Le Filastrocche di Pinocchio (Raccolta di 31 filastrocche)

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    La filastrocca di Pinocchio: 01 - La prima fuga
    Gianni Rodari



    Qui comincia, aprite l'occhio,
    l'avventura di Pinocchio,
    burattino famosissimo
    per il naso arcilunghissimo.
    Lo intagliò Mastro Geppetto,
    falegname di concetto
    ma più taglia - strano caso! -
    e più lungo cresce il naso.
    Lavorando poi di fino
    fa le mani il burattino
    che issofato dalla zucca
    gli rapina la parrucca.
    Anche i piedi fa al monello
    il paziente vecchierello
    e schivando i colpi bassi
    gli insegnava i primi passi.
    Ma Pinocchio infila l'uscio
    - Salve, - strilla, - io me la sguscio!
    e Geppetto invan minaccia:
    - Torna subito birbaccia!
    Per disdetta in mezzo al vicolo
    sta un gendarme a perpendicolo
    che pel naso te lo acciuffa
    e severo lo rabbuffa.
    Per salvarsi quello inventa
    che il patrigno lo tormenta:
    "Son scappato, gente buona,
    perchè il brutto mi bastona!"
    La bugia fa un triste effetto:
    in prigion ci va Geppetto,
    accusato là per là
    di sevizie e cudeltà.


    La filastrocca di Pinocchio: 02 - I piedi in fumo
    Gianni Rodari



    Qui continua l'avventura
    di Pinocchio testadura.
    Di ritorno alla casetta,
    trova il Grillo che l'aspetta
    e gli tiene un bel sermone
    con infausta conclusione:
    - Brutta fine, presto o tardi,
    tocca ai discoli bugiardi.
    - Un grillaccio! - fa il monello -
    parla un po' col mio martello!
    Vedi tu che fine tocca
    a chi troppo apre bocca.
    Corre quindi al focolare,
    l'appetito per calmare:
    ma il paiolo, ahimè, è dipinto,
    e anche il fuoco è un fuoco finto...
    Sta però fra l'immondizia
    un ovetto: che delizia!
    In padella od in frittata
    la merenda è assicurata.
    Rompe il guscio il burattino
    e dall'uovo ecco un pulcino
    guizzar via, strizzando l'occhio:
    "Tante grazie, sor Pinocchio!".
    Affamato, disperato
    va a bussar dal vicinato,
    ma il vicino dal terrazzo,
    gli regala un freddo guazzo.
    Su un caldano, come vedi,
    asciugar si volle i piedi:
    ed i piedi si asciugarono...
    anche troppo... e s'incendiarono.


    La filastrocca di Pinocchio: 03 - A scuola o a teatro?
    Gianni Rodari



    Di Pinocchio testadura
    qui continua l'avventura.
    Al piangente figlioletto
    rifà i piedi il buon Geppetto.
    Giura quindi il burattino
    abbracciando il suo babbino:
    "Cambio vita,a scuola vò:
    giorno e notte studierò!".
    Per pagare l'abbiccì
    la giacchetta, ahimé sparì...
    Trema, ha freddo il legnaiolo,
    ma contento è il suo figliolo.
    Mentre a scuola, a precipizio,
    va il discepolo novizio,
    d'improvviso eccheggia e tuona
    una musica birbona.
    A godersi i burattini
    corron frotte di bambini.
    Già Pinocchio pensa, scaltro:
    "Andrò a scuola doman l'altro".
    A Geppetto un nuovo torto
    fa il monello malaccorto:
    ma è scusato almeno un poco
    ché il teatro è un gran bel gioco...


    La filastrocca di Pinocchio: 04 - Mangiafuoco
    Gianni Rodari



    Qui continua, aprite l'ochio
    l'avventura di Pinocchio,
    che alla scuola, si capisce
    il teatro preferisce.
    Scopron tosto il burattino
    Pulcinella e Arlecchino:
    "Vien da noi, caro fratello,
    se di legno è il tuo cervello!".
    Già Pinocchio guizza e salta
    sulla scenica ribalta.
    Baci, abbracci, chiasso, festa,
    mentre il pubblico protesta.
    Il bel gioco dura poco,
    ecco il truce Mangiafuoco:
    gran gigante e gran barbone
    del teatro era il padrone.
    Con l'intruso egli progetta
    di arrostirsi la cenetta:
    - Buon legname... Stagionato...
    per l'arrosto, il più indicato.
    Arlecchin preg in ginocchio:
    - Per pietà, salvi Pinocchio!
    Mangiafuoo, lì per lì,
    si commuove: - Etcì etcì!
    - Per accendere il camino
    bruceremo l'Arlecchino!
    Ma Pinocchio grida: - Mai!
    Me soltanto brucerai.
    Si commuove a tanto amore
    il gigante di buon cuore:
    - Via, pazienza, etcì, etciò,
    carne cruda mangerò.


