Quel vizio senza volto

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  1. Pamy88
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    Quel vizio senza volto

    Xibilla


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    Non copro il mio volto e parte del mio corpo perché ho difetti da nascondere o sono brutta, né perché sono frenata dalla vergogna o da strane forme di tabù.

    Ho cominciato a cercare il vizio senza volto – come lo chiamo io – da quando una pesante delusione d’amore ha cambiato radicalmente la mia vita e la mia sessualità. Ho perso un uomo che amavo molto e, da allora, non voglio vedere in faccia nessuno dei porci che mi scopo.

    In una sala segreta della mia casa ho tappezzato di latex le pareti nere e un grande letto rosso: i miei incontri li consumo lì, in quella stanza dove il tempo si ferma e io mi lascio andare dimenticando, ogni volta, il mio nome. Ormai, non perdo tempo neanche a farlo con un solo uomo alla volta; i maschi ansiosi di assecondare i miei giochetti strani devono essere almeno due. Devo ignorare i loro visi, la loro identità così come loro non devono conoscere la mia altrimenti il gioco è finito, anzi non comincia proprio.

    Ma allora – vi chiederete – in che modo riesco a conoscere i miei amanti, ad organizzare i miei incontri? Li contatto tramite i classici annunci privati chiedendo tre requisiti principali: devono essere giovani, sani e ben dotati. Mi è anche capitato di chiamare numeri a caso e, qualche volta, non me ne sono pentita. Ma ci vuole fortuna, sfacciataggine, non è una cosa facile.

    Ho speso qualche soldo per costruire il mio palco di gomma, per comprare i miei costumi e quelli da far indossare ai miei amanti. I miei maschi anonimi mi piacciono e mi eccitano completamente rivestiti di latex, dalla testa ai piedi: devono lasciare scoperti soltanto la bocca e il cazzo. Io indosso il mio body di lucido nero, che mostra cosce e tette incorniciate da un anello che risalta il capezzolo.

    I miei manichini cazzuti li preferisco silenziosi perché anche un timbro di voce può dare l’idea di un volto e di un’identità. Mi è capitato di cambiare idea, più di una volta, e di mandare in bianco uomini che distrattamente non erano stati al gioco e avevano cominciato a parlare violando le mie regole. Chi, invece, fa il bravo può godere all’infinito con me.

    L’odore del latex mi ubriaca di sesso, mi fa colare, mi trasforma in una bestia sofisticata: vado in cerca di un contatto strano, distaccato e totale, reale e virtuale.

    L’uomo che ha cambiato la mia vita andava pazzo per l’odore della mia pelle, io adoravo la sua. Oggi, ho sostituito il suo odore unico con quello della gomma che mi fa precipitare in un mondo senza rischi, in un pianeta che rassicura e non fa soffrire né di solitudine né di delusione.

    Pur di scoparmi, di solito gli uomini diventano cagnolini da ammaestrare. Non fiatano, aspettano dai miei strani umori che tutto inizi, che tutto finisca il più tardi possibile. Mi piace ciucciare i loro cazzi nervosi, i loro battiti silenziosi. Mi piace servirne due insieme, mi piace tanto…

    So che nessuno dei due mi appartiene e che entrambi dipendono dai miei capricci sessuali. Possono gemere senza dire parole, camuffando il loro tono di voce, reprimendo i loro pensieri. Devono fare molta attenzione: non sopporto di sentirli parlare, specie quando cominciano a ficcare duri, ad aprirmi per sbaglio, ad incastrare i loro corpi col mio per rintanarsi nel mio ventre, per cercare nel mio utero bagnato un segreto che non troveranno mai.

    Se stanno alle regole possono farmi di tutto. Non urlo se due maschi dentro di me si contendono nello stesso dannato momento le mie cavità allentate al massimo. La doppia penetrazione mi toglie il peso di un amante esclusivo e va bene così… Anche farmi inculare e attaccarmi contemporaneamente all’altra verga mi fa sentire libera da trappole romantiche. Quanto cazzo mi serve per farmi tappare il passato… quante lingue tutte uguali cerco per farmi leccarmi le ferite e aprirne delle altre…

    Ho scoperto nuovi orgasmi, lunghissimi, che allagano i miei cani anonimi. Non ho un volto, non ho un ruolo nella loro vita, non chiedo niente tranne l’unica cosa che un maschio sa dare. Mi faccio leccare ovunque, lascio la porta del culo aperta e bevo tanta sborra sconosciuta. Chiunque volesse farlo – se giovane, sano e dotato – può pisciarmi addosso prima di togliere il disturbo.




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