L’attrice

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  1. Pamy88
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    L’attrice

    Kappa


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    C’era riuscita. La sua carriera era finalmente decollata.

    I fotografi la stavano fotografando da tutte le direzioni possibili ed immaginabili. Dieci riviste le aveva chiesto di comparire sulle loro copertine e quello era solamente l’inizio. Era diventata una vera e propria stella del cinema.

    Ne era valsa la pena, pensò, mentre tutti quei flash continuavano ad illuminare il red carpet. Aveva dovuto fare cose di cui non andava fiera, ma ne era sicuramente valsa la pena.

    Per ottenere quella parte aveva fatto un pompino ad un direttore del marketing di una piccola casa di produzione, aveva dato il culo ad uno sceneggiatore che le aveva presentato il produttore del film in cui voleva apparire e grazie ad una sola notte con lui era riuscita, a soli ventiquattro anni, ad arrivar in cima alla piramide alimentare delle star. Quella notte, però, avrebbe per sempre tormentato i suoi peggiori incubi.

    La casa del produttore era pacchiana e piena di vecchi cimeli del cinema, ereditati dalle vecchie stelle del cinema che negli anni avevano avuto a che fare con la famiglia da cui lui stesso discendeva. C’era addirittura una foto di suo nonno, abbracciato a Marilyn Monroe.

    -Che bella questa foto.- disse Debora, -Tuo nonno conosceva Marilyn?

    -Sì, certo… mio nonno conosceva tutti quanti. Ma non siamo qui per parlare delle vecchie fotografie… siamo qui per farti diventare una stella.

    Era un modo gentile per ricordarle che era stata invitata in quell’appartamento esclusivamente per fare l’unica cosa che era in grado di fare bene: la troia.

    Per fare la troia non serviva altro che un corpo. Bastava farsi scopare e il gioco era fatto, ma quell’uomo voleva qualcosa in più.

    -Allora, tu vuoi davvero fare questo film?- domandò.

    -Certo. Adoro il regista e sono sicura che sarà un grande successo.

    -E sei disposta a tutto pur di avere una parte?

    -Qualsiasi cosa.- disse, sfilandosi una spallina del vestito.

    -Non riuscirai ad incantarmi con una spallina abbassata. Io non sono uno sceneggiatore segaiolo. Devi sapere che mi sono scopato le più importanti attrici di Hollywood, quindi non cercare di stupirmi. Sei disposta a tutto?

    -Sì.

    -Bene, perché sono disposto ad offrirti la parte da protagonista.

    Debora non credeva alle sue orecchie. Probabilmente avrebbe dovuto dargli il culo, o farsi sborrare negli occhi o addirittura un po’ di sadomaso, ma era davvero disposta a tutto per una parte da protagonista.

    -Certo. qualsiasi cosa.

    -Bene. Allora, se vuoi questa parte dovrai metterti la dignità sotto i piedi. Lo so che ti hanno convinta di avere del talento e cazzate del genere, ma credimi… non ne hai, altrimenti non ti troveresti qui in questo momento. Non sei brava, ma per quello esistono sempre i corsi e le scuole, fortunatamente sei una gran figa e quindi se farai tutto quello ti chiederò, avrai la parte. Intesi?

    Fu terribile ascoltare quella parole.

    -Ok.

    -Bene, adesso io farò la pipì in quella bottiglia, dopodiché tu ti metterai a sedere per terra e dovrai bere tutto il contenuto della bottiglia. Mentre berrai ila mia pipì, io mi masturberò guardandoti e alla fina ti eiaculerò nelle mani. Tu leccherai il mio sperma e tutto sarà finito. La parte sarà tua.

    Debora rimase pietrificata.

    -Ah, quasi dimenticavo…- disse, estraendo un pennarello dalla tasca della giacca nera -Il tutto dopo che ti sarai lasciata scrivere sulla fronte la parola: CAGNA. Cosa ne dici? Vuoi diventare una stella.

    Una lacrima cadde lungo il suo viso, facendole colare il trucco. Fece cenno di sì con la testa.

    -Perfetto. Vieni qui, cara.

    Debora si avvicinò al produttore che noncurante dei suoi sentimenti, iniziò a scriverle sulla fronte quel memento alla sua incapacità recitativa. Scoppiò a piangere, ma si ricompose in un attimo. Le copertine delle riviste la stavano aspettando.

    Il produttore fece la pipì nella bottiglia, dopo essersi tirato fuori il pisello. Una volta terminata l’operazione, mise a terra la bottiglia.

    -A terra e bevi, cagna.

    Debora si mise a terra e prendendo la bottiglia iniziò a bere quel liquido caldo a piccoli e schifosi sorsi.

    -Bevi quel piscio sporco e sarai la nostra protagonista. Fai scifo a recitare e solo bevendo piscio potrai ottenere delle parti in vita tua.

    Le veniva da vomitare. Quella pipì le si stava girando nello stomaco.

    -Non ti fai schifo da sola? Non pensi a tutte quelle povere attrici che hanno studiato per la parte e che si troveranno senza lavoro solo perché tu sei una cagna che però beve il piscio del produttore? Non ti senti una merda? Eh… bevitrice di piscio?

    Era la giornata più brutta della sua vita.

    Appena terminò la bottiglia, il produttore le si avvicinò con fare impetuoso, sborrandole sulle mani.

    La visone di quella ragazza così sottomessa e priva di dignità l’aveva eccitato moltissimo e non era riuscito a durare molto.

    -Ah… eccoci qui. È appena nata una stella.




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