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    Uccisi due bimbi a New York, arrestata la tata
    La tragedia in un condominio di lusso. I bambini, di 2 e 6 anni, sono stati trovati morti nella vasca da bagno



    NEW YORK - Una mamma torna nel suo appartamento di lusso nell'Upper West Side di New York, nel cuore di Manhattan vicino a Central Park, e trova i suoi due figli di 2 e 6 anni ricoperti di sangue nella vasca da bagno, accoltellati a morte. Accanto a loro la tata, riversa sul pavimento, vicino ad un coltello insanguinato, con una ferita al collo.

    La tragedia, in un quartiere in cui genitori ricchi e impegnatissimi affidano quasi completamente la vita dei loro figli alle baby-sitter, si e' consumata nell'arco di poche ore. Marina Krim 38 anni era uscita per accompagnare Nessi, la sua bambina di tre anni, a lezione di nuoto. E aveva lasciato Lucia, 6 anni, e Leo, 2, con la tata Yoselyn Ortega di 50 anni. Tornata a casa, ha trovato l'appartamento buio e apparentemente vuoto e cosi' ha chiesto al custode se avesse visto la babysitter uscire con i bambini. Alla risposta negativa dell'uomo e' tornata nell'appartamento, ha acceso le luci in un po' di stanze, fino ad arrivare in bagno: li' ha trovato i suoi due bambini nella vasca, coperti di sangue, senza vita. Ha cominciato a urlare, cosi' forte che i vicini si sono spaventati e hanno chiamato la polizia. La tata e' stata subito arrestata e ricoverata in ospedale, dove si trova in condizioni serie ma stabili. Anche la mamma e' stata ricoverata in stato di shock. La vicina che l'ha vista uscire al seguito della polizia l'ha descritta "con un asciugamano sulla testa, aggrappata alla bambina sopravvissuta".

    Marina Krim teneva un blog, intitolato "la vita con i piccoli bambini Krim", nel quale raccontava la vita con i suoi figli a Manhattan postando foto della famiglia in giro per la citta' con il loro levriero o a casa addormentati sul divano. E nel quale descriveva anche i rapporti con la tata dominicana che piu' di una volta erano andati a trovare nel suo paese natale trascorrendo giorni in compagnia dei suoi parenti. Il papa' dei due bambini accoltellati, un manager della Cnbc che aveva lavorato anche per Bloomberg e Yahoo, era in viaggio per lavoro al momento della tragedia. A dargli la tremenda notizia sono stati i poliziotti che lo aspettavano in aeroporto. Al momento, il dramma non sembra avere nessuna spiegazione.

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    Atletica - Usain Bolt: “Dopo i Giochi farò il calciatore”
    L’uomo più veloce del mondo ha le idee chiare su quale sarà la sua prossima occupazione dopo Rio 2016: "Sarò più vecchio, non potrò correre per sempre; ma sarò ancora in forma"





    Usain Bolt ha un chiodo fisso e non è migliorare il record del mondo nei 100 e 200 metri, ma trovare una squadra che gli permetta di realizzare il suo sogno di diventare calciatore professionista. Lo sprinter giamaicano l'ha detto più volte e adesso che si trova a Rio de Janeiro, nella patria del calcio, non si è lasciato sfuggire l'occasione per ripeterlo. "Mi piacerebbe molto fare il calciatore, pratico già questo sport, ma dopo le Olimpiadi del 2016 - ha spiegato Bolt a Rio De Janeiro, città che ospiterà i prossimi Giochi oltre che i Mondiali del 2014 - vedrò se riuscirò a trovare una squadra, io penso che potrei essere un buon calciatore".

