distaccata rispetto a quella della tendenza eclettica, di cui la Wicca è la religione più influente. Ciò che comunque è certo è il fatto che la religione wiccan — anche in quanto la più diffusa — abbia avuto e continui ad avere un'autorità dominante sull'intera struttura del Neopaganesimo. La stessa Wicca adotta a piene mani tendenze culturali tipiche di tutte le religioni neopagane, come per esempio il tecnopaganesimo e l'ecopaganesimo, entrambi perfettamente compatibili con la religiosità wiccan.
    Anche la cultura popolare americana, nonché letteraria e televisiva, ha sperimentato il diffondersi degli ideali wiccan. Esempi di opere ispirate alla Wicca sono gli scritti di Cate Tiernan, il film The Craft del 1996 o le serie televisive di Buffy l'ammazzavampiri, Angel e in particolare Streghe, nel quale compaiono numerosi riferimenti alla Wicca tra cui il Libro delle Ombre. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, gli elementi ispirati alla Wicca sono decontestualizzati e semplificati.

    Persecuzioni e riconoscimento da parte dello Stato
    In accordo con la storia tradizionale della Wicca trasmessa da Gerald Gardner molti aderenti considerano la stregoneria medievale come un sistema religioso ancestrale della religione wiccan moderna. Molti wiccan di oggi tendono dunque a vedere il movimento della caccia alle streghe — che chiamano con connotazioni cronologiche i Tempi del Fuoco, (richiamandosi quindi alla pratica delle condanne al rogo) — voluta dalle Chiese cristiane, come una effettiva persecuzione religiosa contro i propri predecessori, ovvero coloro che praticavano culti sotterranei delle divinità antiche e venivano bollati dai cristiani come streghe e stregoni. In epoca contemporanea la Wicca è spesso stata associata erroneamente o volontariamente — con il chiaro intento di screditarla — al Satanismo e in particolare in connessione con l'isteria popolare sull'abuso rituale satanista. A causa anche delle connotazioni negative ancora diffuse tra la popolazione riguardanti la stregoneria antica, i wiccan si trovano spesso in situazioni di disagio e discriminazione che li portano a praticare la propria religione in segreto ed in privato. Nel 1985 con l'emanazione della legge giurisprudenziale intitolata Dettmer v. Landon, la Corte Distrettuale della Virginia riconobbe la Wicca come religione e le sue associazioni come soggette a tutti i tipi di privilegi riservati alle altre organizzazioni religiose. La legge fu avallata un anno dopo dal giudice John Butzner della Corte d'Appello degli Stati Uniti per il Quarto Circuito. Nonostante questi primi riconoscimenti la Wicca ha continuato ad essere soggetto di marginalizzazioni e penalizzazioni. Nello stesso 1985 alcuni legislatori conservatori, introdussero delle leggi volte ad annullare i privilegi concessi ai wiccan, leggi che non ebbero successo e furono soppresse con il Novantanovesimo Congresso degli Stati Uniti tenutosi nel dicembre del 1986.
    Nel 1999 un gruppo di cristiani conservatori, fu istituito su iniziativa di Bob Barr in risposta al crescente fenomeno degli incontri per celebrare riti wiccan nelle basi militari. Il gruppo invitò i cittadini americani a una revisione dei diritti di libertà religiosa alla luce della morale cristiana. Barr sosteneva che il Neopaganesimo fosse un prodotto di eccessiva libertà e che per sopprimerlo bisognasse irrigidire e limitare tale concetto. Episodi di discriminazione si sono verificati anche in modo più diretto. Altro esempio di situazione legata all'accettazione della religione wiccan e del suo emergere sulla scena statunitense e internazionale è il caso del soldato Patrick Stewart, morto in Iraq nel 2005. Stewart era wiccan e la sua scomparsa diede inizio ad un susseguirsi di controversie riguardanti l'applicazione del simbolo del pentacolo alla placca commemorativa a lui dedicata in un cimitero statale del Nevada. Nel 2005 il Dipartimento degli Affari dei Veterani degli Stati Uniti non includeva ancora il simbolo della Wicca nel catalogo degli emblemi religiosi legalizzati e utilizzabili per esprimere e rendere memoria della fede dei militari morti. Dopo circa due anni di pressioni da parte della moglie e delle comunità wiccan e neopagane del Nevada, nell'aprile del 2007 una serie di leggi contro l'opinione del Dipartimento degli Affari dei Veterani ufficializzò la possibilità di installare il simbolo sulle placche, e permise il riconoscimento della Wicca come religione riconosciuta dal catalogo.