    La filastrocca di Pinocchio: 05 - La Volpe e il Gatto
    Gianni Rodari



    Qui ritorna, aprite l'occhio,
    l'avventura di Pinocchio.
    Mangiafuoco, col perdono
    scudi cinque gli dà in dono.
    "Da Geppetto correrò
    e contento lo farò..."
    Ma per via l'hanno distratto
    Donna Volpe e Messer Gatto.
    Mentre insieme all'osteria
    stanno in gaia compagnia,
    tien la Volpe al burattino
    un discoro truffaldino:
    "Cinque scudi, chi rifletta,
    son ben misera sommetta...
    Facci crescere la pianta
    e ne avrai più millanta!".
    "Ne avrò minimo un milione!"
    pensa il bravo credulone
    e di notte, arcicontento
    vola a far l'esperimento.
    Ma in agguato sui sentieri
    stan due loschi masnadieri
    che gli gridano: "Alto là!
    I tuoi scudi sputa qua!".
    Per sfuggire a un tal duetto
    dietro front fa il poveretto:
    corre, salta, balza, inciampica,
    sovra un pino alfin s'arrampica.
    Ma del pino i suoi nemici
    tosto incendian le radici.
    Di Pinocchio che sarà?
    Volta il foglio e si saprà.


    La filastrocca di Pinocchio: 06 - La bambina dai capelli turchini
    Gianni Rodari



    Qui continua, aprite l'cchio,
    l'avventura di Pinocchio:
    di arrostire in cima a un pino
    non ha voglia il burattino...
    Spicca un salto dalla vetta,
    se la batte più che in fretta
    e fa prendere anche un bagno
    alla Volpe e al suo compagno.
    "La c'è gente... Se ci arrivo
    sono salvo, sono vivo."
    "Ehi, di casa, siate buoni,
    nascondetemi ai predoni!".
    Bussa e bussa, alla casina
    s'è affacciata una bambina.
    Tiene gli occhi dolci e belli.
    Son turchini i suoi capelli.
    Ma i malandrini lo catturano,
    lo minacciano e torturano:
    "E' finita ormai la corsa:
    qua la vita o qua la borsa!".
    Detto fatto te lo prendono,
    a una quercia te lo appendono!
    "Per domani morirai
    e gli scudi sputerai!".
    A Pinocchio il falco vola,
    scioglie il nodo dalla gola.
    Vive? E' morto il nostro amico?
    volta il foglio e te lo dico.


    La filastrocca di Pinocchio: 07 - Il naso s'allunga
    Gianni Rodari



    Qui continua, aprite l'occhio,
    l'avventura di Pinocchio
    che Medoro, di volata
    porta in salvo dalla Fata.
    In un candido lettino
    si depone il burattino.
    Tre dottori in chirurgia
    studian se morto sia.
    Dice il corvo alla civetta:
    "Seppelliamolo in gran fretta"!.
    Ma il buon Grillo parla allora
    di Geppetto che s'accora,
    e pel mondo tutto solo
    va cercando il suo figliolo.
    Piange il bimbo con trasporto...
    e se piange... non è morto.
    Un'amara medicina
    gli vuol dare la fatina,
    ma Pinocchio strilla: "Ohibò!
    io piuttosto morirò!".
    Nella stanza si prepara
    in un attimo la bara
    e il monello, al visione,
    manda giù la sua pozione.
    Degli scudi che non vede
    la Fatina poi gli chiede.
    "Ah, gli scudi... li ho perduti!
    Col citrato li ho bevuti!"
    Ma all'inutile bugia
    tosto il naso fa la spia...
    Nasi lunghi ce n'è tanti:
    questo batte tutti quanti.


    La filastrocca di Pinocchio: 08 - Il campo dei miracoli
    Gianni Rodari



    Qui continua, aprite l'occhio,
    l'avventura di Pinocchio:
    piange e strilla il burattino
    che rivuole il suo nasino.
    Chiama allor la buona Fata
    mille picchi all'adunata:
    "Si rosicchi, ad un mio segno,
    la proboscite di legno".
    Torna il naso eccezionale
    a grandezza naturale:
    per la gioia il suo padrone
    alla Fata dà un bacione.
    Svelto poi come un diritto
    vola in cerca di Geppetto,
    sogna già di riabbracciarlo,
    d'ogni pena consolarlo.
    Ma nel bosco incontra ancora
    una coppia traditora
    e ricasca nel tranello
    l'inguaribile monello.
    "Siamo giunti, questa qua
    dei Citrulli è la città,
    dove i poveri son micchi
    ed i furbi sono ricchi."
    Ecco fatto, lo sventato
    il suo bene ha seminato.
    Che portento nascerà?
    Volta il foglio e si vedrà.