    Detto che intende studiare anche un pò di samba prima di arrivare in Brasile, Bolt è sempre stato disponibile con i suoi fans per foto e autografi, da tifoso del Manchester United non ha voluto rivelare la sua fede calcistica brasiliana ("altrimenti farei felici alcuni di voi, ma tristi tanti alti altri") e poi ha parlato di atletica rivelando: "avevo pensato di fare anche il salto in lungo per poi presentarmi qui a Rio in questa disciplina, ma il mio allenatore non è d'accordo, è preoccupato dei problemi alle ginocchia che può provocare questa specialità".

    Bolt ha spiegato che in questi 4 anni che lo separano dalle Olimpiadi intende migliorarsi, ma sa anche che dovrà gestirsi. "Fra 4 anni sarò più vecchio e non sarà facile mantenere questo livello di performance - ha spiegato Bolt -, ma lavorando un pò di meno negli allenamenti per non stressare troppo il mio fisico posso continuare a far bene, non sono preoccupato, fra 4 anni sarò ancora in forma".

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    Nucleare, trattative tra Usa e Iran 'dopo il voto'
    I due Paesi avrebbero raggiunto per la prima volta un accordo per bilaterali diretti sul nucleare. L'amministrazione Obama smentisce, Teheran aspetta le elezioni Usa per sapere con quale presidente negoziare. Sarebbe la svolta della campagna elettorale: la notizia mette in difficolta' Romney



    WASHINGTON - Sembrerebbe aprirsi uno spiraglio all'ombra del voto per la Casa Bianca fra Stati Uniti e Iran, che avrebbero raggiunto un accordo per l'avvio di negoziati bilaterali diretti, uno a uno, sul temuto programma nucleare di Teheran. Lo riferiscono funzionari dell'amministrazione Obama citati dall'edizione online del New York Times. Ma la Casa Bianca gela subito gli entusiasmi: "Non e' vero - spiega il portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale - che Usa e Iran abbiano deciso di avviare colloqui bilaterali, dopo il voto presidenziale. Continuiamo a lavorare col Quintetto per una soluzione diplomatica e abbiamo detto sin dall'inizio che saremmo stati pronti a incontri bilaterali".

    Una notizia che comunque potrebbe segnare un punto di svolta per l'andamento della campagna presidenziale americana, giunta ormai agli sgoccioli. Secondo le stesse fonti, le autorita' iraniane avrebbero insistito nel chiedere alle loro controparti americane che questi colloqui inizino per l'appunto dopo il 6 novembre, l'election day, osservando che intendono sapere con quale presidente andranno a negoziare. La notizia di questo accordo arriva al termine di una lunga serie di contatti segreti tra Washington e Teheran avviati praticamente fin dagli albori dell'amministrazione Obama. E come e' chiaro a tutti, una schiarita nei rapporti tra gli States e il regime iraniano non puo' non avere impatto sulla campagna elettorale, giungendo in un momento cruciale per la lotta alla Casa Bianca: a due settimane dal voto e alla vigilia di un dibattito tv, il terzo e ultimo, dedicato proprio alla politica estera e alla sicurezza.

    L'apertura al dialogo, da parte di Teheran, sempre che alle parole seguano fatti concreti, rappresenterebbe un successo epocale per Barack Obama, a quel punto vicino al raggiungimento di una svolta diplomatica, visto che per frenare le ambizioni nucleari iraniane (avvertite in particolare come una minaccia diretta da Israele) si sono battuti, sinora invano, le piu' importanti potenze mondiali. Inoltre, questo annuncio puo' mettere in serio imbarazzo Mitt Romney. Da mesi il candidato repubblicano alla Casa Bianca attacca Obama e la sua strategia basata sulle sanzioni, definendola non efficace per risolvere il problema.