    Etimologia della parola Wicca
    Il termine Wicca (oggi pronunciato [wikka]) è un termine ripreso dall'inglese antico, nel quale wicca, al maschile, pronunciato [wɪʧʌ], e wicce, femminile, pronunciato [wɪʧe], stanno rispettivamente ad indicare quello che oggi si intende per "stregone" e "strega", ovvero praticanti della stregoneria, definizione collettiva di tutta una serie di culti misterici ed esoterici che si presume fossero diffusi sotterraneamente nel Medioevo.
    Effettivamente tali termini sono alla base anche delle definizioni in inglese moderno, apparse nel XVI secolo, di witch, "strega", e witchcraft, "stregoneria", attraverso il passaggio inglese medio di wicche, originariamente sia maschile che femminile in seguito solo femminile, per lasciare spazio alla formazione di wizard e warlock, le forme maschili. Risalire all'origine dei lemmi in inglese antico wicca e wicce è arduo. Rosemarie Lühr ne riconnette le radici a wigol, ovvero "profetico", e wīglian, verbo che indica il "divinare" (connessi anche con il basso tedesco medio wichelen, "incantare", e wicker cioè di nuovo "incantare" o in senso sostantivo "incantatore", "indovino") e suggerisce un legame anche con il protogermanico wigon, geminato in *wikkōn. La forma base si pensa fu wicce derivata da *wikkæ, prodotto dal protogermanico wikkon. Un'etimologia alternativa suggerisce tuttavia la derivazione dal verbo wiccian a sua volta mutuato da *wikkija. La radice protoindoeuropea da cui si pensa siano discesi tutti questi lemmi è *wic- o *weik- (letteralmente "separare", "dividere", "piegare" o "dare forma"). L'American Heritage Dictionary suggerisce invece una mutuazione da *weg-, cioè "essere vitali", derivato dall'ancestore protogermanico *wikkjaz. Walter William Skeat ha infine individuato una probabile etimologia nel protoindoeuropeo *weid- e nell'inglese antico wita (letteralmente "uomo saggio") e witan (cioè "conoscere"), considerandoli una corruzione dell'ancestrale *witga. Una recente ricerca di Sir William Bennett rintraccia una possibile origine etimologica nel protoindoeuropeo delle due radici *weik- e *wek- che hanno germinato molteplici significati: 1. Scegliere, con il preciso riferimento alla vittima sacrificale (Lat. "vic-tima") indicata da un potere soprannaturale e 2. Parlare, (Lat. vox, voce e Ind. vacanà, parlante).
    Gran parte degli studi moderni rifiutano quest'ultima proposta e i termini wicca e wicce continuano spesso a rimanere etichettati come di origine oscura.
    Nella modernità il termine viene utilizzato per la prima volta da Gerald Gardner, il fondatore della religione, che nei suoi libri usa il termine Wica, in seguito sostituito dal più antico e corretto Wicca. Gardner non utilizzava però il lemma per indicare la religione che stava divulgando, bensì ne faceva uso come nome collettivo, indicante l'intera comunità dei praticanti (i Wica), specificando che per lui e per loro stessi, il significato della parola era di "saggi", "sapienti". La religione in sé era infatti chiamata Witchcraft, cioè "Stregoneria" (termine con il quale la Wicca viene ancora nominata in alcune circostanze), con l'iniziale maiuscola, per sottolineare la sua differenza dalla stregoneria medievale, disorganizzata e sotterranea. Gardner chiamava i praticanti singoli witch, ovvero "strega", e wizard o warlock, in italiano "stregone". Con il passare del tempo, dato che le definizioni di Stregoneria e strega o stregone, sebbene ancora in uso, possono essere spesso causa di fraintendimenti, la nomenclatura più diffusa trovò una stabilità nel termine Wicca per indicare la religione nel suo complesso e nell'aggettivo e sostantivo mutuato wiccan, per indicare il fedele alla religione. Wiccan, che, sebbene oggi utilizzato come aggettivo e aggettivo sostantivato (ovvero sul modello di Christian, cioè "cristiano", Confucian, cioè "confuciano", Xiantian, cioè "xiantiano" o Zoroastrian, cioè "zoroastriano"), deriva direttamente dall'inglese antico nel quale era utilizzato come plurale sia di wicca sia di wicce.
    Un altro nome con cui agli inizi veniva indicata la Wicca era quello di Vecchia Religione, denominazione ereditata quasi certamente dalla Aradia di Leland e dalle convinzioni un tempo diffuse dall'antropologa Margaret Murray sulla effettiva continuità storica di antichi culti, sopravvissuti sottotraccia. Questa definizione, storicamente venuta meno, viene comunque mantenuta da alcuni wiccan anche se solo da un punto di vista simbolico e mitico.