    La filastrocca di Pinocchio: 09 - In prigione
    Gianni Rodari



    Qui continua, aprite l'occhio,
    l'avventura di Pinocchio
    che riposa nel suo letto
    senza il minimo sospetto.
    Mentre sogna, il grullerello,
    di ducati un alberello,
    lo deruban di soppiatto
    Donna Volpe e Messer Gatto.
    Dà Loreto, con malizia,
    a Pinocchio la notizia:
    "Del tesor due buoni amici
    ti han lasciato le radici...".
    Va l'afflitto a far lamento
    dell'infame rubamento:
    va a lagnarsi col pretore,
    ch'è un gorilla di buon cuore.
    Con saggezza e con prudenza
    lo scimmion dà la sentenza:
    "Ti sei fatto derubare?
    Fil dritto al cellulare".
    O giudizio sorprendente:
    va in prigione l'innocente...
    E in prigione, ahilui, rimane
    mesi quattro ad acqua e pane.
    A salvarlo un'amnistia
    vien alfin di prigionia:
    escon ladri con furfanti,
    e Pinocchio esce tra i tanti.
    Per tornare dalla Fata
    egli spicca una volata.
    Viva ancor la troverà?
    Volta il foglio e si saprà.


    La filastrocca di Pinocchio: 10 - In trappola
    Gianni Rodari



    Qui continua, aprite l'occhio,
    l'avventura di Pinocchio
    che tornando dalla Fata
    trova, ahilui, la via sbarrata.
    Ha negli occhi il fuoco acceso
    il Serpente lè disteso
    e la coda, nientemeno,
    manda fumo più d'un treno.
    Finalmente il burattino
    vede spegnersi il camino
    e s'accinge per l'appunto
    a saltare oltre il defunto.
    Ma il pitone è un gran furbone,
    ecco inarca il suo groppone
    e nel fango in modo buffo
    va Pinocchio a fare un tuffo.
    Il Serpente a tal spettacolo
    tanto ride che... miracolo!
    Una vena gli si strappa...
    scoppia... muor!.. Pinocchio scappa.
    Per calmare l'appetito
    una vigna è un dolce invito,
    ma una trappola birbona
    il ladruncolo imprigiona.
    A una lucciola la mano
    per aiuto tende invano:
    "Per i ladri, in fede mia,
    non ho molta simpatia...".
    Il padrone della vigna
    soddisfatto qui sogghigna:
    "Eri tu, non le faine,
    a rubarmi le galline!".


    La filastrocca di Pinocchio: 11 - Le faine
    Gianni Rodari



    Qui continua, aprite l'occhio,
    l'avventura di Pinocchio
    ch'è finito prigioniero
    d'un padrone assai severo.
    "Il mio cane stamattina
    mi morì di scarlatina:
    il suo posto prenderai
    ed ai ladri baderai".
    Le delizie del collare
    or Pinocchio ha da provare
    e accucciato nel casotto
    fa da cane poliziotto.
    Quando scocca mezzanotte,
    caute, caute e ghiotte ghiotte
    di galletti e di galline
    si fan vive le faine...
    che propongono un baratto
    al guardiano stupefatto:
    "Avrai gratis un cappone
    se non svegli il tuo padrone."
    "Son d'accordo, non abbaio,
    presto, entrate nel pollaio...".
    Dice astuto il burattino
    al quartetto malandrino.
    Ma il pollaio svelto serra,
    le faine vi rinserra
    e abbaiando a perdifiato
    dà l'allarme al vicinato.
    Grandi onori gli procura
    dei ladroni la cattura
    e din premio gli ridà
    il padron la libertà.


    La filastrocca di Pinocchio: 12 - Pinocchio vola
    Gianni Rodari



    Qui continua, aprite l'occhio,
    l'avventura di Pinocchio
    che ricerca la casina
    dell'amabile fatina.
    Ma la Fata, poveretta,
    da gran tempo non l'aspetta:
    sotto un pino cupo e nero
    giace morta al cimitero.
    Mentre piange il burattino
    un Colombo gli è vicino:
    "Sei Pinocchio? O finalmente!
    Ti ho cercato lungamente.
    ...Tristi nuove ho di Geppetto:
    sulla spiaggia il poveretto
    sta una barca a fabbricare
    per cercarti in mezzo al mare".
    Del colombo sulla groppa
    fra le nuvole galoppa...
    Fu Pinocchio, in conclusione,
    a inventare l'aviazione?
    Dell'Oceano sulla riva
    la volante coppia arriva.
    Ma Geppetto è ormai lontano,
    dove infuria l'uragano.
    Dallo scoglio, disperato,
    già Pinocchio s'è tuffato.
    Volta il foglio e ti dirò
    quel che poi gli capitò.


