Mammografia tutti gli esami correlati per una corretta prevenzione

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  1. Richard90
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    MAMMOGRAFIA


    Che cos’è

    La mammografia è un esame radiologico che, utilizzando raggi x, consente uno studio molto accurato delle mammelle.

    Come si esegue

    Attualmente l’esame viene eseguito impiegando una apparecchiatura radiologica dedicata, il mammografo.


    Il mammografo

    La mammella viene posizionata su un apposito sostegno e compressa mediante un piatto in materiale plastico detto compressore.

    Vengono eseguite, di base, due proiezioni (cranio-caudale ed obliqua mediolaterale) per ogni mammella: in totale si ottengono quindi quattro radiografie.

    Ulteriori proiezioni aggiuntive possono essere eseguite quando necessario. L’acquisizione delle immagini dura, per ogni proiezione, pochissimi secondi. Complessivamente l’indagine dura 10-15 minuti.

    Proiezione cranio-caudale

    Proiezione obliqua

    Non vengono somministrati farmaci e non viene utilizzato mezzo di contrasto.

    Non è necessaria alcuna preparazione prima dell’esame; non viene effettuata alcuna forma di anestesia. Al termine dell’esame la donna può lasciare il centro immediatamente; non è necessario un periodo di osservazione né essere accompagnati.

    Quando si esegue

    Nelle donne con il ciclo mestruale ancora presente, è opportuno eseguire l’esame nella prima metà del ciclo, perché è il periodo in cui il seno è meno teso e quindi più facilmente comprimibile. Inoltre in questa fase è possibile escludere una eventuale gravidanza.

    Nelle donne in fase postmenopausale è generalmente possibile eseguire l'indagine in qualunque momento.

    Avvertenze

    Al momento dell’esecuzione dell’esame è importante portare con se tutta la documentazione relativa ad indagini diagnostiche senologiche eseguite in precedenza. Potrebbero essere di fondamentale importanza per il medico radiologo per un eventuale confronto.

    La compressione del seno è irrinunciabile per una corretta esecuzione dell’esame; è consigliabile diffidare di indagini eseguite senza adeguata compressione della mammella.

    Segni radiologici di tumore

    I principali segni radiologici di tumore sono costituiti dalla presenza di opacità a margini più o meno irregolari, aree di distorsione parenchimale, lesioni stellate, asimmetrie, microcalcificazioni.

    Limiti della mammografia

    La mammografia è l'esame più importante per la diagnosi del carcinoma della mammella. Tuttavia la metodica, sebbene notevolmente perfezionata nel corso degli anni, non è in grado di riconoscere la totalità delle lesioni neoplastiche mammarie: nelle casistiche più recenti si riporta dal 10 al 20% di tumori non diagnosticati con la mammografia; le cause possono essere relative al tumore stesso (troppo basso contrasto intrinseco nei confronti dei tessuti circostanti), alla scarsa qualità della mammografia, al mancato riconoscimento da parte del radiologo. I limiti della mammografia sono particolarmente gravi nelle donne con un seno cosiddetto "denso", nelle quali la presenza di una ghiandola mammaria di elevata radiopacità impedisce uno studio adeguato e rende difficoltoso, se non impossibile, il riconoscimento dei segni radiologici del tumore.

    La maggiore limitazione alla risoluzione di questi problemi sta nella natura stessa delle modalità con cui si ottiene l’immagine mammografica: nel sistema tradizionale, infatti, l’acquisizione, l’esame e l’archivio dell’immagine sono tutti concentrati in un unico oggetto, la pellicola radiografica, con impossibilità quindi di ottimizzare separatamente le singole procedure.



    AUTOPALPAZIONE

    Con un attento esame del proprio seno, una donna può imparare a conoscerne la normale struttura ed a capire quando si verifica qualche cambiamento.

    E’ importante che l’autopalpazione sia eseguita correttamente, una volta al mese e sempre nello stesso periodo.

    Le donne in età fertile possono eseguirla alcuni giorni dopo il termine del ciclo mestruale, quando la mammella è meno tesa e dolente.

    Le donne in menopausa possono eseguirla il primo giorno di ogni mese.

    LE ALTERAZIONI DA RICERCARE DURANTE L’AUTOPALPAZIONE SONO:


    la comparsa di un nodo o di un addensamento nella mammella o nel cavo ascellare


    una variazione di dimensione, di forma o un’asimmetria delle mammelle


    una tumefazione della mammella


    qualsiasi alterazione cutanea, quale una retrazione od una irritazione


    arrossamento o desquamazione del capezzolo o della cute mammaria


    secrezione ematica o siero-ematica dal capezzolo


    dolore od aumentata sensibilità del capezzolo


    retrazione del capezzolo: introflessione o rotazione in una posizione differente

    Se si evidenziano una o più di queste alterazioni, è necessario rivolgersi quanto prima al medico specialista, per una corretta valutazione diagnostica.

