Pensieri di una donna

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    Pensieri di una donna




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    Un ultimo tocco di rossetto e una spruzzata del mio profumo preferito. Sono soddisfatta. Prendo la borsetta ed esco in strada. Luca è già arrivato e mi sta aspettando. Salgo in macchina e il profumo del suo dopobarba mi inebria provocandomi un brivido. Lo voglio assolutamente, questa sera non voglio sentire scuse. È un mese che usciamo insieme e sono riuscita a strappargli solo qualche timido bacio. Sono al limite della sopportazione, ormai è diventato il mio chiodo fisso. Devo possederlo. Questa cosa mi assorbe ogni singola energia e non posso continuare a masturbarmi pensando di essere posseduta da lui.

    Lo guardo. Anche questa sera è bellissimo e appena mi sono accomodata sul sedile mi porge un mazzo di fiori. No no no, i fiori no! Odio le rose, ma poi di buon grado sorrido e ringrazio mentre la mia mente inizia a visualizzare scenari tuttaltro che innocenti: lui mi prede, mi tocca, mi possiede. Stringo le gambe, il mio frutto è caldo e sta impregnando con il suo succo le mie mutandine. Basta devo smetterla.

    Arriviamo al ristorante e io mi fiondo in bagno: tolgo le mutandine, ormai tutte umide e scomode e decido di stare senza, magari il contatto con laria mi rinfresca un po.
    Torno al tavolo. La cena è deliziosa. Mi gira la testa, non so se è per il vino o per la mano che Luca posa sulla mia. Vorrei che quella mano fosse da tuttaltra parte. La mente inizia ancora a vagare. La sua mano accarezza il mio segreto e inizia a toccarmi. Prima il clitoride, lo strofina per bene, lo tocca tutto poi inizia ad infilarmi un dito, due, tre..torno alla realtà.

    Siamo in macchina e mi invita a salire a casa sua. Inizio ad eccitarmi e a bagnarmi nuovamente. Immagino la scena: chiude la porta e mi prende lì, in piedi. Invece no. Chiude la porta e mi invita ad accomodarmi sul divano. Mi siedo e con eccessivo impegno accavallo le gambe, scoprendo intenzionalmente la coscia destra. Lui non sembra notarlo, o meglio non vuole, e come se nulla fosse continua a parlare. Mi porge un calice di vino bianco. Il liquido fresco scorre nella mia gola regalandomi una magnifica sensazione. Mi sento più leggera e inebriata. Basta ora me lo prendo. Deciso. Poso il bicchiere, punto i miei occhi in quelli di Luca, allargo leggermente le gambe ed inizio a toccarmi il seno. La stoffa è una barriera tra le mie mani e i capezzoli, ma sono talmente eccitata che sento un fremito. Luca è rimasto a bocca aperta e a momenti per la sorpresa non faceva scivolare il suo calice sul pavimento. Più sfrontata che mai proseguo nel mio intento. Divarico più che posso le gambe, rivelando la mia nudità. Questa visione provoca al mio spettatore un sussulto. I suoi pantaloni ora sono rigonfi. Sono soddisfatta di me stessa ma voglio raggiungere il mio scopo e mi faccio sempre più audace. Con lindice e il medio tocco il mio clitoride, gemo e non resisto. Infilo il dito medio nel mio segreto, affondando bene. Lo ritraggo e lo porto alla bocca. Lecco i miei umori. Mi eccito ancora di più. Ora sono fradicia.

    Rinfilo due dita questa volta. Mi alzo e vado verso Luca. Mi metto davanti a lui e senza tanti convenevoli gli faccio annusare il mio intimo profumo per poi scendere sulla bocca e infilare le mie dita. Oh sì. Mentre ... il mio nettare vedo il suo desiderio accendersi negli occhi. Non faccio in tempo a formulare questo pensiero che lui è già in piedi. Mi toglie il vestito con irruenza e fa saltare i bottoni sul pavimento. In questo momento è lultimo dei miei pensieri, voglio lui, solo lui.

    Sono solo con il reggiseno e le mie decolté nere lucide, le mie preferite. Mi sento tremendamente sexy e un brivido mi scuote. Luca mi sbatte contro la porta dentrata, affonda la sua lingua sul mio collo e inizia a baciarmi. Raggiunge la bocca e assapora le mie labbra. Una scossa attraversa il mio corpo. Lo voglio subito, lo voglio dentro di me. Mi fa girare e appoggiare le mani contro la porta della cucina. Bene, ci siamo. Non sto più nella pelle. No, no, no, cosa fa. Una tortura. Si siede sotto di me, mi afferra le gambe e mi tira verso di lui finché il mio segreto non incontra la sua bocca. Oddio, sento le sue mani che divaricano il mio sesso. Si ferma, sento il suo sguardo lì, che mi fissa, mi osserva. Mi coglie alla sprovvista quando affonda tutta la lingua. Divino, decisamente divino. Esplora ogni millimetro, ogni suo movimento aumenta il mio piacere. Si sofferma sul clitoride e lo stuzzica con movimenti circolari mentre infila una, due, tre dita dentro di me. Ansimo, gemo finché un urlo liberatorio libera il mio orgasmo. Oddio, sono sfinita. Lui si alza e mi bacia, sa di mio. I suoi occhi ardono, mi vogliono e mi sento soddisfatta. Mi scosto dolcemente e mi avvio verso il divano mentre sul volto di Luca si dipinge una smorfia interrogativa. Ha perso le parole, mi fissa senza riuscire a dire nulla mentre raccolgo il mio vestito, me lo infilo, raccatto la borsa e mi avvio verso luscita. Mi volto e mando un bacio a Luca. Me ne vado, trionfante e soprattutto soddisfatta.
    Forse domani lo chiamerò




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