    La filastrocca di Pinocchio: 13 - Pinocchio ritrova la Fata
    Gianni Rodari



    Qui continua, aprite l'occhio,
    l'avventura du Pinocchio
    che tuffatosi nel mare
    va Geppetto a ricercare.
    Nuota e nuota, stanco rotto
    tocca alfine un isolotto
    e un Delfin la via, cortese,
    gli additava del paese.
    E' dell'Api la città
    molto rara in verità:
    qui oziosi e sfaccendati
    al digiuno son dannati.
    Chiede un soldo per buon cuore
    il monello a un muratore.
    "Se mi porti la calcina..."
    "Ma è pesante..."
    "Allor, cammina..."
    Una donna alfin, vedete,
    ha pietà della sua sete:
    "Anche un pranzo aver potrei
    se la brocca porterai".
    Non stupite a tal spettacolo:
    l'appetito fa il miracolo
    e Pinocchio, per mangiare,
    si rassegnaa lavorare.
    Terminata la cenetta
    vuol dir grazie alla donnetta.
    Alza gli occhi... O meraviglia!
    E' la Fata, o le somiglia?
    "Mia Fatina,ti ho trovata!
    Eri morta e sei rinata!
    "Con te sempre resterò..."
    Sarà vero oppure no?


    La filastrocca di Pinocchio: 14 - Battaglia sulla spiaggia
    Gianni Rodari



    Qui continua, aprite l'occhio,
    l'avventura di Pinocchio
    che promette alla Fatina:
    "Andrò a scuola ogni mattina!"
    E diventa veramente
    una perla di studente
    che per voglia di studiare
    fa i compagni sfigurare.
    Ecco gridasi stamane:
    "E' arrivato il pescecane!"
    Tosto al mar vanno i più scaltri
    e Pinocchio va con gli altri.
    Ma lo squalo... è un'invenzione
    per burlare lo sgobbone:
    "Hai la scuola marinato!
    Anche tu sarai bocciato!"
    E qui luzzi, parolacce,
    scherzi, smorfie con boccacce,
    già divampa la battaglia:
    fanno i libri da mitraglia.
    Un guerrier cade svenuto:
    "Mamma, muoio...Aiuto ...Aiuto..."
    Spaventati dal malanno
    tutti a gambe se la danno.
    Sol Pinocchio da conforto
    al ferito che par morto
    e in quell'atto - sventurato! -
    dai gendarmi è catturato.
    Grida invano il burattino:
    "No, non sono un assassino!".
    ... Volta il foglio per sapere
    come andrò col brigadiere.


    La filastrocca di Pinocchio: 15 - Pinocchio salva Alidoro
    Gianni Rodari



    Qui continua, aprite l'occhio,
    l'avventura di Pinocchio
    arrestato ingiustamente...
    (spesso accade all'innocente...)
    Sulla via della prigione
    soffia un vento strapazzone,
    che volare fa il cappello
    dalla testa del monello.
    "Sor gendarme, se è contento,
    lo ripiglio in un momento..."
    Lo ripiglio e ... gambe in spalla!
    schizza via come una palla.
    Di inseguir tal corridore
    ai gendarmi manca il cuore,
    quindi aizzano un mastino
    perchè acciuffi il burattino.
    Alidoro - il nome è questo
    dal mastino tanto lesto -
    corre, vola ... ma Pinocchio
    salta in mar come un ranocchio.
    Dalla foga trascinato
    anche il cane s'è tuffato,
    ma nuotare, ahilui, non sa,
    beve, annaspa, affoga già.
    Del nemico, con coraggio,
    va Pinocchio al salvataggio:
    per la coda te lo afferra
    e lo porta sino a terra.
    Alidoro - e si comprende -
    molte grazie allor gli rende:
    "Forse un dì t'incontrerò
    e il favor ricambierò".


    La filastrocca di Pinocchio: 16 - Pinocchio e il Pescatore Verde
    Gianni Rodari



    Qui continua, aprite l'occhio,
    l'avventura di Pinocchio
    che dal mar scorge, distante
    una grotta fumicante.
    Dov'è fumo, c'è anche fuoco:
    potrò alfin scaldarmi un poco".
    Così pensa, ed alla costa
    in pochi attimi s'accosta.
    Ma ritrovasi ad un tratto,
    sbalordito e stupefatto,
    nel bel mezzo d'una rete
    tra i colleghi che vedete.
    Quindi appare un pescatore
    tutto verde di colore
    verdi gli abiti, la faccia,
    i capelli e la barbaccia.
    Nella grotta egli prepara
    una cena molto rara
    e tra un polpo ed un muggino
    trova... il pesce-burattino.
    Già Pinocchio pensa afflitto:
    "O che morte, morirò fritto!".
    Gli altri pesci infarinati
    in padella son cascati...
    Ma l'odor della frittura
    trasvolò nell'aria pura.
    Degli avanzi molto ghiotto
    giunge... un cane poliziotto.
    Sta Pinocchio, proprio in quella
    per finir nella padella...
    "Alidoro! Aiuto! Aiuto!"
    vedrai poi quel ch'è accaduto.