    AUTOPALPAZIONE DURANTE LA GRAVIDANZA

    Le donne devono continuare ad eseguire l’autopalpazione durante tutto il periodo della gestazione, cosi’ come è importante che in questo periodo vengano mensilmente visitate dal medico specialista, preferibilmente sempre lo stesso, in maniera che sia più agevole il riscontro di eventuali nuove alterazioni.

    Il fine è quello di evitare, durante la gravidanza, il ritardo diagnostico e quindi carcinomi in stadio avanzato.

    COME ESEGUIRE L’AUTOPALPAZIONE

    E’ importante guardare e sentire entrambe le mammelle ed il cavo ascellare.

    E’ necessario impiegare i polpastrelli delle tre dita centrali (indice, medio, anulare) e non la punta.

    Il tempo richiesto varia a seconda delle dimensioni delle mammelle, in linea di massima sono sufficienti 15-20 minuti al mese.

    Si devono seguire tre differenti schemi per esaminare la ghiandola mammaria:



    esaminare la mammella creando degli anelli concentrici che si chiudono in una spirale, partendo dai quadranti esterni, per terminare nell’area del capezzolo



    esaminare la mammella con dei movimenti verticali, coprendo l’intera area



    esaminare la mammella “per quadranti”, con movimenti dall’interno all’esterno e viceversa

    Quando si palpa la mammella seguendo uno degli schemi sovradescritti, bisogna esercitare tre differenti livelli di pressione (lieve, moderata e forte) e dei piccoli massaggi circolari.

    Non sollevare le dita durante la palpazione, per evitare di non esaminare un’area.

    E’ preferibile eseguire l’autopalpazione in un ambiente caldo o durante la doccia, in maniera tale che il tessuto mammario sia rilassato. Il freddo può determinare una contrazione della mammella e del capezzolo, tale da rendere difficoltoso l’esame.

    GUARDARE (ispezione)

    Deve essere fatta davanti ad uno specchio in un luogo ben illuminato, in quattro passaggi successivi:


    con le braccia appoggiate sui fianchi


    con le braccia in alto o con le mani dietro alla testa


    con le mani che premono sulle anche per contrarre i muscoli pettorali


    piegandosi in avanti con le mani appoggiate sui fianchi

    Queste manovre consentono di evidenziare alterazioni di forma e di dimensioni delle mammelle, retrazioni cutanee, alterazioni di forma e di posizione del capezzolo, arrossamenti o altre irregolarità della cute.

    SENTIRE (palpazione)

    Può essere effettuata sia nella posizione eretta che nella posizione supina.


    Posizione eretta:

    La mammella può essere esaminata anche sotto la doccia; la pelle lubrificata dal sapone rende più agevole la palpazione.

    Portare il braccio destro dietro la testa. Usando la mano sinistra, esaminare la mammella destra ed il cavo ascellare omolaterale, cercando di rilevare la presenza di eventuali nuovi nodi, seguendo i tre schemi di palpazione che sono stati descritti in precedenza.

    Nello stesso modo, esaminare la mammella sinistra.


    Posizione supina:

    Sdraiarsi con un cuscino o un asciugamano sotto la spalla destra e portare la mano destra dietro la testa. Controllare con la mano sinistra tutta la mammella ed il cavo ascellare destro.

    Ripetere per la mammella controlaterale.

    AREE DA ESAMINARE CON PARTICOLARE CURA

    Naturalmente è importante valutare l'intera mammella con la massima cura, ricordandosi però che circa la metà dei tumori insorge nei quadranti supero-esterni, in prossimità del cavo ascellare.

    VALUTAZIONE DEL CAPEZZOLO

    Circa un terzo dei tumori insorge nell'area dietro il capezzolo.

    E' necessario comprimere il capezzolo e valutare l'eventuale secrezione di liquido, che se è giallo o verdognolo è normale. Al contrario, se è scuro o francamente ematico è da segnalare al proprio curante.




    Palpare accuratamente l'intera mammella.
    Esaminare con cura anche la regione del cavo ascellare.
    Comprimere il capezzolo per evidenziare l'eventuale presenza di una secrezione.
    Guardarsi davanti ad uno specchio sia con le braccia sollevate, sia con le braccia appoggiate sui fianchi, per valutare un'alterazione cutanea o del capezzolo.
     
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  2. .Haruka.
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    User deleted


    Non la farò mai!
     
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1 replies since 6/6/2012, 13:36   31 views
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