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Nascita di Venere
Sandro Botticelli
Particolare:
Autore: Sandro Botticelli
Titolo dell'opera: Nascita di Venere
Data di realizzazione: 1485
Tecnica: Tempera su tela
Dimensioni: 172,5x278,5 cm
Luogo in cui è conservato: Firenze, Galleria degli Uffizi.
Eseguita attorno al 1485, la Nascita di Venere sta a mostrare il significato spirituale che la filosofia neoplatonica attribuiva alla bellezza, cioè a Venere. Tramite essa, infatti, l'uomo si avvicina a Dio ed è sull'amore che l'intero universo si regge.
Il carattere spirituale della Venere è suggerito dall'accostamento al tema profano di un'iconografìa di tipo sacro, quella solitamente riservata al «Battesimo di Cristo». In essa il soggetto principale sta al centro della composizione in posizione eretta, affiancato, a destra, da una seconda figura che gli tiene il braccio sollevato sopra la testa. Infine altre due o tre figure astanti sono collocate a sinistra.
Venere, appena nata dalla schiuma del mare, ma già donna, nuda su una conchiglia, viene sospinta dai venti verso riva, dove Flora l'accoglie porgendole un drappo ricamato per corpirla. Se già la Primavera si era mostrata avara di modellato, cioè con poche gradazioni di chiaroscuro, con la Nascita di Venere si passa alla mancanza quasi totale di profondità, alla bidimensionalità e al puro gioco lineare.
Il paesaggio è ridotto all'essenziale, le onde del mare sono delle lievi increspature a «V», la costa è una linea, quasi un diagramma a picchi che ripete e amplifica le curve del manto che Flora porge alla dea. In tal modo l'attenzione dell'osservatore si concentra sui personaggi, sul groviglio dei corpi allacciati dai venti, sulla ninfa che è sulla sponda, ma, soprattutto, sull'immobile e rosea Venere.
Alla parte sinistra del suo corpo, disegnata con una linea continua e morbida, si contrappone quella destra dominata dalla sfrangiatura dei lunghi, bellissimi, biondi capelli mossi dal vento. La dea ci appare fragile e delicata e a ciò contribuiscono anche gli "errori" o, se vogliamo, le libertà che Botticelli si prese nel crearla. Le spalle, infatti, appaiono incredibilmente spioventi, il braccio sinistro presenta un'impossibile conformazione e il collo è troppo lungo: un sostegno che pare poco adatto alla tenera testa e alla gran massa pesante di capelli che carezzano l'aria ondeggiando. Ma Venere è un po' il sunto della poetica di Sandro: dolcezza e piacere nella linea.. -
LightSky.
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adoro questo quadro . -
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Anche gli occhi marroni hanno il loro fascino...Tu che non ci credi mai eh,Chiara! .