    La filastrocca di Pinocchio: 17 - Alidoro salva Pinocchio
    Gianni Rodari



    Qui continua l'avventura
    di Pinocchio testadura
    che in padella a capofitto
    stava già per finir fritto:
    ma Alidoro, il can mastino,
    soffia al cuoco lo spiedino;
    con un balzo quidi trotta
    bel lontano dalla grotta.
    - Alidoro, grazie assai!
    - Fratel mio, che dici mai?
    Tu dal mare mi salvati:
    siamo pari, e questo basti!
    Per tornar dalla Fatina
    or Pinocchio s'incammina
    mentre il cielo a pecorelle
    versa l'acqua a catinelle.
    Bussa e bussa... 'è affacciata
    la portiera della Fata,
    la lumaca Gambalesta
    con un lume sulla testa.
    "Lumachina, scendi in fretta..."
    Passan l'ore, aspetta e aspetta...
    Il monello si spazienta
    e al portone un calcio allenta.
    Ahi, nel legno il piede entrò
    ed indietro non tornò:
    mezzo in casa e mezzo fuori,
    per Pinocchio son dolori...
    "Verrà un fabbro a liberarti!
    Mangia un po' per consolarti..."
    ... Ma la bella colazione
    è di gesso e di cartone..


    La filastrocca di Pinocchio: 18 - Lucignolo
    Gianni Rodari



    Qui continua, aprite l'occhio,
    l'avventura di Pinocchio:
    la Fatina, sempre buona,
    nuovamente lo perdona.
    Il monello ora si pente,
    è una perla di studente
    e agli esami, con onore,
    lo promuove il professore.
    Per premiar tanto successo
    la Fatina gli ha promesso:
    "Più di legno non sarai,
    un vero uomo diverrai!".
    Dell'atteso avvenimento
    è Pinocchio assai contento
    e i compagni a festeggiare
    pensa tosto d'invitare.
    Tra i compagni il prediletto
    è un astuto ragazzetto,
    meglio noto con nomignolo
    buffo invero di Lucignolo.
    Ma Lucignolo, o disdetta,
    il suo invito non accetta:
    "Io vi lascio, cari sciocchi:
    vo' al Paese dei Balocchi!".
    "Che paese! Che abbondanza!
    Tutto l'anno fai vacanza,
    niente scuola né lezioni,
    solo giochi ed attrazioni!".
    "Ecco il carro pel viaggio...
    Tu che fai? Vieni? Coraggio!".
    Ma Pinocchio esclama: "Ohibò,
    alla Fata che dirò".


    La filastrocca di Pinocchio: 19 - Si parte!
    Gianni Rodari



    Qui continua, aprite l'occhio,
    l'avventura di Pinocchio
    che un'ennesima occasione
    mette in grande tentazione.
    Ecco il carro che ogni mese
    dei Balocchi va al paese:
    di ragazzi è già strapieno,
    ce n’è cento per lo meno.
    Sta a cassetta, dolce e tondo,
    un omino rubicondo
    che a Lucignolo ben tosto
    sulle stanghe trova posto.
    Dice quindi il vispo omino
    al dubbioso burattino:
    "Se tu pure vuoi venire,
    a cassetta puoi salire…
    E Pinocchio sul momento
    si decide al tradimento:
    "Addio, Fata! Vengo anch’io,
    ma viaggiando a modo mio.
    Con perfetta esibizione
    a un ciuchin balza in arcione,
    ma la bestia si ribella
    e lo scalcia dalla sella.
    Stando a terra scopre che
    quei somari han scarpe ai piè:
    ciuchi rari, asini strani,
    hanno scarpe da cristiani...
    Monta alfin Pinocchio in groppa,
    ma il ciuchin mentre galoppa
    sembra dir nei suoi ritardi:
    "Piangerai, ma sarà tardi!".


    La filastrocca di Pinocchio: 20 - Il Paese dei Balocchi
    Gianni Rodari



    Qui continua l’avventura
    di Pinocchio testadura
    in viaggio – aprite gli occhi -
    pel Paese dei Balocchi.
    Nella notte il burattino
    sente piangere un ciuchino,
    ma a svelar questo mistero
    manca il tempo per davvero:
    ecco già la comitiva
    nel fatal paese arriva
    e l’accolgon urli e lazzi
    di migliaia di ragazzi.
    Che paese! Per la via
    c’è un tal chiasso, un’allegria!
    Far baldoria e confuzione
    è la sola occupazione.
    Qui si corre in bicicletta
    là si salta e si sgambetta,
    qui si recita, si balla,
    si gareggia con la palla.
    Nei teatri a tutte l’ore
    c’è gran folla e buonumore;
    per il più sopra la cassa
    leggi: "Gratis qui si passa!”.
    Libri, scuole ed insegnanti
    son vietati a tutti quanti:
    ogni giorno si fa festa
    gente mia, che vita è questa!
    Quando a sera il burattino
    va a dormir nel suo lettino
    stanco è, si, ma non si lagna
    del Paese di Cuccagna.


