VAL SUSA: BOSCO DI MAOMETTO

Il Bosco di Maometto a San Didero

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    VAL SUSA: BOSCO DI MAOMETTO
    Il Bosco di Maometto a San Didero





    Dal comune di Borgone, in Val Susa (Piemonte), procedendo per una strada secondaria diretta verso San Didero, è presente un misterioso bosco che, stando alle leggende, è infestato da spiriti, streghe e fantasmi. I misteri celati in questo fitto ed inquietante bosco, inoltre, fanno sorgere il sospetto di un legame con gli extraterrestri.




    E’ possibile trovare tracce di antichi villaggi, muri di pietra, rovine di case, e pietre disposte in modo particolare. Ma le cose più interessanti sono le antiche tracce scolpite nelle pietre: le “coppelle”, ovvero solchi scavati nelle rocce, e le “macine”, massi scolpiti in modo tale da formare grandi circonferenze. C’è persino una grotta che contiene macine e coppelle sul soffitto. Infine, il bosco è famoso per la presenza di un’incisione misteriosa in cima ad una roccia: è raffigurato un uomo, in piedi con le braccia aperte, indossante un lungo mantello.
    Esaminiamo velocemente questi elementi.




    Le coppelle sono incavi scavati nelle rocce, ma su tali opere non abbiamo spiegazioni precise. Sono proposte tre ipotesi: mappe per indicare luoghi del passato, mappe stellari, oppure coppe rituali scavate nelle rocce per contenere oggetti o liquidi. Quest’ultima opzione richiama subito alla mente gli antichi culti pagani in mezzo alla natura, o gli affascinanti Sabba delle streghe.Le macine, invece, sono grandi pietre lavorate in modo da farle assumere forme circolari. Sono molto interessanti da osservare, ed a cosa servissero o cosa rappresentassero è ancora oggi un grande mistero. Dal punto di vista dell’ufologia, è possibile che l’obiettivo fosse quello di rappresentare dei dischi volanti. Tutta l’area, infatti, è nota per numerosi avvistamenti ufo, e le macine potrebbero essere un antico tentativo di riprodurre ciò che veniva osservato.



    Infine, un altro enigma nascosto nel bosco è quello riguardante la roccia con inciso un uomo a braccia aperte. Potrebbe trattarsi della raffigurazione di Maometto, inciso dai Saraceni durante i passaggi nella zona, e per questo motivo il bosco è stato chiamato “Bosco di Maometto”. Questo nome si legge anche negli attuali cartelli stradali che indirizzano verso il luogo. Secondo un’altra corrente di pensiero, invece, è poco probabile che i Saraceni disegnassero immagini religiose durante i tragitti, pertanto potrebbe trattarsi del Dio Silvano, antica divinità legata alla natura, a cui erano dedicati rituali per invocarne la protezione.
    Secondo l’ufologia, invece, esiste un’altra spiegazione: l’individuo scolpito può essere un’entità extraterrestre, un alieno proveniente dallo spazio che arrivò in questo territorio. Si nota subito, infatti, che presenta braccia e gambe sproporzionate rispetto al corpo.



    Riassumendo, le macine possono rappresentare navicelle extraterrestri, l’individuo scolpito può essere un alieno, e sono frequenti gli avvistanti di oggetti volanti non identificati. Gli uomini dell’antichità, forse, hanno dedicato l’intero bosco agli alieni.



     
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