    Anche nel suo recente viaggio in Medio Oriente, Romney ha sempre appoggiato incondizionatamente il governo israeliano e la sua richiesta di una maggiore fermezza nei confronti del regime di Teheran. Ma a questo punto, se dovesse vincere le elezioni, potrebbe essere comunque costretto a sedersi a un tavolo negoziale gia' apparecchiato, malgrado si sia sempre presentato in veste di falco su questo dossier, contrario ad ogni forma di dialogo. Non si puo' d'altronde nemmeno escludere che anche stavolta, come denunciato in passato, l'Iran non tenga fede alla parola data. E che quindi, la notizia di ques'accordo torni a rivelarsi solo un impegno scritta sulla sabbia, un altro stratagemma della Repubblica Islamica per prendere tempo e allentare la tensione internazionale. Per questa ragione, i negoziatori americani hanno cercato di capire se il vero numero uno di Teheran, la guida suprema, ayatollah Ali Khamenei, fosse d'accordo. Ma secondo quanto scrive il New York Times, i loro ultimi interlocutori iraniani sarebbero stati in effetti proprio emissari personali del successore di Khomeini.


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    CITAZIONE (ghiretta<3 @ 20/10/2012, 22:13) 
    CITAZIONE («NarutoUzumaki» @ 20/10/2012, 22:03) 
    comunque la mia l'ho messa così alla caxzo perchè non avevo in mente nulla

    CITAZIONE
    ho altre mille cose da fare :caffe:

    ecco che bel forum in cui si fanno le cose
    CITAZIONE
    così alla caxzo

    bravi bravi :clap:

    continuo a non capire qual'è il tuo problema :gratt: ...
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    Il pesce più lungo del mondo: in Messico affiora un mostro dei mari




    Ritrovato in Messico un pesce abissale di dimensioni stupefacenti: è un raro esemplare di pesce remo, un vero mostro dei mari.

    Un pesce remo è stato avvistato sulla spiaggia di Cabo San Lucas, in Messico: era ancora vivo quando l'hanno ritrovato, ma l'esemplare è morto poco dopo. Nonostante le dimensioni il pesce remo ha un corpo molto fragile: si contano sulle dita di una mano le occasioni in cui questi pesci sono stati avvistati vivi in superficie, quando arrivano 'nel nostro mondo' sono di solito feriti o morenti.

    Si tratta di un pesce molto insolito, dal corpo lungo e sottile come un nastro, Normalmente vive negli abissi, tra i 300 e i 1000 metri di profondità, e non se ne vedono molti in superficie; ma ogni volta che vengono avvistati questi animali lasciano dietro di sè una scia di mistero. La forma simile a quella di un serpente marino, le grandi dimensioni e la strana pinna dorsale rossa che corre lungo tutto il corpo lo fanno assomigliare a un animale mitico. Deve il suo nome alle pinne, che assomigliano a remi.

    Il pesce remo può raggiungere gli 11 metri di lunghezza ed è considerato il pesce osseo più lungo del mondo.

    Ecco l'esemplare trovato in Messico

    Poisson-Ruban de 4,5 mètres au Mexique di Spi0n


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    Luomo più alto degli Usa ha finalmente scarpe su misura: numero 58



    Rochester (Minnesota, Usa), 20 ott. (LaPresse/AP) - Finalmente l'uomo più alto degli Stati Uniti potrà indossare delle scarpe della sua misura. Igor Vovkovinskiy, due metri e 34 centimetri di altezza con 58 di piede, ha ricevuto dopo cinque mesi di lavorazione tre paia di scarpe da tennis prodotte per lui su misura da Reebok. Finora non aveva potuto indossare scarpe del suo numero, perché nessuna ditta ne produce di così grandi. Sembra di camminare "su cuscini o materassi", ha detto il giovane una volta provato un paio delle nuove calzature. A quanto Vovkovinskiy ricorda, nella sua vita ha avuto un solo paio di scarpe chiuse.

    Il giovane aveva lanciato una petizione online per raccogliere i soldi necessari a realizzare delle scarpe chiuse che si adattassero al suo piede, ma alla fine la Reebok lo ha contattato offrendosi di realizzarle gratuitamente. Così, a maggio, Igor è volato dal Minnesota fino a Canton, in Massachusetts, dove si trova il quartier generale della ditta. Qui si è sottoposto a speciali scannerizzazioni tridimensionali dei piedi e ha dovuto provare vari tipi di sottopiedi in bioschiuma per trovare la scarpa perfetta. Il problema, oltre alla lunghezza del piede, è che il ragazzo ha dita dei piedi dalla forma insolita e per questo si è dovuto sottoporre a numerose operazioni, 16 in totale.