    La filastrocca di Pinocchio: 21 - Triste risveglio
    Gianni Rodari



    Qui continua, aprite l’occhio,
    l’avventura di Pinocchio
    che un mattino si ridesta
    con un certo mal di testa.
    A specchiarsi nel catino
    balza inquieto il burattino
    e si scopre un morbo rato:
    ha due orecchi da somaro!
    Le ricopre prontamente
    per uscire tra la gente
    e Lucignolo, il compare,
    va di corsa a visitare.
    "Come stai, caro Lucignolo?
    "Mi fa male il dito mignolo...
    "Ah, perciò porti il berretto?
    "Il dottore me l’ha detto...
    "Decidiamoci, perbacco,
    a gettar questo colbacco...
    Ecco il vero, gente mia,
    han la stessa malattia.
    Sopravviene in quel momento
    un fatal peggioramento
    giù carponi son cascati
    i due poveri malati.
    E marciando, come vedi,
    non più a due, ma a quattro piedi,
    si trasformano i monelli
    in due bigi somarelli.
    Singhiozzando ora i meschini
    mandan gemiti asinini:
    e ragliando a sazietà
    fanno in coro: "Ih, ah! Ih, ah!.


    La filastrocca di Pinocchio: 22 - Pinocchio a paglia e fieno
    Gianni Rodari



    Qui continua, aprite l’occhio,
    l’avventura di Pinocchio
    che un ciuchino è diventato
    con l’amico sciagurato.
    A trovarli con piacere
    torna adesso il carrettiere,
    che li liscia a meraviglia
    e li lustra a brusca e striglia.
    Alla fiera dei somari
    fa l’omino buoni affari,
    proclamando con gran chiasso:
    "Ciuchi! Ciuchi a prezzo basso!".
    Di Lucignolo l’acquisto
    fa un padrone crudele e tristo,
    che lo lega alla carretta
    sempre a suono di bacchetta.
    Di Pinocchio il compratore
    è d’un circo il direttore,
    che vuol far del burattino
    un artista ballerino.
    Or Pinocchio strilla e raglia
    ché non vuol mangiar la paglia:
    "Senti senti, spero almeno
    che gradisca un po’ di fieno"!.
    "Manco il fieno? Allora gusta
    il sapore della frusta..."
    E giù colpi sul groppone
    di quel povero ghiottone.
    Ma la fame è cosa triste
    e nessun la resiste:
    or Pinocchio, con gran pena,
    mangia paglia a pranzo e a cena.


    La filastrocca di Pinocchio: 23 - Spettacolo al circo
    Gianni Rodari



    Qui continua, aprite l’occhio,
    l’avventura di Pinocchio
    che – per forza – è diventato
    un somaro ammaestrato.
    Questa sera dà spettacolo
    il ciuchino del miracolo
    ed il circo è zeppo già
    di persone d’ogni età.
    Sulla scena egli s’avanza
    con sussiego ed eleganza
    e sull’una e l’altra gamba
    danza il valzer e la samba.
    Ad un colpo di pistola
    più non balla, più non vola:
    finge d’esser moribondo...
    Bravo! Applausi! Un finimondo.
    Or Pinocchio ha da mostrare
    che nei cerchi sa saltare
    ma il pignone, sempre al trotto,
    preferisce passar sotto.
    Al gran salto l’indolente
    si decide finalmente:
    sbaglia il passo, casca giù
    e non può rialzarsi più.
    Vuol schiattare dal furore
    del gran circo il direttore:
    "Di uno zoppo che ne fo?
    Forse venderlo potrò...".
    Per due soldi l’ex artista,
    esiliato dalla pista,
    passa a un tal dal cuore duro
    che vuol farsene... un tamburo.


