Speed dating, come bio comanda

E' sempre il cervello a scegliere il partner

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  1. †_Balthier_†
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    E' sempre il cervello a scegliere il partner




    Sono una moda ormai consolidata e un modo piacevole in cui molti single trascorrono una serata o un weekend, sperando magari di incontrare l'anima gemella. Eppure lo speed dating, ovvero l'appuntamento romantico "lampo", in cui si sceglie un possibile partner scegliendolo tra numerosi aspiranti al termine di una serie di colloqui di pochissimi minuti, non è un fatto così "di pelle" come può sembrare. Anche se la prima impressione in questi casi è di fondamentale importanza, visto che non c'è il tempo di riflettere e di ragionare, entrano comunque in gioco alcuni processi in cui il cervello ha un ruolo ben preciso. Il nostri organo infatti riesce a vagliare in pochissimo tempo un gran numero di informazioni arrivando in fretta a una decisione perfettamente ragionevole. Questi meccanismi sono stati studiati e spiegati in modo scientifico.
    La risposta su come "funziona" il meccanismo di scelta di un potenziale partner in occasione di uno speed date arriva da uno studio del California Institute of Technology, pubblicato sul Journal of Neuroscience. Si tratta della prima ricerca che spiega che cosa accade nel cervello quando le persone prendono decisioni rapide ed emettono giudizi veloci, dai quali derivano però conseguenze importanti sul piano sociale. Gli scienziati hanno scoperto che una scelta veloce di questo tipo si basa su una combinazione di due diversi fattori, correlati all'attività di due aree distinte del nostro cervello.

    Il primo fattore che entra in gioco nella scelta di approfondire eventualmente la conoscenza con il potenziale partner è, come è ovvio, l'attrazione fisica. Il lui, o la lei di turno, ci piace, è attraente ai nostri occhi. In questo caso entra in azione, nel nostro cervello, una regione chiamata corteccia paracingolata, che fa parte della corteccia prefrontale dorsomediale. E' un'area importante, nella quale risiedono molti processi legati al controllo cognitivo e ai processi decisionali.

    Il secondo fattore è meno ovvio e riguarda invece le preferenze individuali: qui entrano in gioco fattori più sottili, tra cui, ad esempio, la ricerca di quanto sia compatibile con le nostre esigenze profonde la persona che sta seduta di fronte a noi nei pochi minuti previsti per l'incontro. In questo caso, legato alle preferenze individuali, entra in azione un'altra parte del cervello, la corteccia rostromediale prefrontale, associata con la considerazione dei pensieri delle altre persone, la comparazione di se stessi con gli altri e, in particolare, la percezione di tratti altrui simili ai propri.

    Insomma, anche nello speed date come in ogni tipo di decisione "a pelle", si dimostra che l'istinto affonda saldissime radici in una serie di processi mentali comuni alle altre forma di conoscenza. Si tratta però di processi rapidissimi e di cui in buona misura non siamo del tutto consapevoli. Ma si tratta sempre di un processo di conoscenza. Come dire: anche se siamo persone razionali e basiamo tutto sulla logica, possiamo lasciarci andare senza troppe remore: Il nostro cervello sa quello che fa.

     
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7 replies since 18/11/2012, 17:45   32 views
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