La tigre in gabbia

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  1. Pamy88
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    La tigre in gabbia

    Xibilla


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    E’ difficile, se non impossibile, tenere in gabbia una tigre come Nikita. Una che divora carne di maschio, una ninfomane senza scrupoli, dea felina che si nutre di orgasmi di continuo. Ma il suo Mark c’è riuscito, alla fine, e ora la tiene chiusa in gabbia di legno, deciso a sottometterla al suo amore. Deva essere solo sua. Ahivoglia, per Nikita, a urlare i suoi “Ahhhggghhh!”…

    Anni e anni di caccia, litri di sudore e di sperma solo per trovare la sua tigre e farla prigioniera dei suoi sensi innamorati. Nikita è bella, rabbiosa, una gatta selvatica che sfida a occhi sgranati e a denti stretti chiunque tenti di incatenarla. Ci ha provato in tutti i modi a scappare e non c’è ancora riuscita.

    Nikita pensava solo di fare i suoi porci comodi, quando s’è incontrata con Toni e Mark, un giorno come tanti, per sfogarsi in uno dei suoi triangoli. Si lasciava fottere da Toni mentre Mark s’innamorava di lei, di colpo. Cazzo in mano, ammirava a distanza la gran pompa che induriva Toni e, intanto, colava di libidinosa gelosia. Per lei, Mark doveva essere uno dei tanti cani di passaggio e, invece…

    L’ha stordita con un sonnifero e, quando ha ripreso i sensi, s’è ritrovata nuda, in una gabbia, nella villa di Mark. Dominatore del cazzo!

    “Fammi uscire da qui… Ggggrrrr!” si lagna lei.

    Le passa il cibo attraverso le sbarre, cazzo compreso. A volte, piscia dentro una tanica e le chiede se ha sete… può berlo, se vuole. E’ il drink speciale con cui la abbevera quando le nega l’acqua per qualche ora.

    A zip calato, dopo una sana pisciata, la imbocca dopo averla tenuta digiuna almeno due giorni. E’ così che la vuole: tigre affamata di sesso, disposta ad essere sua schiava in tutto pur di non morire di astinenza. Lo succhia rabbiosa e infoiatissima. Gliene fa assaggiare un po’ e poi si nega per farla impazzire di desiderio e per farle passare la voglia di scappare. Solo allora può aprire la gabbia e aspettare una sua mossa.

    Troppo digiuno spinge la migliore delle cacciatrici ad accontentarsi della prima preda che trova. Lo sfodera e lo assale a forza di pompe. Alle sue pompe Mark risponde sempre con pompate in fica spietate, in grado di domarla a pecorina. Si stappa e lei chiede cazzo per pietà.

    “Dammi il cazzo…. Dammelo!”.

    Lo afferra con un artiglio sudato d’impazienza e lo implora di farcirle la fica colante senza starci troppo a pensare.

    Adesso è Mark che si ritrova completamente intrappolato nella sua caverna calda, ingabbiato dal suo calore pulsante. La sfoga lasciando scivolare un dito nel culo. Gli monta sopra come piace a lei per stressarlo di vizio bucato. Solo le regine come Nikita sanno essere serve, quando… serve. Il battito animale la rende fradicia dentro e fuori e consuma il piedistallo che si lavora di reni. Lei si allontana. Vuole farsi inseguire di spalle come una gatta che gioca a scappare.

    “Lasciami! Vattene!”.

    Gli sfugge e poi, una volta afferrata per i fianchi, lui riesce a fare centro ed a piazzarglielo dentro, dopo tanta caccia snervante. S’intrufola pirata in quella gabbia e traffica esagitato bagnandosi di liquido infernale.

    Entra nel culo e lei comincia a ridere come una iena vicina al suo cadavere. Quei fondelli lo faranno morire di orgasmo, un giorno o l’altro. Il ghigno ninfomane lascia il posto ad una smorfia di piacere inquietante che lo fulmina, bruciante di sfida, mentre lui la incula di fianco. Persa in un’acrobazia anale lo incassa fino alla radice, a testa in giù, e spinge il suo giocattolo preferito in fica cercando l’orgasmo.

    Mark scava i suoi segreti contro natura, lei si masturba forte penetrandosi con le dita e arrivando ad un punto che la fa scoppiare. Una venuta bestiale le contrae l’utero e strozza l’uccello in una morsa anale pericolosa.

    Succhia da quel grosso pistillo tutto il nettare esploso come un’ape regina dalla gola arsa. La tigre al guinzaglio spreme, spreme e ingoia… fino a far urlare il suo Mark ed a rendergli il piacere insopportabile. Non si ferma, non ha pietà del suo padrone e gli fa pagare tutta l’astinenza che le impone con slinguate alla cappella che lo torturano.

    Pensava di addomesticarla, una tigre così, il caro Mark, e non sa che più le impone il digiuno e la prigionia, più la incattivisce e la rende ninfomane senza pace. Lo morde e sogna di ingoiarlo per sempre, quello scettro. Niente idee strane in testa. E’ tempo di tornare in gabbia, Nikita, e di rinunciare alla libertà per l’amore/odio di un padrone egoista. Chissà per quanto tempo ancora…




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