    La filastrocca di Pinocchio: 24 - Ai pesci non piace il legno
    Gianni Rodari



    Qui continua, aprite l’occhio,
    la sventura di Pinocchio:
    la sua pelle oggi è richiesta
    per suonarla il dì di festa.
    Al padrone serve morto
    il somaro poco accorto:
    prima in mar lo affogherà
    quindi poi lo spellerà.
    Con un sasso attorno al collo
    l’asinello casca a mollo
    balbettando: "Glu, glu, glu,
    questa volta resto giù!".
    D’ogni parte, a mille a mille,
    corron squali, tonni, anguille
    a gustar quel rancio raro:
    carne fresca di somaro.
    In un attimo i ghiottoni
    fanno l’asino a bocconi
    tralasciando però il legno,
    cibo insipido ed indegno.
    Dormicchiava da un par d’ore
    sugli scogli il compratore.
    Quando alfin se ne ricorda
    tira a sé la lunga corda.
    Ma pescando un burattino
    Vivo al posto del ciuchino
    Si dispera e grida:
    "Ohibò!
    Il tambur come lo fo?
    E Pinocchio, quel burlone:
    "Picchierai sul tuo testone!
    ...Poi, ridendo a crepapelle,
    porta in salvo la sua pelle.


    La filastrocca di Pinocchio: 25 - Il Pescecane
    Gianni Rodari



    Qui continua, aprite l’occhio,
    l’avventura in cui Pinocchio
    sfugge al rischio poco bello
    di finire tamburello.
    Mentre a nuoto in mezzo al mare
    va Geppetto a ricercare
    scorge là, sull’isoletta,
    una piccola capretta.
    Misteriosa caprettina
    dalla luna blu turchina,
    che vuoi dir col tuo belato
    al monello sventurato?
    "Presto, vola, o sei perduto,
    il gran mostro ti ha veduto:
    è in agguato da stamane
    il tremendo Pescecane!".
    Quanta pena in quella voce!
    Ma lo squalo è più veloce.
    Più Pinocchio non gli scappa:
    lo raggiunge e... se lo pappa
    Nero più del nero inchiostro
    È lo stomaco del mostro,
    dove un tonno tutt’intero
    già si trova prigioniero.
    "Sor Pinocchio, riverito!
    "Anche lei fu digerito?
    Su, vediamo se ci riesce
    di sortir da questo pesce...
    Ma lontano un lumino
    Fioco ammicca al burattino...
    "Chi sarà? Vado a vedere.
    "Vada, io resto.
    "Addio!
    "Piacere.


    La filastrocca di Pinocchio: 26 - Pinocchio ritrova Geppetto
    Gianni Rodari



    Qui continua, aprite l’occhio
    l’avventura di Pinocchio
    che nel ventre dell’immane
    puzzolente Pescecane
    chi m ai trova? Il buon vecchietto,
    il suo babbo, il suo Geppetto!
    Che al chiaror d’un lumicino
    sta facendo uno spunto.
    Figuratevi i bacioni,
    le festose acclamazioni:
    "Figlio mio, t’ho ritrovato!
    Ora muoio consolato...
    "Son due anni al calendario
    che qui vivo solitario:
    la mia barca naufragò
    ed il mostro l’ingoiò.
    "Quella volta, caro figlio,
    andò a picco anche un naviglio:
    si salvarono dai guai
    tutti a nuoto i marinai,
    "ma lo squalo in un boccone
    inghiottì vele e timone,
    sgranocchiando senza pena
    scafo, ancora e catena.
    "Per fortuna, figlio bello,
    tra i rottami del vascello
    trovai cibi e scatolame
    per saziare la mia fame..."
    Ma Pinocchio al suo papà
    Vuol ridar la libertà:
    "Presto, andiam vero l’uscita
    ché qua dentro non è vita".


    La filastrocca di Pinocchio: 27 - In fuga
    Gianni Rodari



    Qui continua, aprite l’occhio,
    l’avventura di Pinocchio
    che dal mostro addormentato
    guida in salvo il babbo amato.
    Dopo più d’un ruzzolone
    nella pancia del bestione
    si ritorna per fortuna
    a vedere un po’ di luna.
    Ma ad un tratto, ch’è accaduto?
    Il sor pesce ha uno starnuto
    ed in terra col babbino
    rotolar fa il burattino.
    Per uscire in alto mare
    l’alpinismo c’è da fare,
    valicando arditamente
    l’alta vetta d’ogni dente.
    Sorpassata una catena
    già li attende nuova pena,
    chè gli squali han da natura
    una doppia dentatura.
    Sulle spalle del figliolo
    sale alfine il legnaiolo
    ed un tuffo porta – oplà –
    l’uno e l’altro in libertà.
    "Babbo caro, tieni stretto!"
    dice il figlio al buon Geppetto,
    e l’audace nuotatore
    senza fare alcun rumore
    con lo stile delle rane
    nuota attorno al Pescecane:
    "Dormi pure, ch’io son desto!
    Non svegliarti tanto presto!".