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    Mitologia - Superstizioni - Miti
    Oni

    Gli oni (鬼?) sono creature mitologiche del folklore giapponese, simili ai demoni e agli orchi occidentali. Sono personaggi popolari dell'arte, della letteratura e del teatro giapponesi.

    Aspetto
    ritratti degli oni variano notevolmente tra loro, ma normalmente vengono descritti come creature giganti e mostruose, con artigli taglienti, capelli selvaggi e due lunghe corna che crescono dalla loro testa.
    Sono fondamentalmente umanoidi, ma occasionalmente sono ritratti con caratteristiche innaturali, come molti occhi o dita delle mani e dei piedi extra. La loro pelle può essere di colori diversi, ma quelli più comuni sono rosso, blu, nero, rosa e verde. Il loro aspetto feroce viene spesso accentuato dalla pelle di tigre che tendono ad indossare e dalla mazza ferrata da loro favorita, detta kanabō (金棒?). Questo modo di immaginarli ha generato l'espressione oni con la mazza ferrata (鬼に金棒?), cioè "invincibile" o "imbattibile". Può anche essere usata nel senso di "forte oltre i forti" o in quello di migliorare o incrementare le proprie capacità naturali mediante l'uso di un attrezzo.

    Origini comportamento
    Nelle prime leggende gli oni, come per esempio la ragazza del pozzo, erano creature benevole ritenute capaci di tenere alla larga spiriti maligni, malvagi e malevoli e di punire i malfattori.
    Durante l'era Heian il Buddhismo giapponese, che aveva già importato una parte della demonologia indiana (rappresentata da figure come i kuhanda, gaki e altri), incorporò queste credenze chiamando queste creature aka-oni ("oni rosso") e ao-oni ("oni blu") e facendone i guardiani dell'inferno o torturatori delle anime dannate. Alcune di queste creature erano riconosciute come incarnazioni di spiriti shinto.
    Con il passare del tempo la forte associazione degli oni con il male contagiò il modo in cui venivano percepite queste creature e vennero a essere considerate come portatori o agenti delle calamità. I racconti popolari e teatrali iniziarono a descriverli come bruti stupidi e sadici, felici di distruggere. Si disse che gli stranieri e i barbari fossero oni. Oggigiorno sono variamente descritti come spiriti dei morti, della terra, degli antenati, della vendetta, della pestilenza o della carestia. Non importa quale sia la loro essenza, gli oni odierni sono qualcosa da evitare e da tenere a bada.
    Fin dal X secolo gli oni sono stati fortemente associati con il nord-est (kimon), particolarmente nella tradizione detta onmyōdō di origine cinese. I templi sono spesso orientati verso questa direzione per prevenirne gli influssi nefasti e molti edifici giapponesi hanno indentazioni a forma di "L" in questa direzione per tenere lontani gli oni. I templi Enryakuji, sul Monte Hiei a nord-est del centro di Kyōto e Kaneiji, che erano collocati a nord-est delle dimore imperiali, ne sono un esempio. La capitale giapponese stessa fu spostata verso nord-est da Nagaoka a Kyōto nell'VIII secolo.
    Alcuni villaggi tengono cerimonie annuali per tenere lontani gli oni, specialmente all'inizio della primavera. Durante la festa del Setsubun la gente scaglia fagioli di soia fuori dalle case gridando «Oni wa soto! Fuku wa uchi!» ("Oni fuori! Fortuna dentro!"). Secondo un'altra tradizione di origine taoista si ritiene che alcuni oni possano fare delazioni alle divinità sui peccati dell'uomo, perciò la nota rappresentazione delle tre scimmie che «non vedono, non sentono e non parlano» (con un gioco di parole in giapponese: «mizaru, kikazaru, iwazaru») ha valore talismanico perché impedirebbe a questi spiriti di agire malevolmente. Rimangono comunque alcune vestigia dell'antica natura benevola degli oni. Per esempio uomini in costume da oni conducono spesso le parate giapponesi per tenere lontana la sfortuna. Gli edifici giapponesi a volte includono tegole del tetto con la faccia da oni per tenere lontana la sfortuna, in maniera simile ai gargoyle della tradizione occidentale. Nella versione giapponese del gioco nascondino il giocatore che sta sotto è invece chiamato "l'oni".