    Quella di Igor è una vera e propria malattia, nota come gigantismo pituitario. Nato in Ucraina, all'età di sette anni partì con la madre per il Minnesota per farsi curare. Allora era già alto 1,82 metri, ma la sua vita cambiò nel momento in cui iniziarono le operazioni. La convalescenza lo costrinse a lunghi periodi a letto, durante i quali continuava a crescere e a prendere peso, mentre la sua massa muscolare si indeboliva. "Fondamentalmente sono prigioniero in casa mia, anche se i medici dicono che posso camminare", ha detto Vovkovinskiy riferendosi all'impossibilità di trovare scarpe adeguate alle sue condizioni.

    Le calzature su misura sono molto costose, con un prezzo che oscilla fra i 12mila e i 20mila dollari. Sorprendente il risultato della petizione: mentre Igor pensava che avrebbe avuto bisogno di un anno per raccogliere il denaro necessario, gli sono stati versati 16mila dollari in una sola notte grazie all'aiuto dei social network. Il giovane ha annunciato che userà i 16mila dollari raccolti con la petizione per rifare il guardaroba di scarpe: "Ciò significa tutto, dagli stivali invernali ai sandali per l'estate e quindi, quando inizierò a cercare lavoro, scarpe da abito", ha detto Vovkovinskiy.


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    Impronte di dinosauri sulle Dolomiti



    Monte Pelmo, Dolomiti. Nel corso di una veloce spedizione di ricerca nel settembre del 2011, un gruppo di geologi e speleologi dell'Associazione di Esplorazioni Geografiche La Venta, insieme allo scultore Mauro "Lampo" Olivotto, aveva individuato una possibile pista di impronte di dinosauro sullo spallone nord-est della montagna, ad oltre 3040 m di quota sul livello del mare.
    Probabilmente si trattava di una delle piste di impronte di dinosauro tra le più alte in quota rinvenute in Europa.

    L'interesse suscitato da questa scoperta e la volontà di compiere nuove esplorazioni nelle grotte e abissi di questa montagna dolomitica ha portato all'organizzazione di una missione più corposa. Ben 14 speleologi, tra cui i geologi Francesco Sauro (scopritore delle orme nel 2011) e Luca Gandolfo, sono stati elitrasportati in due campi in quota, uno sullo spallone nord-est e un secondo all'interno del catino del Caregon, sotto la cima principale della montagna. Nel corso dei due giorni di attività sono state effettuate numerose ricerche ed esplorazioni. La superficie rocciosa è stata ripulita, rivelando la presenza di 11 orme, apparentemente organizzate in due piste distinte.

    Si trattava probabilmente di due dinosauri diversi come suggeriscono la forma delle impronte e la lunghezza del passo. La superficie è stata documentata attraverso un rilievo fotogrammetrico che permetterà al paleontologo Matteo Belvedere del Dipartimento di Geoscienze dell'Università di Padova di realizzare un modello tridimensionale della superficie e quindi di analizzare con estrema accuratezza le impronte.