    La filastrocca di Pinocchio: 28 - Grazie al Tonno
    Gianni Rodari



    Qui continua, aprite l’occhio,
    l’avventura di Pinocchio
    per salvar papà Geppetto
    nuota e nuota il poveretto.
    Ma la riva non si vede
    e Pinocchio è stanco ... cede ...
    Per fortuna a mezza via
    trova aiuto e compagnia.
    Anche il Tonno, adesso adesso,
    scappò via senza permesso
    dal tremendo Pescecane
    per cercare acque più sane:
    dei tapini sente pena
    e li prende sulla schiena.
    Ah, che comodo, che bello
    navigar su un tal battello!
    In breve ora il Tonno arriva
    col suo carico alla riva
    ed in cambio dell’aiuto
    non accetta che un saluto.
    Quando il vecchio e il burattino
    si rimettono in cammino,
    sul sentier, mogi e tremanti
    stan due strani mendicanti.
    "Triste fine avete fatto,
    Donna Volpe e Mastro Gatto...
    Ma su allegri: ancora c’è
    qualche sciocco come me".
    Chi dà alloggio, o meraviglia,
    di Pinocchio alla famiglia?
    Ma guardate: è vecchio Grillo,
    vivo, vegeto ed arzillo.


    La filastrocca di Pinocchio: 29 - Pinocchio va a lavorare
    Gianni Rodari



    Qui continua, aprite l'occhio,
    l'avventura di Pinocchio
    che al buon Grillo chiede un letto
    per curar babbo Geppetto:
    per il freddo e per la fame
    s'è ammalato il falegname,
    e non c'è pane né panna
    nella misera capanna.
    Va per latte il burattino
    a bussar da un contadino,
    e quel latte per pagare
    dovrà il bindolo girare.
    Con il bindolo che gira
    su dal pozzo l'acqua tira:
    cento secchi ne ha cavato
    fin che il debito è pagato.
    Di Pinocchio e del contratto
    l'ortolano è soddisfatto:
    "Del mio ciuco sei più forte!
    Il meschino è preso a morte".
    Nella stalla, in fondo in fondo,
    sta il ciuchino moribondo...
    Però scorge, da un sol occhio,
    il nasone di Pinocchio.
    "Son Lucignolo!" egli dice.
    Quindi spira, l'infelice.
    E Pinocchio all'amicone
    dona un mesto lacrimone.
    Col bicchier di latte pieno
    torna a casa più sereno
    ed al babbo giura qui:
    "Al lavoro andrò ogni dì!".


    La filastrocca di Pinocchio: 30 - Pinocchio lavora per tutti
    Gianni Rodari



    Qui continua, aprite l'occhio,
    l'avventura di Pinocchio
    che guadagna assai quattrini
    a far ceste e panierini.
    Di sua mano, per Geppetto,
    fabbricato ha un bel carretto
    e lo porta a passeggiare
    ogni sera in riva al mare.
    "Col denaro risparmiato
    voglio andar - dice - al mercato
    per comprare da un mercante
    un vestito più elegante."
    Ma per via trova....indovina?
    Quella vecchia Lumachina...
    che a servizio ed a giocare
    stava un tempo dalla Fata.
    "La Fatina è all'ospedale
    ha la febbre, sta assai male
    e non ha, la poveretta,
    da pagarsi almen la retta...".
    "Lumachina, corri, vola,
    non lasciarla dunque sola:
    questi soldi le darai
    e domani altri ne avrai.
    Mezzanotte... il burattino
    fa il centesimo:
    quadagnare ora dovrà
    per la Fata e per il papà.
    Si addormenta, finalmente,
    ma nel sogno vede e sente
    la Fatina tutta azzurra
    che qualcosa gli sussurra...


    La filastrocca di Pinocchio: 31 - Chi ha fatto il miracolo?
    Gianni Rodari



    Qui per poco ancora dura
    di Pinocchio l'avventura,
    che dormendo sogna e sente
    sussurrare dolcemente:
    "La tua testa fu più forte
    d'ogni colpo della sorte,
    c'è un buon cuore nel tuo legno:
    d'esser uomo ormai sei degno".
    Dal bel sogno il sole in festa
    coi suoi raggi lo ridesta.
    Ma chi balza dal lettino
    del nasuto burattino?
    "Guarda, guarda, non c'è più
    il mio naso a punta insù:
    se lo specchio mi è sincero
    son di carne, sono vero!".
    Nella tasca del vestito
    un tesoro chi ha cucito?
    (certi sarti stanno, o gente,
    nelle fiabe solamente...)
    In tinello ecco Geppetto:
    è guarito il buon vecchietto
    e abbracciando il suo figliolo
    torna a fare il legnaiolo.
    "Della Fata fu un portento!",
    dice il bimbo, arcicontento.
    Ma di fate, ben si sa,
    c'è oggigiorno scarsità:
    il portento - aprite l'occhio -
    l'ha operato il buon Pinocchio...
    Tanto errò, soffrì, imparò,
    che un vero uomo diventò.



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