    Le radici storiche dell'Oni
    È stato ipotizzato che gli oni non siano altro che una trasposizione degli Ainu, antica popolazione europoide del Nord del Giappone, che tuttora sopravvive nell'isola settentrionale di Hokkaidō. Si sa che i giapponesi consideravano gli Ainu esseri animaleschi a causa delle caratteristiche fisiche differenti e della forte pelosità, che ancora oggi manifestano. Nelle leggende infine gli oni furono sconfitti, un'eco nell'iconografia popolare delle guerre di sterminio che i giapponesi condussero per secoli contro gli Ainu.

    Nella cultura moderna
    Nel Giappone contemporaneo gli oni sono, ormai, solo i protagonisti delle filastrocche per bambini e delle storie folkloristiche e rappresentano quello che in occidente è raffigurato come l'orco delle favole di Pollicino o di Jack e la pianta di fagioli, ovvero divoratori di innocenti.
    Nella letteratura, e in particolare negli anime e nei manga, essi hanno assunto un ruolo molto importante e diverse opere li hanno come protagonisti principali o secondari; tra questi è da ricordare la vicenda de Il sigillo azzurro (1991-1994) della mangaka Chie Shinohara che ha come protagonista proprio la Regina degli oni, Rago, risvegliatasi dal suo sonno millenario. La Regina degli oni della vicenda è differente per quanto riguarda le caratteristiche fisiche dallo stereotipo della cultura del sol levante: è infatti molto bella (gli oni sono in genere rappresentati con fattezze orribili) e possiede un solo corno al centro della fronte anziché due laterali; divora gli esseri umani, ma possiede anche poteri sovrannaturali.
    Gli alieni della serie di Lamù sono ispirati agli oni: anche se la protagonista femminile ha l'aspetto di una graziosa fanciulla, alcune caratteristiche (come i cornini, i canini aguzzi, il bikini tigrato, i capelli lunghi e dai colori atipici) tradiscono la sua origine "demoniaca". Suo padre (anch'egli vestito di pelle di tigre) ha un aspetto decisamente più terrificante.
    Anche nella serie Getter Robot G compaiono gli oni, col nome di Tribù dei 100 Demoni, che dopo aver distrutto il sotterraneo Regno dei Dinosauri, nemico di Getter Robot, attaccano la Terra per conquistarla.
    Un altro manga dedicato agli oni è Shutendoji di Go Nagai. Il titolo dell'opera rimanda alla leggenda di un oni dallo stesso nome, anche se scritto con caratteri diversi, ma omofoni.
    Gli oni compaiono anche nel manga Shaman King (1998-2004), specialmente nei volumi 19 e 20, e nel gioco di carte collezionabili Magic: l'Adunanza, nel blocco di Kamigawa e nei libri da esso tratti.
    Nel manga Bleach, vi è un personaggio, Shunsui Kyōraku, il quale in stato di Shikai è in grado di usare quattro mosse particolari, di cui tre contengono la parola oni. La prima è Kageoni (Demone dell'Ombra), che gli permette di mimetizzarsi nelle ombre e colpire nascosto fra di esse. La seconda è Irooni (Demone dei Colori), con la quale sia chi attacca che l'avversario scelgono un colore. Chi indossa capi di quel determinato colore subisce gravissimi danni ad ogni colpo subito. L'ultima mossa è Takaoni (Demone della Montagna) e in questo caso chi si trova più in alto e sferra il colpo, vince.
    Nella serie di videogiochi Mortal Kombat compaiono due sanguinari oni: Drahmin e Moloch. Nella serie di videogiochi Tekken il personaggio di Yoshimitsu è chiaramente ispirato alla figura dell'oni, in particolare il suo costume alternativo in Tekken 4. Un altro riferimento è dato dal fatto che una delle sue mosse è stata denominata "Oni kick", mentre una sua mossa in presa di Tekken 5 è denominata "Oni killer".
    Anche nella serie di videogiochi Touhou Project sono presenti gli oni: i loro nomi sono Suika Ibuki e Yuugi Hoshiguma.
    Agli oni sono ispirati i Pokémon Tornadus, Thundurus e Landorus, presenti nei videogiochi Pokémon Versione Nera e Versione Bianca.
    Gli oni compaiono anche nella serie animata Roswell Conspiracies, in cui vengono presentati come alieni che gestiscono una larga fetta della malavita nipponica.
    Nel videogame online Wizard101, gli oni vengono rappresentati come elefanti con fattezze umane, i quali hanno potenza ed energia maggiori rispetto agli altri boss. Inoltre sembrerebbe che manipolino i boss principali di alcuni mondi (soprattutto il mondo di Munshu).
    Un videogame horror amatoriale creato con il software RPG Maker, intitolato Ao Oni, mostra inoltre dei ragazzi intenti a fuggire da una casa infestata appunto da Ao Oni, un demone dal volto umano molto più grande del normale.

