Sesso orale senza preservativo: i rischi

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  1. ¬Tohka
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    Sesso orale senza preservativo: i rischi






    Il rischio di trasmissione dell’Aids tramite sesso orale non è inesistente. Alcuni studi inglesi e americani suggeriscono che questo tipo di rapporti sia all’origine di molti più casi di quanto si pensi.
    Un rischio troppo spesso minimizzato
    Per molto tempo i ricercatori hanno dovuto confrontarsi con un vero e proprio rompicapo: come separare il rischio associato ai rapporti orali dalle altre pratiche sessuali? La diffusione dell’uso del preservativo, soprattutto nella comunità omosessuale, ha consentito tuttavia di esaminare più nello specifico questa pratica come unico comportamento a rischio.
    Gli studi (Cfr. Fonti) effettuati a partire dal 1998 sono giunti alla conclusione che, sebbene poco comuni, i contagi tramite sesso orale non sono trascurabili.
    Le conclusioni di un'inchiesta condotta presso la comunità omosessuale di Londra tra il 1996 e il 1998, tra le più significative, hanno permesso di stabilire una prima valutazione. Su 494 pazienti sieropositivi, il 6% pensava di essere stato contaminato tramite rapporto orale.
    Successivamente, presentati in occasione della settima conferenza sui retrovirus e sulle infezioni opportunistiche, altri risultati sono venuti a scombussolare quanto creduto fino ad allora. Alcuni ricercatori del prestigioso Center for Diseases Control and Prevention (CDC), in collaborazione con l’ospedale dell’Università di San Francisco, hanno esaminato 102 omosessuali sieropositivi, di cui 8 sono risultati essere stati contagiati in seguito a un rapporto sessuale per via orale (cioè circa l’8%). “Non ci aspettavamo di trovare tanti casi di contagio tramite rapporti sessuali orali”, ha concluso Frederick Hercht, coautore dello studio.
    Le campagne di prevenzione si sono concentrate sulla trasmissione per via vaginale e anale, che rappresenta il 90% dei contagi. Tuttavia, sembra che oggi la trasmissione tramite sesso orale non sia trascurabile e che sia più elevata di quanto si pensi, in particolare a causa della diffusione della fellatio senza preservativo. Sono stati riportati anche casi di contagio per cunnilingus o anulingus.
    Altre MST trasmesse tramite sesso orale
    Il dipartimento della salute britannica ha così deciso di lanciare una nuova campagna di prevenzione. Basandosi sulle conclusioni di uno studio, le autorità anglosassoni pensano che i cittadini debbano essere informati sui pericoli e decidere da soli il grado di rischio ritenuto accettabile.
    L’Aids, tuttavia, non è l’unico rischio. Anche altre malattie sessualmente trasmissibili come la sifilide, la gonorrea, l’epatite B o l’herpes genitale possono propagarsi tramite il sesso orale.
    Così, varie epidemie di sifilide localizzate in Europa (a Manchester, Dublino, Parigi, Oslo, ecc.) hanno consentito di identificare il sesso orale come un fattore di rischio. Ampiamente studiato, il caso di Manchester ha messo in luce l’impotenza delle autorità sanitarie d’Oltre-Manica nell’arrestare il fenomeno nonostante le campagne di prevenzione.
    I rapporti orali sembrano rappresentare un importante fattore di rischio anche nella trasmissione dell’herpes e delle clamidie.
    Il profilattico, l’unico strumento di prevenzione!
    I rischi più alti sono associati ai rapporti orali con eiaculazioni nella bocca del partner, ma anche il liquido preorgasmico (secrezione che ha il compito di umidificare il glande in erezione) può essere portatore di HIV. Inoltre dal pene possono scorrere alcune gocce di sperma anche prima dell’eiaculazione.
    Una buona igiene orale riduce i rischi di trasmissione per via orale, ma lavarsi i denti prima di un rapporto orale produce l’effetto contrario. Alcune infezioni o malattie della cavità orale possono facilitare la contaminazione del virus dell’Aids. Inoltre, fare risciacqui della bocca prima o dopo un rapporto orale avrebbe tendenza a ridurre la protezione invece che aumentarla, poiché in questo modo si eliminano le sostanze protettrici naturalmente presenti nella bocca.
    L’unico modo per proteggersi dalle malattie sessualmente trasmissibili resta l’uso del preservativo. Sappi che esistono profilattici aromatizzati e senza lubrificanti specificamente pensati per i rapporti orali.
    Fellatio, cunnilingus e... tumore
    Il papilloma virus umano (HPV), al quale è stato riconosciuto un ruolo nella maggior parte dei casi di tumore al collo dell’utero, ora viene chiamato in causa anche per quanto riguarda i tumori della bocca e dell’orofaringe. Un’équipe dell’Agenzia Internazionale di Ricerca sul Cancro (IARC) di Lione ha da poco condotto uno studio con lo scopo di ricercare la presenza del papilloma virus umano nei tumori della cavità orale. I medici sanno da molto tempo che questo tipo di cancro è causato essenzialmente dal tabagismo e dall’alcolismo, ma per alcuni casi non vi erano spiegazioni apparenti.
    L’équipe dello IARC ha quindi condotto uno studio in nove Paesi. I risultati sono interessanti. I papilloma virus sono stati riscontrati in quasi il 4% dei tumori della bocca e in oltre il 18% dei tumori dell’orofaringe. Nel 95% dei casi si trattava di HPV 16, il ceppo più frequentemente coinvolto nei tumori al collo dell’utero. Questo virus è stato riscontrato meno nei tumori dei fumatori che nelle persone che dichiaravano di aver avuto diversi partner sessuali o di praticare fellatio o cunnilingus.
    Bisognerà effettuare ricerche complementari al fine di dimostrare che tali pratiche sessuali sono effettivamente responsabili di queste infezioni orali. Niente panico, comunque, l’alcolismo e il tabagismo restano responsabili del 90% dei tumori della cavità orale.
    I papilloma virus fanno parte della grande famiglia delle malattie sessualmente trasmissibili e il modo migliore per limitarne i rischi resta quindi l’uso del preservativo.
     
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