    Molti sforzi sono stati dedicati anche all'esplorazione di grotte e abissi. Sulla parete nord-est, con una calata di quasi 200 metri, lo speleologo trevigiano Antonio De Vivo ha raggiunto una grande caverna, affacciata su quasi mille metri di parete. Una finestra mozzafiato sulle Dolomiti.
    Nel Caregon, gli speleologi del gruppo Padovano hanno cercato di scendere due nuovi abissi, delle grandi fratture che scendono fino a 50-60 metri di profondità rivelatisi poi ostruiti da ghiaccio e detrito. Rimane ancora da rivisitare il grande pozzo dell'Abisso di Monte Pelmo, disceso solo parzialmente dal Gruppo Speleologico di Schio e dal Club Speleologico Proteo nel 2000, una voragine di cui non si conosce ancora la profondità, probabilmente superiore ai 300 metri.
    [Ciro, il baby dinosauro italiano]


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    Costa: Schettino parla e si difende in aula
    Per la prima volta prende la parola il comandante. La difesa ha presentato 200 domande. Il procuratore: 'Sono molto interessato a conoscere la strategia'



    Il comandante Francesco Schettino ha parlato per la prima volta in aula e si e' difeso dalle accuse nell'incidente probatorio sul naufragio della Costa Concordia. Schettino ha chiesto l'autorizzazione a poter intervenire al gip che gliel'ha concessa, potendo interloquire cosi' direttamente con i periti.

    Quella della sera del 13 dicembre, subito dopo la collisione della Costa Concordia con gli scogli de Le Scole all'Isola del Giglio "non fu una manovra, quella e' stata una decisione. C'e' differenza". Cosi' Francesco Schettino ha risposto, al Tg1, ad una domanda su cio' che fece quella sera mentre era al comando della nave e se aveva fatto lui la manovra' che porto' la nave davanti al porto. Anche ieri il procuratore di Grosseto Francesco Verusio aveva detto che a portare la nave nella posizione vicino al porto del Giglio non fu una manovra del comandante Schettino, ma la "mano del buon Dio", l'abbrivio della Costa Concordia e condizioni meteo favorevoli.

    Secondo quanto e' emerso in una pausa dell'udienza, Schettino si e' difeso su vari punti fra cui la manovra che lui avrebbe ordinato dopo l'urto contro gli scogli e ha spiegato tutte le iniziative prese nei momenti del naufragio e dell'emergenza. Schettino si sarebbe mostrato molto "combattivo" nel discutere con i periti le questioni che riguardano il suo comportamento al comando della nave.

    La difesa del comandante Francesco Schettino si e' presentata stamani in aula con numerose domande di chiarimento da fare sulla perizia sul naufragio della Costa Concordia; sembra circa 200 osservazioni che l'avvocato Bruno Leporatti e i suoi assistenti espongono al gip e al contraddittorio con le parti. Oggi l'udienza e' dedicata a un lungo intervento della difesa di Schettino. Intanto, secondo quanto riporta il Corriere Fiorentino, ci sarebbe un undicesimo indagato nell'inchiesta, il secondo che si aggiunge mentre l'incidente probatorio, apertosi a marzo, era gia' in corso. L'ultimo indagato sarebbe un ufficiale della nave.

    Tra le prove raccolte nell'incidente probatorio sul naufragio della Costa Concordia potrebbero entrare tutti i certificati di abilitazione relativi ai membri dell'equipaggio, la cui mancanza nella maxi-perizia e' stata valutata come una violazione. Stamani in udienza il gip Valeria Montesarchio ha ammesso agli atti un cd depositato da Costa Crociere Spa tramite l'avvocato della compagnia Marco De Luca. Il cd verra' analizzato dai periti del gip. I certificati, secondo quanto si apprende, sono necessari per valutare le idoneita' dei membri dell'equipaggio a svolgere i compiti assegnati a bordo e, di conseguenza, le singole funzioni nelle ore del naufragio.

    "Sono molto interessato a conoscere la strategia della difesa di Schettino. Tra poco andiamo in aula e vedremo come i suoi difensori interverranno nell'incidente probatorio". Lo ha detto il procuratore capo di Grosseto, Francesco Verusio, prima di recarsi al Teatro Moderno dove si tiene oggi il quarto giorno dell'udienza sulla maxi-perizia sulla scatola nera della nave.

