LA DANZA DEI SENSI

di Spettro82

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1 Like   Dislike
     
    .
    Avatar


    "The customer is king."

    Group
    Direttore
    Posts
    18,962
    Reputazione
    +10
    Location
    Strahl

    Status
    Anonymous

    LA DANZA DEI SENSI
    di Spettro82


    plus Registrati | Impostaci come forum di registrazione | Come accedere alle Sezioni Protette | Supporto

    Sono sola nel letto e non riesco a prendere sonno.
    Quello che è appena successo durante le vacanze lo porto dentro la mia mente come sul mio corpo conservo ancora le carezze del sole e delle corde di canapa.
    Erano gli ultimi giorni a Saint Tropez ma la mia voglia di mare non si era ancora placata.
    Il mare...lo sentivo ancora nella mia mente, o forse anche più in basso mentre i ricordi lentamente riaffioravano dal cuore stesso della notte trasformandosi in un abbraccio irresistibile che costringeva le mie dita affusolate a scendere tra le mie cosce.

    Lui mi aveva legata in un complesso abbraccio di corde di canapa rosse, il nome di quella particolare tecnica si chiamava Iwato-nawa shibari (Nello shibari-kinbaku questo termine si riferisce ad una legatura dove le gambe del soggetto vengono tenute aperte da corde fissate alle caviglie o alle cosce, esponendone così i genitali, mentre nel contempo il torso è legato.)
    Le mie mani e le mie gambe erano legate in un elegante sospensione che stava già mettendo alla prova il mio corpo e la mia resistenza.
    Quando sentii la porta aprirsi il ritmo dei miei battiti aumento' impercettibilmente.
    Istintivamente cercai di capire chi fosse muovendo la testa nella direzione da cui era arrivato il rumore.
    Dopo avermi preparata mio marito mi aveva passato una benda di raso sugli occhi per privarmi della possibilità di guardarmi intorno, amplificando così la sensibilità dei miei sensi oltre la loro normale capacità di percezione.
    Per primo arrivo' il profumo dolciastro del suo dopobarba, sentivo il suo respiro mente si stava spogliando a pochi centimetri dal mio corpo.

    Quel profumo invase di nuovo la mia testa mentre con le dita mi sfilai le mutandine restando nel letto con indosso solo un baby-doll di seta rossa.

    Sentii l'uomo misterioso allontanarsi, la cosa mi rilasso' ed al contempo fece lavorare la mia mente in una serie di congetture che si accavallavano senza arrivare a risposte concrete.
    Chi era? Lo conoscevo? E fino a che punto sarebbe arrivato?
    I miei pensieri furono interrotti da un bocciolo di rosa che mi sfiorò il viso, il profumo era inconfondibile e seducente, istintivamente mi rilassai mentre l'uomo la usava per accarezzare la mia schiena fino ad arrivare tra le mie natiche.
    Ero esposta in modo osceno e sapevo di essere completamente nelle sue mani.
    In quella particolare legatura i genitali erano esposti e pronti per essere usati senza che si potesse fare nulla per sottrarsi a quella posizione di totale sottomissione.
    Sapevo che sarei stata usata, ma quando e quanto brutalmente spettava all'uomo della rosa deciderlo.

    Le mie dita dipingevano sul mio ventre carezze lascive che terminavano per brevi istanti tra le mie cosce, ero già fradicia ma volevo ritardare il piacere come era accaduto con l'uomo della rosa.
    La mia testa bruciava di desiderio ed il mio corpo lentamente si stava trasformando in una diga sul punto di esplodere.

    Quella sensazione la mia mente l'aveva vissuta quando lo spettro invisibile aveva cercato la mia bocca con la sua, mentre seducenti movimenti delle sue mani avevano iniziato a masturbarmi usando il fiore sul mio bocciolo che tra le cosce stava fiorendo schiudendosi in un bagno di umori.
    La schiena si contrasse, persi il contatto con la realtà per un istante mentre mi abbandonava a mezz'aria sorretta solo dalla canapa.
    Quando lo sentii di nuovo la sua bocca stava fottendo il mio corpo con un lavoro di lingua e dita sapiente che non solo stava dando piacere al corpo ma sfruttando la morbosità della situazione stava facendomi letteralmente uscire di testa.
    La mia bocca si aprì in un urlo senza suoni quando sentii un liquido denso e caldo scivolare sulla mia pelle.
    intanto la sua bocca si era spostata sui mie glutei.
    Stava versandomi addosso del sakè misto a miele e lo stava leccando direttamente dal mio corpo per poi portarmelo alle labbra usando la sua bocca.

    Poi mentre la luna mi spiava dalla finestra aperta le mie dita iniziarono a muoversi seguendo il ritmo dell'osceno turpiloquio che era nato tra me ed il mio amante misterioso.

    Quando la benda cadde sul marmo levigato sotto di me la luce delle candele mi riportò lentamente la vista, davanti a me c'era l'uomo che mi aveva legata e con cui dividevo la mia vita da sempre.
    I miei occhi si adattarono velocemente alla penombra scorgendo la muscolosa sagoma del maschio che mi aveva regalato.
    Entrambi mi stavano ammirando, erano completamente nudi con i membri in una maestosa erezione.
    Sentii lo spettro alle mie spalle appoggiare tra le mie cosce la sua carne nodosa.
    "In questi giorni è incredibilmente fertile..."
    Il mio uomo lo disse mentre il suo cazzo era ad una spanna dalla mia bocca, la prima bordata nella fica da dietro mi fece oscillare verso il suo membro fino a potermelo infilare in gola.
    "Lo so, ma deve essere lei a chiederlo..."
    Per la prima volta sentivo la voce che avevo solo vista scritta per un tempo lunghissimo sul video del computer.
    Era avvolgente e dolce come vaniglia calda.
    Sospesa nel nulla ero presa come in una giostra tra l'uomo che amavo e quello che avevo desiderato per mesi, senza rendermene conto stavo letteralmente pisciando sul mio amante mentre le mani di mio marito esploravano i miei seni rigogliosi alla ricerca di due capezzoli che ormai erano diventati due spade.

    Poi squassata dal l'orgasmo trovai la forza di urlarlo prima che fosse troppo tardi.
    "Fermati, ti supplico non dentro..."
    Le spinte si fermarono per un istante che parve non finire mai.
    "Chiedilo..."
    Chiusi gli occhi e lo incitai quasi pregandolo
    " in culo! finiscimi nel culo, rompimelo e vienici dentro!"
    Sentii la punta forzarmi le natiche, poi con un gesto deciso me lo ritrovai di nuovo in figa fino si coglioni, il piacere mi fece trasalire.
    " haaarggg, dietro...
    Ti sto pregando di sborrarmi nel culo!
    te ne pregoooo!"
    Il cazzo di mio marito mi fece stare zitta mentre l'uomo mi esaudiva scivolando lentamente nel mio intestino come una lama nel burro.
    Continuarono a suonare le note del piacere sulla mia carne, mentre le loro dita accarezzavano le mie cosce ed i miei seni in un turbine audacia e perversione.

    Il letto era ormai fradicio, il pollice era piantato nel mio sfintere mentre l'altra mano impugnava un fallo nodoso che vibrava sommessamente come un gatto intento a fare le fusa.
    Avevo goduto ancora, ma quello che avevo provato era solo uno riflesso di ciò che avevo vissuto abbracciata dalla canapa o forse era stato proprio quell'uomo apparso dal nulla come uno spettro a far legare il mio corpo per far volare libera la mia mente.

     
    .
0 replies since 10/3/2018, 00:15   17 views
  Share  
.