Sesso esplosivo

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  1. Richard90
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    Il mio nome è Paolo , e come tutte le settimane mi stavo dirigendo in un noto locale
    Da ballo di no la capsula . Come sempre io ero l’ultimo treno , nessuno mi aspettava mai, entrando nel bar per fare il solito rifornimento di due birre intravidi una ragazza.
    Era veramente molto sexy , mora due bellissimi occhi verdi , una maglietta attillata e un paio di pantaloni molto aderenti. Il mio primo pensiero fu quello di conoscerla, mi avvicinai e parlando il barista le offrii una birra ,ma lei facendo la ragazza seria
    Rifiutò. Le chiesi almeno il nome e lei molto gentilmente mi rispose elisa. .Ad un certo punto vidi arrivare li da lei un uomo ,che era più vecchio di lei stavo per andare ma mi trattenni giusto il tempo per capire che erano sposati, e che sarebbero andati anche loro alla capsula. La capsula era una delle più nuove discoteche di Firenze e il miglior
    Punto di ritrovo per le persone di tutti tipi ..Dopo essermi bevuto le mie birre entrai nel locale, non riuscendo a trovare la mia compagnia abituale, mi vidi costretto a fare quello che mi riusciva far meglio cioè divertirmi a conoscere più donne possibile.
    Mentre stavo per agganciare discorso con una bella ragazza divincolandomi fra la gente i miei occhi rimasero colpiti da una ragazza che muoveva il suo corpo in maniera
    Sensuale, il mio obbiettivo cambiò di colpo. Con un po’ di fatica fra la folla mi misi dietro di lei , le mie mani come telecomandate si appoggiarono ai suoi fianchi. A quel punto lei si girò repentinamente, rimasi stupito quando mi resi conto che era la ragazza del bar .
    Sembrava molto seccata ma invece guardandomi negl’occhi mi chiese il mio nome e poi continuammo a ballare sfiorandosi con i nostri corpi .Io non ero molto tranquillo sapendo che era sposata e non vedendo il marito , cosi gli chiesi se voleva bere
    Lei mi afferrò la mano e andammo al bar. Mentre stavo per chiedergli dove era suo marito mi resi conto che a me di lui non me fregava niente e presi nuovamente Elisa
    Per i fianchi, a quel punto il dj del posto un certo farfa mise un disco molto sensuale e senza neanche accorgermene mi appoggiai a le,i il mio corpo toccando il suo si muoveva in maniera sensuale .La volevo per me anche se per una sera , la voltai i miei occhi guardavano le sue pupille con complicità . le sue labbra sfiorarono le mie con molta delicatezza, i nostri corpi si strusciavano a rittimo di quella musica avvolgente.
    Presi Elisa per un braccio e la portai in una stanza li adiacente abbastanza in penomb ra , Lei a quel punto si stacco da me e sussurrando al mio orecchio mi disse “ ma cosa stiamo facendo”.Io non risposi allora le sue labbra morbide sfiorarono il mio collo , le mie mani percorrendo il suo corpo caldo si fermarono sulle mele e con un colpo secco la presi in collo. Mi avvicinai ad una poltrona nascosta dietro le casse pressoché quasi al buio ,le mie mani sfioravano il suo viso mentre lei mi guardava . Dopo pochi attimi le sue labbra si unirono alle mie , baciandosi i nostri corpi si unirono come calamite, i miei sensi sembravano impazziti .La sua mano scendendo giù dal mio petto si fermò fra le mie gambe , cominciando a sganciarmi i pantaloni,in poco tempo il glande era nelle sue mani,
    io come sospinto dai senzi gli sollevai la maglietta e con le mani sfioravo i suoi rigidi capezzoli induriti dal desiderio. Le mie mani
    abbassandosi sganciarono i bottoni dei suoi pantaloni e sfiorando il pube abbassarono le sue mutande a quel punto abbassandosi prese in bocca il glande .I miei diti carezzando i suoi grandi labbri e umidi sfioravano il clitoride. La passione era travolgente e prendendola in collo sopra di me supina , i nostri sessi si unirono in movimenti da prima altalenanti e in seguito vibranti, fino al culmine della passione. La passione era stata forte e allontanandoci da quel punto ci promettemmo di rivederci il giorno dopo nel bar del nostro incontro.
    Capitolo 2:


    Il giorno successivo mentre mi dirigevo al bar per l’appuntamento
    Ero ancora eccitato della splendida serata appena passata. Arrivato li però , mi trovai in una situazione abbastanza dubbia,difatti lei c’era ma con lei vi era anche suo marito .In questo caso ero molto impacciato e mi fermai da solo ad un tavolo prendendo un liquore da solo, come per caso in quel momento suo marito la lasciò sola e lei accortasi della mia presenza si dirise verso di me. Le sue parole furono le seguenti : aspettami fuori alla tua macchina,io arrivo subito poi ci divertiamo insieme. Io mi sentivo un po a disagio però feci esattamente ciò che lei aveva detto. Dopo circa 6 minuti elisa arrivò montò in macchina e mi chiese se ero mai stato in un locale li vicino, io non sapevo neanche che esistesse, annuii e le chiesi di portarmici senza neppure sapere di che locale si trattasse. Era un locale di spogliarelliste, mi fece assistere ad uno spogliarello e poi con aria un po’ seccata appoggiò la sua mano fra le mie gambe chiedendomi se mi era piaciuto lo spettacolo, ma io con aria tranquille le dissi che era meglio se lo spettacolo lo facevamo noi, a quel punto lei mi disse andiamo nel privè e facciamolo. Io non me lo feci dire due volte e tenendola per mano ci avviammo in quella stanza , dove entrando c’erano coppie che si strusciavano , altre che facevano sesso, e persino scambisti. Lei tenendomi per mano si mise seduta sul divano e sospirando strofinò la lingua sul mio orecchio, la mia voglia di lei aumentava ogni secondo , le mie labbra come surriscaldate dai suoi gesti si fondevano da primo col suo collo , ma poi con le sue le mie mani come sospinte dal desiderio scorrendo dai suoi fianchi arrivarono sui suoi seni già induriti , con un gesto repentino sganciai la sua camicetta e i suoi capezzoli già caldi si trovarono fra le mani , a quel punto le sue mani scivolarono fra le mie gambe e dolcemente sganciarono i miei bottoni fino ad arrivare ad accarezzare il mio glande già gonfio. Con molta dolcezza le sue labbra carnose lo presero in bocca come accarezzandolo, io non resistevo più la volevo ora, quindi sollevai la sua testa e con delicatezza la distesi sul divano, scivolando con le labbra dai capezzoli fino a sollecitare ,spostandoli il perizoma lateralmente il clitoride con la lingua. La passione aumentava dalla sua bocca uscivano suoni di piacere, poi risalendo verso le sue labbra e prendendola in collo con le sue labbra sul mio colla la penetrai da primo con dolcezza ma poi sempre più con vigore fino a che lei sussurrandomelo in un orecchio mi chiese se ero disposto a prenderla anche dietro , a quel punto della situazione , travolto dal piacere per me fu una cosa bellissima, lei con gli occhi lucidi mi chiese di fare piano perché non lo aveva mai fatto, allora con molta calma la sdraiai a bocconi sul divano e con dei movimenti lenti ma continui della lingua ammorbidii il suo posteriore delicato, poi appoggiandovi il glande un po’ per volta entro tutto dentro di lei fino ad arrivare all’orgasmo di entrambi . I suoi occhi lucidi e allo stesso tempo soddisfatti nel guardarmi parlavano da soli ed io ero veramente contento nel vedere quello sguardo di passione nei miei confronti , una volta rivestiti prendemmo da bere e poi la riportai al nostro bar, fissandoci per la mattina successiva.

    Capitolo terzo.

    La mattina successiva avevamo appuntamento vicino ad un chiosco dove io vado spesso a prendere il giornale, quando mi presentai lei non era sola, con lei c’era un'altra ragazza e anche molto carina. Mi presentai e lei con molta educazione mi disse il suo nome, angelica, a quel punto Elisa mi chiese se prima di andare a fare un giro potevo accompagnare la sua amica in banca mentre lei faceva delle commissioni. La mia risposta chiaramente fu positiva , quindi io e Angelica ci avviammo a piedi verso la banca. Mentre camminavamo mi chiese se poteva fermarsi a fare colazione in un bar e io acconsentii molto volentieri. Mi resi conto che i suoi occhi non guardavano i miei ma le mie labbra e questo sinceramente un po’ mi insospettiva. Lei continuava a farmi domande su me e Elisa con molto interesse , fino ad arrivare a chiedermi perché proprio con una donna sposata. La mia risposta di riflesso fu molto vaga e lei allora poggiando la sua mano sulla mia gamba mi chiese se potevo accompagnarla in bagno, ed io molto gentilmente lo feci. Avvicinandoci al bagno affiancati , mi sentii pizzicare su una mela del sedere e fermatomi vicino alla porta dissi: è meglio che io aspetti qui . Lei si giro bruscamente mi guardò negl’occhi, e sussurrò : vieni con me e prendimi nel bagno. Il mio pensiero su Elisa svanì immediatamente e come un ragazzo mi infilai con lei in bagno. Appena chiusi la porta mi ritrovai la sua lingua in bocca e le sue mani che come un polpo strusciavano nei miei pantaloni , facendomi venire un autentico bollore dentro. In un minuto mi apri la lampo dei pantaloni e prese in mano il glande già gonfio , lo carezzo e posò le sue calde labbra su di esso. Mentre lei alzo la testa per osservare la mia reazione, di colpo alzai la sua gonna e la sollevai per le mele appoggiandola sulla parete, con molta eccitazione spostai il filo del perizoma di lato con le dita massaggiai il clitoride facendola bagnare, a quel punto senza pensarci sopra due volte infilai il glande con la cappella violacea all’interno della sua fica umida e calda ,con movimenti vibranti lo prese tutto . Ad un certo punto si stacco da me e si mise appoggiata ad un lavandino con le mani e mi chiese di prenderla da dietro e cosi posi ancora il glande dentro di lei , con le mani tenevo i suoi capezzoli induriti e gonfi dal piacere quando ero arrivato al culmine della passione si stacco di nuovo e con la bocca completò l’opera risucchiando tutte le mie energie e facendomi venire con passione. Era stata una esperienza veramente eccezionale . Una volta risistemati andammo in banca come se niente fosse successo fra di noi e poi mi accompagnò da Elisa.


    Capitolo 4


    Elisa ebbe la brillante idea di andare a fare un pic-nic sul colle e per l’occasione mi chiese se per una volta da quando ci eravamo conosciuti potevamo resistere senza fare sesso, come se fossi io quello che non resisteva. La collina era veramente fantastica, il prato verde con un piccolo ruscello , stendemmo un telo e ci sedemmo abbracciati a coccolarci il suo sguardo era sereno e rilassato . Il suo sguardo si scurì quando mi disse che con suo marito non era mai stata ne al parco ne a fare una girata in montagna, ma che per lui non era altro che una bambolina senza cervello. Per farla sorridere le chiesi se si sentiva di fare un corsa fino ad albero li vicino , sorrise di nuovo e cominciammo a correre.
     
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