    L'errore di virata del timoniere indonesiano ad un ordine di Schettino nell'avvicinamento al Giglio per 'l'inchino' e' giudicato assolutamente ininfluente da parte del collegio dei periti del gip. Lo ha detto l'ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone rivolto al difensore di Schettino, avvocato Bruno Leporatti. I periti hanno poi ribadito che i 13 secondi 'pagati' con la virata sbagliata non cambiarono nulla e anche se il timoniere avesse eseguito bene l'ordine, la nave avrebbe urtato lo stesso.


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    Il bullismo fa un'altra vittima: 15enne si suicida in Canada
    Era stata presa di mira dai compagni di scuola per alcune foto che la ritraevano seminuda



    “I have nobody, I need someone”. E’ il disperato appello che Amanda Todd, una ragazza canadese di soli 15 anni, ha tentato di lanciare in un video postato su YouTube pochi giorni prima di togliersi la vita. Il suo corpo è stato trovato senza vita mercoledì scorso, diverse settimane dopo aver tentato di denunciare la propria sofferenza. Amanda era vittima del cosiddetto cyber bullismo, presa di mira dai compagni di scuola per alcune foto che la ritraevano seminuda.

    Una spirale di crudeltà a cui involontariamente ha dato il via lei stessa, fotografandosi il seno e inviando le immagini ad alcune persone che aveva conosciuto online dopo aver comprato una webcam. Le foto si sono diffuse rapidamente, raggiungendo anche gli amici e i compagni di scuola che hanno iniziato ad assillare la giovane. Amanda si è talmente trovata sotto pressione che presto i genitori si sono convinti a spostarla in un’altra scuola di Port Coquitlam, sempre in Canada, ma non è bastato. Quelle maledette foto l’hanno raggiunta anche lì, dove lo stesso scenario si è nuovamente ripetuto.

    In questo caso si è addirittura arrivati alla violenza vera e propria: davanti all’istituto, alcuni adolescenti hanno picchiato la giovane, deridendola davanti a tutta la scuola. Una volta tornata a casa in lacrime, Amanda ha bevuto della candeggina, finendo in ospedale e rischiando la vita una prima volta. Poi il video postato su YouTube, in cui è in piedi, senza mai mostrare interamente il volto, ma comunicando la propria disperazione attraverso dei biglietti scritti a mano:“Ogni giorno penso, perché sono ancora qui? Non ho nessuno. Ho bisogno di qualcuno”, scrive Amanda, chiedendo aiuto affinché qualcuno possa aiutarla a venirne fuori: “Non lo faccio per ottenere attenzione. Lo faccio perché ispiri altre persone e dimostri che posso essere forte”.

    Anche questo tentativo, però, non è servito: il suo corpo senza vita è stato trovato pochi giorni dopo e, nonostante i dettagli non siano ancora stati rivelati, tutto farebbe pensare a un suicidio.


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    Yahoo Answers: chiede riassunto di un libro, gli risponde l’autore



    Storie incredibili che si intrecciano sul web. Un giovane studente americano ha chiesto agli utenti di Yahoo Answers di riassumergli il libro non letto durante le vacanze. “The Boy Who Couldn’t Sleep and Never Had To”, di D.C. Pierson questo il libro. Il giorno seguente ha trovato la risposta proprio dell’autore: “In primis, sono molto felice che il mio libro sia suggerito dalle insegnanti nelle scuole come lettura estiva. Di contro, mi spiace che tu non voglia finire la lettura e non perché non ti piaccia la trama ma solo perché vedi la lettura come un lavoro e non come un divertimento. Comunque mi sento in sintonia con il tuo stato, in quanto anche io non ho letto La Lettera Scarlatta quando mi fu assegnato. Ma ti dico che nel libro troverai storie di droga, sesso,parolacce più di quanto mai potrai trovare in tutte le altre letture che ti assegneranno ascuola. Con questo intendo dire che la lettura è molto semplice, senza necessità di particolari approfondimenti”.


85 replies since 18/6/2011
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