“Sì, lo voglio ma… non ora”: a che età si convola a nozze?

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  1. Nix Vaiserk
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    “Sì, lo voglio ma… non ora”: a che età si convola a nozze?




    Qual è l'età preferita dalle donne e dagli uomini per convolare a giuste nozze? Negli Stati Uniti nell'ultimo ventennio il sesso femminile si sposa a 27 anni (prima era 23), quello maschile a 29 (dai 26 degli inizi anni Novanta). E a quanto pare a trarre maggiori vantaggi sono le donne. Per la psicologa Med Jay, professore aggiunto all'University of Virginia e autrice del saggio 'Defining Decade', dedicato alle scelte nell'intervallo fra i venti e i trent'anni, “due terzi della crescita del reddito femminile avviene durante i primi dieci anni della propria carriera. Le donne, infatti, arrivano a guadagnare di più se si sposano dopo i trent'anni. E non poco: in media, dicono le statistiche, portano a casa il 56% in più rispetto alle donne che dicono sì, quando hanno fra venti e trent'anni”. Basandosi sui risultati della ricerca 'Knot Yet: the benefits and costs of delayed marriage', condotta dal National Marriage Project dell'University of Virginia, le donne laureate di trent'anni guadagnano in media 18.000 dollari in sibili in relazione al titolo di studio conseguito: maggiormente è prestigioso, più netta sarà la differepiù all'anno, rispetto alle colleghe che si sono sposate prima. Le differenze retributive sono più sennza fra il reddito potenziale e reddito effettivo, a seconda dello stato civile. Le laureate che si sposano a vent'anni, infatti, guadagnano in media 30.000 dollari l'anno, quelle che si sposano attorno o dopo i trent'anni addirittura 50.000 dollari, cifra vicina a quelle non sposate, le più benestanti in assoluto.
    La situazione, anche se in misura più contenuta, si ripete anche tra le donne con un titolo scolastico più basso. Situazioni differenti tra uomini e donne, che i ricercatori spiegano così: “Per gli uomini non sposati o single è molto più facile cadere nell'eccesso di alcool, nella depressione, rispetto a sentirsi spinti dalla motivazione a emergere che nasce dalla coppia e dalla famiglia. Gli uomini non sposati o single riferiscono livelli più bassi di soddisfazione della loro vita rispetto ai coetanei sposati". Il 35% dei single e conviventi è soddisfatto della propria vita contro il 52% di uomini sposati. Il 90% di uomini fra i 20 e i 24 anni è single. E lo stesso vale per oltre il 50% di quelli fra i 25 e i 29 anni. Sotto il profilo economico, gli uomini che non si sposano ottengono risultati inferiori rispetto alle donne che non si sposano. L'innalzamento dell'età media dei matrimoni negli Stati Uniti si traduce in una diminuzione dell'età media della nascita del primo figlio. “Questo trend è chiamato 'The Great Crossover' e segna il sorpasso del numero di bambini nati fuori dal matrimonio, rispetto a quelli nati da genitori sposati”, spiegano gli esperti. Si tratta di una tendenza inversamente proporzionale al titolo di studio: fra le donne che hanno abbandonato la scuola, l'83% dei bambini nasce fuori dal matrimonio, contro il 12% delle laureate. E ancora: il 58% dei bambini nati da famiglie a medio o basso reddito è figlio di donne non sposate.
    C'è insomma un rimescolamento di situazioni e trend, e oggi non vale più, come valeva ieri, la formula 'l'uomo fa carriera e la donna sta a casa a occuparsi della famiglia'. Le donne sono più istruite e quelle che hanno una laurea sposano laureati, quelle che non l'hanno raggiunta i loro pari 'grado'. La situazione degli uomini è mutata, i meno qualificati hanno più difficoltà a trovare un lavoro, e i loro salari tendono verso il basso. E chi sta in questa condizione trova più difficoltà a sposarsi. Per il giornalista Derek Thompson, “per le donne meno scolarizzate è più facile crescere un figlio da sole, complici la tecnologia, i pasti ready made e l'aiuto dell'assistenza sociale, rispetto a crescerlo in un nucleo familiare con un padre che guadagna poco”. Poveri uomini, quale futuro per i meno abbienti?


     
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    Io penso che manchino 2 cose rispetto a 20 anni fa:
    -maturità
    -voglia di crescere

    Al giorno d'oggi quando si parla di matrimonio, si pensa subito alla festa e al viaggio che si fa dopo, non si pensa che da quel momento in poi, è finito il tempo delle zingarate perché costruire una famiglia non si fa con lo stampino.

    La convivenza è una grande presa in giro nei confronti dei nostri genitori (oltre ad essere un' opzione troppo comoda) perchè loro si sono sposati e ne hanno passate di cotte e di crude, ma l'hanno fatto insieme. questa generazione invece alla prima difficoltà, disfa tutto.

    Il matrimonio non va preso cosi all'acqua di rose, è una cosa seria. Io parlo da profano (dato che non sono nè sposato e nè impegnato) però questa è la mia idea sulle coppie di oggi, che pensano alle cavolate e non alle cose serie.

    volendo usare un'espressione delle mie parti... v'avita scetàà!!!! :D
     
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1 replies since 11/5/2013, 15:15   27 views
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