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    Tralasciando l'aspetto esteriore, (che per me conta fino ad un certo punto):

    Delle donne non sopporto quelle che "se la tirano come se la tenessero solo loro". oppure quelle ragazze dalla tipica frase "Uh mi si è rotta un unghia" e parte una tragedia...
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    Mitologia - Superstizioni - Miti
    Susanoo

    Susanoo è una delle principali divinità (Kami) dello shintoismo, noto come il Dio delle tempeste e degli uragani.

    Il mito
    Generato dal soffio di Izanagi, il Dio Creatore, durante il compimento di un harai (rito di purificazione). Venne incaricato dal padre di dominare la Piana del Mare.
    La sua forza ed il suo coraggio erano pari unicamente alla sua insolenza ed al suo carattere bellicoso. Annoiato dalla monotonia dell'incarico assegnatogli lo abbandonò, dandosi ad una serie di gesti violenti nei confronti degli esseri umani e degli altri Kami.
    Si narra che la sorella Amaterasu, fu una delle numerose vittime dei suoi "dispetti". Pare infatti che Susanoo, sceso sulla Terra, distrusse tutte le risaie che la Dea aveva costruito per nutrire gli uomini e che lei, sentendosi oltraggiata, si rinchiuse in una grotta e ne sbarrò l'accesso facendo calare l'oscurità sul mondo. Solo grazie ad uno stratagemma i Kami riuscirono a condurre nuovamente Amaterasu allo scoperto e a riportare alla normalità la situazione.
    Per quest'episodio, Susanoo venne condannato all'esilio e cacciato sulla Terra nella regione di Izumo.
    Fu allora che il Dio divenne un difensore dell'umanità e si dedicò alla causa del bene. Lottò contro Yamata no Orochi, un potente serpente ad otto teste per salvare una giovane destinata al sacrificio. Ucciso il mostruoso animale, lo fece a pezzi e scoprì che nella sua coda era celata una grande spada, Kusanagi no Tsurugi, servendosi della Spada di Totsuka (十挙剣 Totsuka no Tsurugi?), una spada che trasporta la vittima colpita in un'altra dimensione ove regna un'illusione eterna. Questa creatura possiede anche uno scudo potentissimo, lo Scudo di Yata (八咫鏡 Yata no Kagami?), in grado di bloccare qualsiasi attacco, che venne utilizzato contro Izumo.

    Nella cultura moderna
    Susanoo compare tra i personaggi principali del manga Orion, di Masamune Shirow.
    Nel manga Naruto, Itachi Uchiha e Sasuke Uchiha fanno uso di una tecnica denominata Susanoo, che consiste proprio nell'evocare un guerriero spirituale armato con la Totsuka e lo specchio di Yata.
    Nel manga Inferno & Paradiso del mangaka OhGreat! Susanoo si re-incarna nel protagonista Soichiro Nagi.
    Susanoo appare nel videogioco Okami come un guerriero pigro ed è innamorato della locandiera del villaggio, Kushi. Diventa il compagno di avventura di Amaterasu e Issun.
    Susanoomon è inoltre un Digimon che appare in Digimon Frontier e che si ispira palesemente al dio Susanoo.

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    Ultimamente si fa un uso smodato della chirurgia estetica, posso capire che serve per ridare armonia ad un corpo deturpato, ma rifarsi per essere ancora più belli è il colmo

    natura is cool
35 replies since 19/9/2010
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