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Papiro
Cyperus papyrus
Il papiro egiziano (Cyperus papyrus L.) è una pianta palustre, perenne, rizomatosa, appartenente alla famiglia delle Cyperaceae.
Morfologia
Il papiro è una specie erbacea perenne, una canna di palude con fusti alti da 2 a 5 metri e rizoma legnoso molto grosso. Il fusto è trigono, privo di foglie, con diametro di 2-3 centimetri, liscio, di colore verde scuro.
All'apice di ogni fusto compaiono brattee lanceolate, arcuate, disposte ad ombrello.
Le infiorescenze sono ombrelliformi con raggi lunghi da 10 a 30 centimetri, si formano all'estremità superiore dei fusti e portano delle spighe di colore paglierino che contengono acheni allungati.
La fioritura avviene da luglio a settembre.
Distribuzione
Il papiro è originario dell'Africa tropicale. Era molto diffuso nel delta del Nilo, dove ha avuto origine il suo impiego come materiale di supporto alla scrittura. Oggi vi è ancora presente seppure in quantità piuttosto ridotte.
Secondo Teofrasto (Storia delle piante, IV, 10) cresceva anche in Siria, mentre Plinio il Vecchio (Naturalis Historia) vi aggiunge i corsi dei fiumi Niger ed Eufrate.
In Europa cresce spontaneamente in quelle aree dove una presenza abbondante di acque basse è associata alla temperatura calda [senza fonte]dell'aria che agevola la crescita del vegetale, come in alcune zone umide della Sicilia orientale, in particolare nel territorio di Siracusa, lungo il corso dei fiumi Anapo e Ciane, e alle sorgenti del Fiumefreddo nel catanese.
Negli Stati Uniti, sfuggito dalle coltivazioni, ha invaso la Florida, la Louisiana, la California e le Hawaii. Molto diffuso è anche nel Madagascar.
Riproduzione
Può essere riprodotto per talea dal rizoma e dal fusto.
Coltivazione
È una specie amante della luce, che cresce lungo le rive dei corsi d'acqua a corrente lenta, con le radici sommerse.
Impieghi
Oggi il papiro viene coltivato soprattutto a scopo ornamentale, ma nell'Antico Egitto aveva molteplici usi tecnici: il midollo era usato come alimento e fonte di fibre tessili, i fiori per farne ghirlande, il rizoma come combustibile e le parti più robuste (radici e fusto) per pentole, utensili, calzature, sartiame se non addirittura imbarcazioni (come ampiamente dimostrato da Thor Heyerdahl con le sue leggendarie imprese del Ra e Ra II nel 1969-1970).
Di uso notevole e particolarmente celebrata fu nell'antichità la "carta" di papiro, lo speciale supporto per la scrittura che si otteneva incollando opportunamente svariati strati di strisce di midollo e sulla quale in pratica è stata scritta la storia delle prime civiltà mediterranee (l'introduzione della pergamena risale infatti solo al II secolo e la sua diffusione al V). Il nome più antico di questa pianta è biblos, derivante da quello dell'antica città fenicia di Byblos che ne faceva commercio. Non a caso esso poi assunse il significato di "libro" (come in Bibbia, biblioteca ecc.).. -
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Questo me lo ricordo quando sono andato in Egitto,sono stato anche nel museo se ricordo bene (ero piccolo) dove spiegavano la lavorazione dei papiri per ottenere i fogli dove poterci scrivere... .